Le commesse dei negozi specializzati
Sto scrivendo questo manualetto per genitori. Una roba molto cazzarona per sfatare alcuni miti che poi lo mando alle case editrici in modo che ciascuna di loro abbia copiosa riserva di carta igienica e sperando che durante una session molto lunga al cesso, uno dei dirigenti di queste decida di investire su questo libercolo ;-). Mi piacerebbe sapere cosa pensate voi altri di questo pezzo, tratto dalla sezione dedicata alla gravidanza.
Inoltre se qualcuno ha suggerimenti su argomenti che vorreste sputtanassi ben bene, tanto per far crollare alcuni topoi sfrancimaroni quando entri nel magico mondo della puericultura, ditemi pure. Mi fareste un regalo bellissimo!!!!
Le commesse dei negozi specializzati per bambini – mi scusino quelle alla lettura – le ha create il Demonio. Giuro. Ci metterei una mano sul fuoco.
La prima volta che inconsapevole e timida entri in uno di questi paradisi del corredino neonatale non sai ancora che ne uscirai profondamente cambiata. Tu e il tuo compagno – se sfortunatamente avrà voluto rendersi utile e partecipare all’avventura – non sarete più gli stessi.
Tu sarai infarcita di dubbi tanto da dover compensare con una massiccia dose di glicidi il tuo senso di inadeguatezza materna e lui, probabilmente, recupererà dalla notte dei tempi quel fastidioso tic che gli faceva alzare le spalle in maniera compulsiva e imprevedibile alle elementari. Quello che per guarirlo, i suoi genitori hanno pagato numerose vacanze a Riccione dello psicologo.
Tutto perché nella vostra vita sono entrate loro.
Le diavolesse del consumismo sono solitamente belle. Di una bellezza non appariscente ne’ ostentata. Fresche nei loro visini post adolescenziali e filiformi nei loro abitucci di ragazze a cui la Natura ha fornito bei corpi armoniosi da sventolare in faccia a nuguli di donne deformate dal miracolo della riproduzione.
Hanno spesso un tono di voce pacata che – alla tredicesima che si rivolge a te come fosse il tuo analista – sospetti abbiano fatto un corso o gli sia stato fornito un kit vocale apposito. Si avvicinano furtive mentre tu e lui vi aggirate come zombie catatonici tra la moltitudine di passeggini, sterilizzatori, culle, amache, sonagli, fattorie multilingue, scarpine, tutine, ciucci, radioline, bambole, piattini, forchettine, ovetti, trio, suv e compagnia bella.
Si avvicinano, congiungono le mani davanti al bacino (sfregandosele impercettibilmente) e vi chiedono “posso aiutarvi?” – come farebbe un buon confessore – mentre stanno già osservando la misura della vostra pancia per entrare in empatia con le ansie tipiche della settimana di gravidanza.
Purtroppo l’odore di zolfo è ben mascherato da effluvi di ottimo profumo: vi lasciate andare come se foste davanti al prete e la frittata è fatta. Nulla sarà più come prima; avete superato il punto di non ritorno. La diavolessa del momento è pronta ad esaudire ogni vostro desiderio, a prevedere ogni bisogno e a soddisfarlo immediatamente. Se fino a quel momento non sapevate nemmeno cosa fosse un body con lo scollo americano, ora lei vi convincerà che è l’unica soluzione possibile.
E l’amaca che si dondola da sola?
Mai più senza.
E la radiolina che monitora il respiro del pupo mentre dorme affinchè voi non pensiate che sia soffocato nel sonno?
Imprescindibile ammenicolo del genitore moderno.
La commessa, così come una certa specie di madri di cui parlerò più avanti e che io chiamo talebane, sembra creata apposta per instillarci il germe del dubbio e farci sentire sempre in debito nei confronti del Feto. Bisogna sempre rimanere in allerta e ricordarsi che il compito che le ha affidato il Diavolo è quello di farci mettere mano al portafogli.
Mi permetto di dare un consiglio alle gravide che leggono: se non volete essere del tutto assimilate, masticate e trasformate in icone del perfezionismo materno siate morigerate nella frequentazione dei negozi specializzati.
Diffidate da quel sentimento che sentite nascere e crescere in voi e che vi costringe, come una nenia ipnotica, ad arraffare tutto quello che vi capita a tiro pensando che solo in questo modo dimostrerete a Paolino quanto lo amate.
E se vi dovesse capitare, magari proprio qualche settimana prima di mettere nel mondo la creatura, di crollare di fronte all’ennesima diavolessa che tenta di sedurvi con il suo canto, non lasciatevi trascinare fino in fondo, tirate un bel respiro e recuperate lucidità.
Lo so. Non è facile. C’hai tutti quegli ormoni in circolo e ti senti una astronave pronta a sbarcare su Marte per depositarci almeno 8 barbapapà, a considerare le dimensioni del tuo giro vita e dei tuoi polpacci. La paura di quello che sta per accadere ti toglie il respiro contestualmente alla cospicua latteria che orbita ad altezza tonsille.
Eppure è vitale che tu non cada nella rete del “forse le servirebbe anche quello “ per inserirlo nella fottuta valigia che transita in corridoio, pronta ad accompagnarti in ospedale.
Lo so perché ci sono cascata anche io. Una settimana prima che nascesse la Frollina. Era inverno e temevo per la temperatura che avrebbe trovato la creatura entrando in questo mondo. Così sono andata a procacciarmi l’ennesimo body.
E mentre mi interrogavo se fosse meglio acquistare canottiere “cotone dentro e lana fuori” o tutte cotone o tutte lana e “scollo europeo o scollo a v” e fantasticavo sulla tragedia che ci aspettava nel caso di un mio maledetto errore, è arrivata una commessa.
Bella.
Gentile.
Profumata.
“Ma non avrà preso mica solo body di grandezza 0 mesi vero? No perché se il bimbo nasce grosso non ci sta nei body di grandezza 0!”
Da quel giorno fino a quando non ho tenuto tra le braccia mia figlia, piccola ma in salute, non ho fatto altro che sognarmela strizzata nella sua canottiera con i bottoni sotto al sedere impegnata a ballare – dentro a un body troppo piccolo – con le maggiorate del Drive In, scuotendo la testa e sussurrando alla sua mamma:
“finirai all’inferno, finirai all’inferno, finirai all’inferno”.
Una delle revisioni al testo mi sa che ha lasciato come strascico una concordanza sbagliata (sono sicura che sia quello il motivo, perché so per certo che usi correttamente i congiuntivi, quindi è per forza un cascame di formulazioni precedenti :p )
“C’hai tutti quegli ormoni in circolo […] eppure è vitale che non cadi”..”
A parte ciò, non vedo l’ora di leggere il resto..!
Panz, se poi non trovi un editore, ricorda che il libro te lo puoi fare anche tu da sola, con pochissimo investimento (nell’era della stampa digitale tutto e’ possibile!). Al limite ci facciamo una bella chiacchierata, ok? ciao!
BUAHAHAHHAHHAAAAAHHAHA! Semplicemente geniale!!! Spero che nel manuale “Gravidanza for Dummies” ci sia anche un’ampio capitolo dedicato alle amiche-dispensa-consigli…
davvero esilarante, ormai per me sono passati 3 anni dall’ultimo incontro con una delle diavolesse del pancione, ma è davvero troppo divertente la tua descrizione, e assolutamente condivisibile…ci siamo passate tutte, soprattutto con il primo figlio, quante cose inutili e inutilizzate mi sono rimaste, ma poi con la secondogenita sono stata più furba :-P!!!
@manuela: certo!!!!! anzi, tutti i suggerimenti su quello che ci vorreste dentro, sono ben accetti!
@tosto: grazie!!!!!!!!! correggo subito!!!!!! l’ho rimaneggiato parecchie volte, mi deve essere sfuggito
E ti prego di non dimenticare un passo dal titolo
“ma questa bambina non avrà freddo?”…
Solo a ripensarci! Me l’ha detto anche una vecchina con capelli blu dal balcone del secondo piano di casa sua!
E vogliamo parlare delle commesse che incontri quando orami il pupo è nato?
Se ne potrebbero scrivere delle belle!!!
Se il pargolo a 3 mesi veste 6 mesi ti guardono come la peggior mamma che imbottisce il figlio di latte e pappette. Se invece, come la sottoscritta, hai una figlia che a 2 anni veste un 18 mesi allora ti senti commiserata come la mamma di una nanetta. Ma loro hanno figli? Forse sarebbe meglio che le commesse di negozi di abbigliamento per bambini siano mamme come noi e non verginali fanciulle!!! Ciao
Potresti parlare anche dei raccorti sul parto che nemmeno Quentin Tarantino?
Sei grande 🙂
Chettellodicoaffà?
Questo raccontino finisce subito nell’almanacco della prossima settimana, come quello della Medusa Manuela ieri.
eh, racconti, non raccorti 🙂
troppo divertente!! complimenti! per quanto riguarda i desiderata, la mia più grande libidine sarebbe leggere quella dell’ostetrica della lega del latte idolatra dell’allattamento al seno….
un bacio e spero a presto live
v.
mi diverti sempre! il mio desiderio è vedere massacrate, davvero MASSACRATE quelle che se non allatti al seno sei mamma di serie B, perchè sicuramente se non ci sei riuscita è perchè non ci hai provato davvero …. ahhhh come le ho odiate!!!
@mom: ecco quelle le metterei alla gogna. avranno un posto d’onore nell’empireo delle mamme talebane doc
ma gli si sgonfiassero ambo le tette!!! 😉
Soprattutto gran finale! 🙂
Semplicemente stupendo! Un manuale che regalerei a chiunque conoscessi gravido… Io di mio ho già dato! Però magari per la prossima gravidanza me lo leggo anch’io! :)))
Mitica, ricordati anche delle bugie delle super mamme. A distanza di anni sono uscite le verità sui parti di mia cognata!!!! Non puoi immaginare quanto la verità abbia cambiato la mia vita!!!!!!!
E dopo quello delle Giovane Marmotte… ecco il Manuale delle Giovani MaMmotte! 😉
Ti do due o tre anni di tempo per pubblicarlo, prima in teoria non dovrei farne, di bimbi, ma quando sarà ora ne avrò sicuramente bisogno!
cavoli io mi ci sono trovata dentro fino al collo un paio di settimane fa quando ho “osato” entrare in uno di sti negozi sfoggiando la mia pancia di 5 mesi… sono stata braccata, sequestrata, incastrata in una sedia troppo stretta per le mie forme strabordanti e sottoposta a tutta una serie di questionari e iscritta a 2 corsi senza che io potessi nemmeno fiatare! E pensare che a me servivano solo un paio di mutande!!!!
fantastica panz!!!! aspetto nuovi episodiiii
Non c’entra molto con il post, ma ho trovato una torta senza farina e spero che tu la possa mangiare, così te e la frollian potete festeggiare la primavera..
http://www.cavolettodibruxelles.it/
non ti dimenticare del corso preparto cin tutte quelle improbabili domande e quel latente senso di terrore..e di tutte quelle che,a te terrorizzata,hanno raccontato delle loro 82 ore di travaglio dolorosissimo!
baci
@angela: il corso preparto è già scritto 😉
meraviglioso, semplicemente meraviglioso!
Fantastico! Volevo suggerire anche io corso preparto e racconti del parto, ma vedo che l’han fatto già…
Ma delle mamme e suocere ne vogliamo parlare? (immagino che ne avrai parlato… 😉 ) O in generale di tutti quelli che si divertono a dispensare consigli non richiesti al super, per strada, ai giardinetti, del tipo che se porti il pupetto nella fascia ti dicono “Eh anche io (classicamente iniziano con queste parole) lo portavo… dopo non te lo stacchi più!” che ti verrebbe voglia di rispondere “non ho mai visto un diciottenne nel marsupio”, e invece sorridi…
Aggiungerei anche un commentino sugli sguardi di commiserazione delle non-ancora-panzone che ancora vanno in discoteca tutte tirate, che anche incontrare di questi soggetti quando si è incinte non è che sia il massimo… (salvo poi rifarsi dopo qualche anno, eh… 😉 )
Un capitolo a parte sono invece i colleghi maschi, soprattutto se non sposati…
Complimenti, e in bocca al lupo!
io ho vissuto così l’esperienza della lista nozze. dopo due ore di martellamento “ma come, non mettete lo spremiaglio e lo svitabarattoli?” sono uscita dal negozio e sono scoppiata in lacrime davanti alla futura suocera. cose da dimenticare…
e di quelle che mentre tu stai diventando una mongolfiera ti dicono che loro hanno messo su solo 7 chili rientrando nella loro taglia già dopo una settimana dal parto????? odio odio odiooooooooo
Ciao Frò! Ti consiglio anche una sezione sul Napisan (necessità indispensabile di disinfettare ogni indumento inculcata per tutto il periodo della gestazione) con tanto di doppio risciacquo con la lavatrice e l’altra per chi come me, ha avuto 2 gravidanze dove,a distanza di 17 mesi un parto dall’altro, sono cresciuta prima 23 poi 27 kg e dunque…non mi sono mancati commenti sulle tanto costosissime, quanto per me inutili!!, creme per le smagliature…. Baci
Che spasso questo racconto Francesca!!!
Mitico, se lo pubblichi non mancherò di fargli pubblicità, adrebbe distribuito in farmacia con il test di gravidanza!!!
🙂
Decisamente il napisan, che i panni li disinfetti bene bene in lavatrice e poi li stendi ad asciugare al sole…e magari ci fa la cacca un piccione 🙂
sono ben accetti anche commenti negativi?
se si poi lo lascio, se no passo oltre
@ Claudia-cipicerto, se non ti piace, distruggilo.
poi se me lo pubblicano non sei affatto obbligata a comprarlo 😉
sìììììììììì distruggo e faccio a pezzi
posso anche comprarlo per bruciarlo? 😀
ok, torno seria.
mi ha infastidito il dare per scontato che io, in quanto mamma, non sia in grado di sapere cosa serve a mio figlio e venga sicuramente raggirata dalle commesse senza scrupoli.
in pratica hai dato per scontato che io non sia capace di usare il poco cervellino che ho di fronte ad un’abile tecnica di vendita-persuasione.
io non sono così.
io ho fatto i miei acquisti senza problemi, mi ero ben informata prima, ero sicura di quello che dovevo fare, e le commesse alla fine hanno ceduto.
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o forse è successo questo perchè sono ancora peggio di quegli esseri “diabolici”? O_O (alcuni dicono di sì, a volte anche mia mamma me lo dice… ci sarà un motivo…)
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insomma, chiedi suggerimenti e pareri, ed ho pensato che magari come ha infastidito me potrebbe infastidire altri potenziali acquirenti e spingerli a non acquistare il libro, e che magari se nessuno te lo diceva potevi anche non pensarci.
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per il resto mi piacerebbe leggerlo questo libro, che alla fine non sono così suscettibile e magari un paio di risate me le faccio pure io alla facciazza delle commesse teen-ager super fichissime che le strozzeresti solo per quello 😀
@claudia-cipi: grazie per i suggerimenti. ovviamente il mio non è un libro serio e ovviamente in questo pezzo, come in tutti gli altri, c’è solo ironia e niente altro.
e proprio per mezzo dell’ironia descrivo le commesse (verso cui non ho nessun sentimento negativo) e anche le mamme (in primis la sottoscritta) che rimangono rimbambite di fronte a tante sollecitazioni.
complimenti a te che non sei caduta nella trappola, diciamo che quando non hai ancora figli però, alla maggioranza delle mamme viene da sentirsi un po’ aggrediti dalle numerose sollecitazioni che arrivano e che vanno tutte nella direzione di instillarti il bisogno di perfezione.
il libro come il mio spettacolo cerca di smontare, ma attraverso la parodia, la stessa che c’è in questo pezzo, le nevrosi tipiche del sistema maternità di questo secolo.
capisco
forse leggendolo l’ironia mi si è un po’ nascosta tra le parole perchè oggi non è proprio una gran giornata… me lo lascio nei segnalibri e me lo rileggo tra un po’ di tempo 🙂