Trieste
Da Trieste pasquale |
Vacanza. Ci siamo dedicati una vacanza. Quattro giorni a Trieste.
Grazie a questo blog ho conosciuto molte belle persone, alcune solo nel virtuale, altre anche nel reale. Supersponk e il maschio ci hanno aperto addiritture le porte di casa loro. Anzi: perfino quelle di casa di un’amica!.
A Trieste – dove vivono questi due amici ormai reali più che digitali – ci hanno ospitato in un bellissimo appartamento, in centro, messo a disposizione di un’amica che è da poco andata a convivere altrove. Siamo partiti malgrado il mal di schiena di Tino che si era drogato, fatto massaggiare e ha cercato di mantenersi sul minimo anche in trasferta, ma aveva molta voglia di partire. Come me.
Persone deliziose. Cibi deliziosi. Frollina – perfino lei – era deliziosa.
E’ stata una bambina bravissima: roba da far venire voglia di farne altri 4.
Il tempo si è trasformato in una vera primavera, finalmente e siamo riusciti a vedere fiorellini, prati e mare. Abbiamo accarezzato un cavallo nelle campagne udinesi, abbiamo conosciuto i gabbiani sul porto della città, abbiamo pure fatto amicizia con Ernesto che è la tartaruga dei nostri amici.
A Pasqua si è mangiato in giardino, con vista mare. A Pasquetta siamo stati a Muggia dove abbiamo pranzato alla cooperativa dei pescatori, mentre infuriava un vento pazzesco, di quelli che ti fanno dire “quella volta che sono andata a trieste e c’era un vento ma un vento…” e poi siamo andati in Slovenia a fare benzina e anche a comprare la carnazza e a fare la spesa al discount di robe naturali.
Tutto sotto la cura e la guida sapiente dei nostri ospiti.
Che ci hanno davvero coccolati. Tanto che non rispondevo al cellulare, ho perso la cognizione dei giorni e del tempo e non sarei più voluta tornare a casa. Mi sono rilassata insomma.
Frollina ha mangiato troppa cioccolata che le ha dato un bel da fare con la pancia. Ma stoica, non riusciva a smettere di adocchiare uova pasquali, coniglietti di lindt e dolcetti vari. Tino è riuscito a non guarire dal mal di schiena ma si è fatto venire pure una strana irritazione a un occhio, tanto da assomigliare alla controfigura di Aigor. L’ultimo giorno temevo gli si svitasse anche un orecchio, che ci mancava solo quello a completare un quadro già straziante!
Per fortuna l’ho comprato con la family card dell’Ikea e mi hanno detto che basta dare una registrata all’ombelico con il cacciavite e torna come nuovo!
Supersponk è un amore di donna. Roba che se fossi lesbica la contenderei al suo fidanzato. Una di quelle persone che ascoltano, che prevedono i bisogni, che sono discrete e che lo senti proprio che ti trasmettono un gran calore.
Il maschio è molto simpatico e ha affascinato frollina: non faceva che chiedere di lui ogni mattina e arrivati a casa, ieri sera, mi ha guardata un po’ perplessa e si è messa a girare per il nostro appartamento alla ricerca del suo nuovo amico.
Mi ha detto “vengono a bologna vero?”
Spero di si. Spero.
La piccola sta crescendo. Vede le cose e le capisce, ogni giorno meglio. Capisce se qualcosa non va e se deve comportarsi diverso e dopo le numerose sfuriate e mie incazzature riguardo alle macchine e al fatto che non deve giocare alla piccola kamikaze nel traffico, sembra aver introiettato l’informazione.
E’ stata un vero angelo. Pensavo che stesse tramando qualcosa ma in realtà è andato tutto a meraviglia. Allegra, ridanciana, ironica, ma anche tranquilla.
Da piccola sagittario si è trovata talmente a suo agio nella casetta in centro a Trieste che quando ieri mattina le ho detto “mettiamo a posto che stiamo per tornare a casa nostra, dai gatti” lei mi ha guardata perplessa e mi ha risposto con un “ma è questa casa mia!”.
Da piccola figlia della sua mamma pazzerella e paracula, ha imparato a imitare me e suo padre in un modo talmente satirico che bisognerebbe mandarla a fare cabaret: grazie a lei ho scoperto che quando mi imbroncio tendo a tirare fuori il mento e a far avanzare la mandibola in avanti. Tino ovviamente lo ha fatto gobbo mentre tenta di arrancare alla sua difficile vita.
Sono stata bene.
Mi sono rimasti nel cuore gli odori, negli occhi gli occhi che ho conosciuto, le facce che ho visto.
Sono stata bene
Siamo stati bene.
Nel silenzio assordante del dolore di questi giorni per tutti coloro che di questa Pasqua ricorderanno ben altro, io ho goduto del calore della mia famiglia, della fortuna di stare tutti bene (a parte ombelichi da registrare), della simpatia e affetto di mia figlia e degli amici: quelli nuovi e quelli che ho nel cuore.
Poi,
ovviamente
ho mangiato come un porcellino e ottimamente.
Bene, che le feste comandate esistono per mangiare come porcellini e per rilassarsi profondamente, e ad avere la furbizia di non rispondere al telefono, di più.
Che bella la Frollina che cresce. Ma ci pensi quando imparerà a leggere? No, perché io adesso ne ho già uno sempre con il naso in qualcosa di stampato, e giuro, è un passo da gigante per la storia dell’umanità.
Mi hai commosso la femmina.
Ma che bello…. e magari ci siamo anche sfiorate per caso, in giro per Trieste, che anche noi abbiamo passato le vacanze pasquali lì :-D. Ciao, Beta
Non ci posso credere, alla cooperativa dei pescatori altrimenti detta ittiturismo di Muggia siamo andati in ben due vacanze successive…che belo questo racconto, mi sembrava di essere di nuovo lì, ma con voi 🙂
Giuliana