Di vigili del fuoco nel condominio

Torno a casa dopo aver accompagnato al nido frollina con la mia nuova bici che ieri Tino – in una pausa pranzo a sorpresa – mi ha sistemato di tutto punto e cosa vedo?

Vedo i vigili del fuoco nel cortile del condominio. Ecco cosa vedo.

Il camion è proprio uguale a quello che avevo da bambina, solo in versione 1:1  e loro sono tutti assiepati sotto la mia finestra. Guardano proprio verso la mia terrazza.

Credo di aver perso un anno di vita intero, compleanni e feste comprese, mentre pedalo verso il destino.

Tutti si voltano verso la sottoscritta. Sento la voce delle studentesse dell’ultimo piano che dicono: “Eccola, è lei!” e gli anni di vita diventano almeno 10, scopate, cene e risate incluse.

Cerco di rimanere serena mentre gli omaccioni del fuoco mi spiegano l’accaduto.

“Ci ha chiamato una signora del palazzo di fronte” inizia uno “dice che c’è un gatto che sta sempre su quel tetto e sono quattro giorni che miagola e non lascia dormire nessuno. Le ragazze qua sostengono che è suo”.

Il tetto è quello di una casupola che sta nel cortile, alta un piano. Le ragazze qua sono le studentesse più sveglie dell’universo. La signora di fronte è la badante di una vecchietta che passa le sue giornate in terrazza a fumare e ci credo che sente sempre miagolare. Il gatto di certo non può essere uno dei miei.

Primo perché non ho gatti alati ed è francamente improbabile che possa aver saltato dalla terrazza per 20 metri e risultare ancora intero. Secondo perché sono stordita ma mi sarei accorta di aver perso un gatto da 4 giorni.

Mi rilasso un attimo. Non mi è andata a fuoco la casa. Non è entrato un maniaco psicopatico (che ne conosco qualcuno anche io!) a dare fuoco alle mie cose e non ho lasciata accesa la lavatrice allagando tutto l’abitato.

Il gatto lo conosco. Da qualche mese si presenta ogni tanto nel nostro cortile. E’ probabilmente di qualcuno che abita nelle vicinanze ma gli lascia la briglia sciolta. Non rompe i maroni a nessuno ma ogni tanto, quando è in amore, fa una piccola serenata alla luna. 

Tutti dormiamo a parte la badante, pare. Perché in molti si affacciano alla terrazza per discutere della cosa e sembra che  nessuno – nemmeno il vecchio sclerotico che conta se mancano dei sassolini nel cortile – ne soffra particolarmente.

Nessuno tranne la badante che c’ha una faccia che è un programma. Sembra appena uscita da un fumetto di Dylan Dog di quelli in cui all’inizio c’è un personaggio assolutamente insignificante che viene ucciso tra strazianti pene e torture. 

E’ in vestaglia e ha l’occhio spento e lo sguardo di cemento. Continua a ripetere ossessivamente che i vigili del fuoco devono “sbarazzarsi” del gatto.

Io e le studentesse con lo sguardo sveglio come il bollito sul carrello del ristorante cominciamo ad agitarci. I vigili del fuoco – che sono pure degli omarini carini, infisicati al punto giusto – intravedono una ghiotta occasione per farsi due risate e ci dicono:

“Ahhh, bisognerà abbatterlo! Ma mica gli facciamo male eh? Un colpo solo. Indolore!”

Io – che quando mi erigo a paladina della giustizia perdo qualsiasi senso critico – comincio ad agitarmi, a urlare che chiamo subito la mia amica (immaginaria, ovviamente) che fa l’avvocato per l’Empa.

Loro ridono come matti, spiegandomi che hanno tutti dei gatti e che i vigili del fuoco sono – storicamente e tradizionalmente – i migliori amici dei gatti.

Avvicinano la scala alla casupola e non fanno in tempo a salirci sopra che il gatto incriminato, bel bello, senza alcun patema al mondo e dopo una notte d’amore, scende e se ne va per la sua strada. Le studentesse del bollito si erano già dette disposte a tenerlo, io avevo già preparato il trasportino del gatto scemo.

La cosa si è risolta così. Come avrebbe dovuto essere.

La badante – assetata di sangue felino – non era molto contenta. Si stringeva nella sua pastrana e guardava i vigili chiedendo perché non catturavano la bestia feroce di amore.

Vi assicuro che in tutte queste notti, il gatto non ha dato fastidio a nessuno tranne che a lei. Che secondo me, diciamoci la verità, era talmente alla canna del gas che c’aveva voglia di fare due chiacchere, di vedere qualche bel omarino nella posa del macho che si arrampica sui muri.

Le studentesse sono tornate a dormire sui libri. Lei è tornata a fumare in terrazza. Il gatto ha campanato che non c’era abbastanza pace e ha cambiato condominio. Io mi sono apprestata ai miei affari, consapevole che quegli 11 anni di smalvino (leggi: spavento) che mi ha procurato la badante spipagliona e le congetture sui miei gatti, nessuno me li ridarà più indietro…

😉

10 commenti
  1. Graziella dice:

    Meno male che il pensionato sclerotico che si accorge se manca anche un solo sasso dal giardino non ce l’ho solo io!!!!!
    ;-DD

  2. tanaka dice:

    La soglia di tolleranza della gente è sempre più bassa, ahimè.
    Per me che ho vissuto in campagna, da piccola i gatti in amore di notte sotto la mia finestra erano una scusa per correre nel lettone dei miei: non ce la facevo a reggere quel miagolio troppo simile a un pianto.
    Forse dovresti consigliare anche alla badante di infilarsi nel letto di qualcuno, per farsi passare il fastidio! 😉

  3. cg dice:

    Panza questa storia è troppo bella..
    te ne racconto una sulla MIA ADORATA GATTA, che lo scorso anno mise a ferro e fuoco tre piani del mio condominio perchè con i denti E DICO CON I DENTI fracasso il pirulino del termosifone allagando casa mia la casa della vicina e la casa del piano di sotto..però i pompieri che belli che erano..lì però quando mi chiamarono ha perso 20 anni in una botta solo pure io..e chi ce li ridà????

  4. buona pasqua dice:

    era da tanto che non ti leggevo…solo per mancanza di tempo…e oggi questa storia a lieto fine mi è piaciuta molto! certo che ce n’è di sclero in giro, eh?

  5. Gallinavecchia dice:

    Una storia a lieto fine… ogni tanto ci vuole 🙂

    …tranne che per i tuoi 11 anni persi dallo spavento e anche dal mio anno perso per solidarietà mentre leggevo le prime righe! 😉

  6. silbietta dice:

    Torno dopo una vita a sbirciare il tuo blog…..e non c’è nulla da fare….mi metti sempre di buonumore!
    Buon fine settimana!

  7. Eleonora dice:

    mi fai quasi sentire in colpa Panz, che io il simpaticissimo gatto in amore che segnava il territorio sulla mia porta di casa e su tutti i miei vasi l’ho portato ieri a fare un giro in trasportino…
    e quando è tornato non aveva più palle.
    ma a me non dava mica fastidio il miagolio!!!

  8. alessia dice:

    Io invece una volta ho proprio incendiato casa…ho acceso una candela, fatto un bel pò di pulizie e poi serena sono uscita per andare a lavoro. Chiudevo una lista d’attesa in aeroporto quando mi hanno dato la notizia, sono sbiancata,ho parlottato un pò tra me e me, e i passeggeri, tutti, pure quelli rimasti a terra sono stati molto gentili… sono tornata a casa, ho trovato la porta di casa in condizioni che neanche un dinosauro incazz… avrebbe potuto duplicare e ho rifatto le pulizie e acceso una bella candela mangiafumo !!!! 🙂

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