La forza delle donne
Ecco.
Io non sono una di quelle che pensano che gli uomini sono tutti degli insensibili troglo e le donne hanno più cervello: lo dico subito per togliere ogni dubbio che su sta roba c’ho avuto parecchio da discutere, anche con amiche che stimo infinitamente.
Forse per via del Tino che sarà pure logorroico, che c’avra pure tutti i suoi bei difetti come ogni essere umano ma è una persona che averne di più nel mondo o forse per un’incrollabile fiducia nel genere umano, a me gli uomini piacciono e non solo come divertimentificio ma anche nel loro modo di essere persone.
Però è vero che siamo diversi, uomini e donne e forse questa cosa è proprio la benzina che serve al motore dell’umanità per funzionare ed è vero che a guardarle, le donne hanno dei lati che se fossi un uomo io glieli invidierei, proprio come da donna a me capita di invidiare il senso della combriccola che hanno i maschi e che a noi, troppo spesso, manca.
Le donne sanno risorgere dalle loro macerie in un modo che secondo me è magico: ognuna di noi, con la sua tipicità, sa come scrollarsi di dosso le situazioni dolorose e come tirare avanti la carretta anche in condizioni estreme.
Le donne hanno un modo di piangere e di ridere che racchiude dei mondi e li apre al nuovo, sempre. Madri della terra, madri dei loro figli e a volte madri dei loro compagni. E quando si mettono insieme, le donne possono diventare una vera forza.
Io ultimamente c’ho proprio questa percezione al femminile che mi sta facendo scoprire dei meravigliosi mondi, delle idee piene di fantasia e creatività ma anche concretezza che non so come spiegarlo, ma è come se mi innamorassi ogni volta di una situazione grazie agli occhi che si illuminano delle donne con cui parlo, condivido, progetto.
In questo periodo che avere lavoro sta diventando un lusso, per esempio, mi accade di confrontarmi con altre persone che per vie diverse, per strade inaspettate, sono più meno al mio stesso incrocio: mamme di bambini piccoli e grandi, single che stanno cercando un’identità non solo lavorativa, amiche che non vogliono rimanere rinchiuse nei quattro muri della strada segnata.
E ogni volta, quasi come una magia che deve essere dentro all’aria, vengono fuori progetti, idee e robe nuove e bellissime da fare. Parlo con MammaFelice e mi ubriaco del suo entusiasmo e della sua spontaneità: di idee lei ne ha da vendere e a guardarla sembra di poter vedere in controluce le pale dei neuroni che si muovono.
Con la mia amica Veve ci siamo trovate dopo tanto a confrontarci sul futuro e solo a chiacchierare ne è venuta fuori un’idea, un progetto di lavoro. Poi oggi mi ha chiamata Extramamma che è una tipa tosta ma fino a ieri lo sapevo solo per quello che leggo sul suo blog o in qualche scambio di mail e invece a sentirla in viva voce mi sono tanto entusiasmata che avrei voluto correre a Milano per cominciare a scrivere un libro a quattro mani.
E poi c’è lo spettacolo: donna io, donna la regista, donna l’attrice. Tutte tre precarie, ognuna a suo modo. Tutte e tre con un entusiasmo incredibile per questa cosa, per le mail che continuano ad arrivare (grazie!!! a nome di tutte e tre grazie per la fiducia che ci state accordando: vi faremo ridere, vedrete!), per la promozione che ci stiamo facendo, per la gioia che ci genera questa idea. Io me ne vado in giro, sottecchi, per la città ad attaccare locandine sui muri di Bologna. Scopro cose nuove, come ad esempio che bisogna comprare uno scotch speciale che se no si staccano tutte, che non è facile decidere dove metterle perché la gente le veda e che le fermate dell’autobus saranno i miei bersagli preferiti, a una settimana dall’evento.
Sono emozionata sapete? Sono emozionata perché non ho mai sentito qualcuno leggere forte quello che io ho scritto: anche se vi spiattello qua sopra quanti peli ha sulle gambe mia suocera, ecco, non ho mai avuto la sensazione che qualcuno “DAVVERO” leggesse, che le parole si trasformassero in cose, in spostamenti di aria che dalla bocca arrivano alle orecchie.
Sono emozionata perché le cose belle mi fanno emozionare e comunque andrà, le telefonate con la regista, i progetti e le idee, ecco tutte queste cose sono già delle cose belle.
Poi andrà bene
Perché lei è brava e Anita che recita pure. E vi faremo ridere, fischia se vi faremo ridere.
Come solo le donne sanno: in un modo da donne che coccola anche gli uomini.
Mi sono commossa…
Ce la faremo, io lo so. Si si che lo so.
Sarebbe bello annoverare nelle mie conoscenze solo donne “belle” come te e come quelle che tu racconti nel tuo post. Io purtroppo lavoro con alcuni pessimi esempi del genere femminile che contribuiscono a rovinare l’immagine della categoria.
Purtroppo causa distanza non potrò venire a teatro ma se lo spettacolo diventerà itinerante e verrà programmato anche a Milano, puoi contare su di me!!
Un abbraccio e in bocca al lupo.
Stefania mamma di Vittoria
Si, ma Stefania, le donne che dici tu vanno anche compatite, che evidentemente sono costrette o si fanno costringere in un ruolo che non le soddisfa. per paura, per abitudine, per amore, per non scontentare chi le circonda ecc. quel ruolo se lo tengono, ci stanno male e rompono. uno le strngolerebbe, ma a guardare oltre, noi siamo fortunate (o semplicemente abbiamo cominicato a smuovere il culo).
mi hai risollevato lo spirito con questo tuo post!Allora c’è speranza nel mondo…!
Grazie! Sei troppo carina, anch’io sono stata entusiasta della nostra conversazione, sembro banale/lecchina, ma mi piace anche la tua voce.
Perchè l’accento di Bologna è molto molto meglio di quello romagnolo che è rimasto appiccicato adosso a me.
Ho solo il fuso orario un po’ sballato, di questo post me ne sono accorta solo oggi (quanti giorni dopo?)
Su Mammafelice concordo in pieno
Il nome Anita è una garanzia :-))
ti abbraccio p