Maternità famose e formose: quando il gossip è crudele e inutile

Leggendo qua e là per la blogosfera di maternità per scrivere i miei articoli per LiquidaMagazine sono rimasta molto colpita dalle voci di corridoio – spifferi mefitici – che hanno fatto da sfondo alla gravidanza e novella maternità di Vanessa Incontrada.

Riassumo. La spagnola e sexi presentatrice ha partorito la scorsa estate ed è tornata al lavoro con qualche kilo e rotondità nuovi alla precedente silhouette. Ovviamente i gossipari più convinti, i giornali da parrucco e saladattesa e ogni locus amoenus dedicato ai vip non si è risparmiato dal tirarle addosso per questo motivo.

Come in un’arena, lei si è trasformata da donna da invidiare/desiderare in mammasfasciata da denigrare, con infinito gusto per le casalinghedipoggioruscarolo che durante l’allattamento hanno acquisito le forme delle mucche da latte.

Naturalmente tutti coloro che si sono scagliati sulla forma della Incontrada, urlando allo scandalo perché la stessa non si era premurata di tornare in scena con un fisico degno di una copertina, sono gli stessi che hanno plaudito pubblicità progresso contro l’anoressia e che bacchettano – sempre sostenuti dalle casalinghedipoggioruscarolo – le taglie xxs imposte dalla Moda.

Sono rimasta sconcertata. Come la stessa Vanessa – verso cui per questo motivo mi è sorta una grande stima – ha detto, che messaggio culturale e educativo passa grazie a certe taglienti critiche?

La cosa che poi mi sconcerta di più è proprio il fatto che noi donne siamo le prime a aizzarci come cani da caccia alle caviglie di casi come questo.

Le stesse che dopo il parto guardano alla propria pancetta con tristezza e angoscia e sperano che nessuno, ma proprio nessuno, si accorga dei rotolini senza nerbo che celiamo sotto le maglie larghe da allattamento.

Le stesse che tra allattamento, lavoro, ansia da prestazione da novello genitore e notti insonni, mangiano compulsivamente e cercano solo un po’ di comprensione da parte degli altri per lo tsunami che ha colpito le nostre vite e che in forma di bebè mangiacacananna a flusso continuo.

Come potete leggere anche qui la notizia è sempre che è ingrassata o che sta finalmente dimagrendo senza che il fatto apra una reale discussione – reale e proficua, aggiungo! – sui problemi che hanno le donne ad accettare il proprio corpo dopo un parto e che spesso conducono alla depressione.

Mi piacerebbe che ogni tanto qualcuno dicesse che fare un figlio è un miracolo, un dono così grande, una fatica così pesante che la linea non dovrebbe stare al primo posto nei pensieri di una coppia e nemmeno in quelli della Società.

Non possiamo lamentarci se le nostre figlie subiscono una sottocultura deviata che le porta a mangiare carote che finiscono poi nel cesso in formato vomito se siamo i primi a farci solleticare da questi presunti “scoop”; non possiamo nemmeno sperare che la donna italiana venga percepita come altro che un oggetto sessuale usaegetta dai mass media più seguiti se i primi a essere interessati a questo genere di argomenti siamo proprio noi.

Sarebbe bello, in un panzamondo panzaideale, che casi come quello dell’Incontrada divenissero esempi positivi:

guarda lei se ne fotte, sa che il suo valore non è solo nel fatto di essere una bella figona prosperosa e con le gambe lunghe ma passa attraverso altre qualità e torna al lavoro con le sue forme materne e burrose. Se lo fa l’Incontrada perché io dovrei rimanere a casa a piangere per la mia cellulite????

Io sono troppo grassa e ne sono consapevole, devo dimagrire e sto lavorando in quella direzione e ne sono consapevole, però credo che in tutto questo essere grassa ho un grande vantaggio su altre fette di umanità: cerco di accettarmi per quello che sono, con bubboni, piaghe e ciccia in più.

E la sapete una cosa? da quando mi sento una PERSONA bella, tutti mi dicono che sono BELLA…