Niki Aprile Gatti

Niki Aprile Gatti era un giovane uomo di 26 anni che lavorava in una Azienda informatica di San Marino. Aveva un fratello e una madre che amava e da cui era molto amato. Conduceva una vita tranquilla. Normale.

Nel giro di pochi mesi è stato arrestato per truffa informatica, insieme ad altre 17 persone. Non ci è dato sapere per quale truffa fosse indagato. Alla madre non fu dato sapere in quale prigione fosse incarcerato per molto tempo. Non ha potuto stringerlo a se’. Non ha potuto nemmeno parlarle. L’hanno minacciata di arresto perché voleva scambiare uno sguardo con il proprio figlio. Lui voleva parlare. Spiegare.

Non ha potuto farlo. A giugno si è – o come crede la mamma – lo hanno SUICIDATO in carcere.

La madre, i suoi familiari e gli amici chiedono giustizia riguardo ad una storia molto triste e dalle mille ombre.

Noi altri gente comune ci schifiamo, impotenti, di fronte alla bruttezza del nostro Paese e ci immergiamo – empaticamente – nel dolore di questa donna.

Come mamma non posso che stringermi in un abbraccio alla sua famiglia. Come italiana mi vergogno.

>>> la storia di Niki

29 commenti
  1. upupa dice:

    E’ una storia ..direi impossibile..ma purtroppo vera….e la chiamano giustizia…..!!!!!!!!!!!!

  2. mariarita dice:

    sono costernata per la vicenda e profondamente vicina alla mamma, avendo io stessa perso un figlio.esprimo solidarietà a tutti i familiari e a tutti coloro che lo hanno amato

  3. Barra dice:

    LOL mi f a pena leggere commenti di situazioni che non si conoscono e dove si dia per scontato che la giustizia italiana abbia sbagliato.

    Questo ragazzo potrebbe essersi suicidato per 1000 motici, potrebbe aver commesso crimini che meritavano carcere duro, potrebbe essersi meritato questa fine. Come può essere il contrario. Certamente è finito in una brutta situazione ma dare la colpa alla giustizia italiana solo perchè non da giustificazioni (e magari non lo fa perchè possono essere all’inizio di una cosa molto + grande) è stupido, infantile e pericol0so. Non si può criticare la giustizia solo perchè uno è morto.

  4. Panzallaria dice:

    @barra: guarda che qui non si stava contestando il perchè fosse stato arrestato (non ho fatto ricerche perché non mi interessava sapere il motivo, inoltre ho letto attentamente il sito creato da sua madre) ma il trattamento che gli è stato riservato in carcere (vai a leggere il sito e capirai a cosa mi riferisco).
    ognuno, tu, sei libero di pensare quello che credi, così come io sono libera di rimanere sconcertata rispetto al trattamento: mi sembra palese che in carcere non sono tutti uguali davanti alla giustizia e che il trattamento riservato a questa persona (non ha ucciso nessuno!) è ben peggio a quello riservato a persone che sono accusate di aver ucciso il proprio figlio e contestualmente sono diventate delle star: questo per me è sistema malato.
    comunque son punti di vista e l’importante è rispettarci reciprocamente no? grazie comunque per la segnalazione dell’articolo, fonte aggiuntiva e corretta

  5. michele morini dice:

    i soldi della truffa telematica non li prendeva lui ma un latitante di Londra di cui ora mi sfugge il nome… si trova qualcosa in rete cmq

  6. er73 dice:

    …uno di 95kg non si impicca con i lacci delle scarpe annodati con i jeans.
    …il terzo giorno di carcere …a 26 anni per la vergogna ???
    Pffft
    Vabbe’ inventare stronzate ma cosi’ puzzolenti no…

    Uno dei tanti ammazzati in carcere perche’ non erano abbastanza delinquenti.

  7. Tony dice:

    Prego cortesemente chi può segnalarci, spedendo scritti in rapporto alla vicenda a redazione@ilpopoloditalia-campania.it
    Stiamo facendo una inchiesta parallela e le fonti istituzionali sono praticamente “blindate”.
    Ringrazio Anticipatamente
    Antonio Mattia
    Redazione campana de Il Popolo d’Italia

  8. Marco75 dice:

    Barra, il nuo nick coincide con il nome di uno dei paesi piu’ malati e malfamati della provincia di Napoli. Barra, appunto! Secondo me non è un caso. Le tue parole sono frutto di mente malata, è ovvio. Bello internet, garantisce libertà di parola ma a volte davvero sarebbe meglio se non ci fosse!

    Innanzitutto ci dici che non dovremmo accusare lo Stato Italiano perché non abbiano ancora le prove del suicidio. Nello stesso tempo, indicandoci un sito internet fatto di giornalai (questo è il brutto di internet!), praticamente già bolli il ragazzo, Nicki, come delinquente. Già gli fai il processo e gli dai pure la sentenza: “Era un truffatore, sono gli altri le vittime e non lui!”
    Tu sei malato! Ma cosa ne sai se Nicki è finito in un giro troppo grande per lui e forte ucciso proprio perché voleva svelare i nomi di qualche pezzo grosso? Se io lavoro in una banca, e ci lavoro per la verità, e il mio direttore mi porta a fare delle truffe ai clienti con la mia completa innocenza e ignoranza, sono colpevole o sono vittima?

    Tu devi solo pensare a un cosa: Nicki era INCENSURATO, nessunissima prova contro di lui, faceva ancora parte del lato buono del Paese, fino a prova contraria, e lo hanno trovato morto in carcere. La tesi ufficiale dice suicidio ma i verbali, da quello che dice la mamma, non coincidono per nulla. Ci sono molte incongruenze, le procedure non sono state rispettate (la madre è stata informata del decesso via cellulare!!!) e soprattutto la casa di Nicki è stata svuotata. Su questo devi riflettere.

    Ti consiglio il film: “Detenuto in attesa di giudizio” di Alberto Sordi. Film drammatico sulla situazione da “Terzo Mondo” delle carceri italiane e fotocopia del caso in questione.

  9. forzapoveri dice:

    Niki da quanto si legge sul sito di grillo nell’ ultimo incontro con il suo avvocato avea espresso l’ intenzione di parlare. Questi ha fatto tre giorni di custodia cautelare ed è morto. Se non debbo addebitare la colpa allo stato a chi la devo addebitare? Era in custodia cautelare-CUSTODITO. Così bene da non poter più parlare con nessuno. Mi auguro almeno che vengano fatte delle indagini serie perchè non è possibile che questo si sia suicidato per tre giorni di galera e non è possibile che le guardie carcerarie non ne sapessero niente che nessuno ne sappia niente. qualunque vita persa è un’ enorme sconfitta per tutti.
    BARRA attento ad aprire la bocca a caso, prima ragionaci meglio.
    I criminali pericolosi e dannosi per la società sono ben altri.
    L’ ignoranza e l’ intolleranza sono ben più pericolose.

  10. forzapoveri dice:

    Ah, dimenticavo sei tu che fai pena, vai a leggerti quello che dice la madre di questo ragazzo e datti una vergognata o per lo meno impara a misurare meglio le tue espressioni. I rispetto e la tolleranza sono migliori

  11. ORNELLA GEMINI dice:

    Barra che pena mi fai, si stà parlando di ipotesi di reato, tutto da dimostrare, ma ora potro’ piu’ dimostrare nulla?? ma che parli di cose che nemmeno conosci, i soldi di chi ha fregato?? era un ragazzo che lavorava e tutto quello di cui leggi era tutto da verificare, infatti non era un recidivo, era un ragazzo che non aveva mai avuto problemi con la giustizia, e lo S

  12. ORNELLA GEMINI dice:

    Barra che pena mi fai, si stà parlando di ipotesi di reato, tutto da dimostrare, ma ora potro’ piu’ dimostrare nulla?? ma che parli di cose che nemmeno conosci, i soldi di chi ha fregato?? era un ragazzo che lavorava e tutto quello di cui leggi era tutto da verificare, infatti non era un recidivo, era un ragazzo che non aveva mai avuto problemi con la giustizia, e lo S

  13. ORNELLA GEMINI dice:

    e lo Stato di Diritto?? e i diritti dell’uomo?? allora è giusta la morte?? ma quanti anni hai?? VERGOGNA
    Lo Stato ti prende in “custodia” e ti restituisce dopo 4 giorni morto?? Stò perdendo tempo a risponderti….

  14. Panzallaria dice:

    cara Ornella, sono la padrona di questo blog: mi spiace tantissimo per quello che ha scritto Barra che non approvo e non condivido ma mi sento lo stesso di doverle chiedere scusa se sta provando delle brutte cose per un commento su questo blog

    mi spiace davvero molto

  15. ORNELLA GEMINI dice:

    Non preoccuparti, Panzallaria, ci sono persone come te e ci sono persone come lui….e forse per questo l’Italia si trova come si trova…comunque grazie per quello che stai facendo!
    Un bacio Ornella

  16. chiara dice:

    e comunque….i legali della famiglia:

    Certo la stampa, anche su internet crea un po’ di confusione perché guardate qui…..mah:

    veramente il residente a Londra era uno dei 3 latitanti, tale Francesco Cinelli, a quanto mi risulti, quindi non era Niki.
    In ogni modo c’è da rimanere frastornati dalle notizie, oltretutto pochissime, discordanti e rimane il fatto che era un ragazzo, amministratore o dipendente, in buona o in cattiva fede, e una persona a tutti gli effetti. Si parla tanto di diritti dell’uomo ma….

    Mando un abbraccio alla mamma.

  17. chiara dice:

    Scusate mi si era cancellato praticamente tutto.

    lettera di ‘madre coraggio’ al figlio Niki:
    “Amore mio,
    Sei entrato con il tuo vestito di seta nel fuoco… la banalità del male, il male non va né analizzato, né spiegato, né compreso, è fine a se stesso. È l’Amore che ha radici profonde. La tue mani nelle mie, neonato, bambino, ragazzo, mai dell’uomo che saresti diventato. Tesoro, cercami anche tu, segui le mie lacrime sparse dappertutto, quanto dolore, quanta ingiustizia, quante voci del coro smentite dai fatti! Chi ti ha amato e conosciuto sa chi sei. Lotterò vicina all’amica di fronte al nemico, col tuo nome sulle labbra! I tuoi baci chiusi nel mio cuore, i tuoi occhi nei miei, la tua voce dentro… indelebili. Mettimi come sigillo sul tuo cuore, perché più forte della morte è l’Amore.
    24 ottobre 2008.
    Mamma ”

    La Signora Gemini ha detto ad Alessia Pironi di La Tribuna Sammarinese: “intorno a me in Italia, solo silenzio… le mie urla le farò ascoltare ai sordi e le mie lacrime le vedranno i ciechi … non mi arrenderò, voglio la Verità, da qualunque parte essa provenga!!. Mio figlio era solo un ragazzo come tanti, come il vostro!!”.

    e comunque….i legali della famiglia: “ l’utilizzo di un solo laccio è di per sé idoneo a causare la morte per strangolamento di una persona. Ma certamente non idoneo a sorreggere il corpo di Niki, del peso di 92 chili. Inoltre non si comprende come possa essere stata consumata l’impiccagione quando nel bagno non vi era sufficiente altezza tra i jeans e il piano di calpestio del pavimento. In tal caso il decesso è più riconducibile a uno strangolamento con successiva simulazione di impiccagione”.

    Certo la stampa, anche su internet crea un po’ di confusione perché guardate qui…..mah:
    [SanMarinoOggi] “Non voglio soldi, né risarcimenti. Voglio indietro mio figlio, o almeno giustizia”. Ornella Gemini, madre di Niki Aprile Gatti, il 26enne domiciliato sul Titano e morto nel carcere di massima sicurezza di Sollicciano (Firenze) il 26 giugno scorso dopo essere stato arrestato nell’ambito della maxi inchiesta sulle truffe 899, è arrabbiata nera. Non ci sono altri modi per descriverla. Prima della tristezza, la coglie l’ira, la rabbia di non sapere. Il terrore di essere stata presa in giro. Ma lei non ci sta: e smuove mare e monti. Tant’è che, nei giorni scorsi, è pure salita a San Marino per rivolgersi a un giudice del tribunale commissariale a chiedere di indagare. Aprile Gatti, AMMINISTRATORE della società di telefonia sammarinese Oscorp, RESIDENTE A LONDRA ma domiciliato sul Titano, è stato arrestato il 19 giugno scorso….

    veramente il residente a Londra era uno dei 3 latitanti, tale Francesco Cinelli, a quanto mi risulti, quindi non era Niki.
    In ogni modo c’è da rimanere frastornati dalle notizie, oltretutto pochissime, discordanti e rimane il fatto che era un ragazzo, amministratore o dipendente, in buona o in cattiva fede, e una persona a tutti gli effetti. Si parla tanto di diritti dell’uomo ma….

    Mando un abbraccio alla mamma.

  18. Pippo dice:

    @Brabinger
    Brabinger tu non hai capito niente ne a londra e ne in italia, se ti scrivevano che c’erano gli asini che volavano tu ci credevi, ma non che per caso sei tè che hai fatto queste truffee li sposti a questi che hai elencato

  19. Vivi dice:

    secondo me è inutile continuare a parlare di queste cose, nessuno sa ki è niki e ke faceva!
    ormai è tardi avere rimorsi, ormai è tardi piangere…

  20. Attenzione dice:

    Attenzione Ragazzi la nuova legge, vieta la pubblicazione di nomi su qualsiasi sito web, prima che sia stata emessa una sentenza in proposito, qui sono riportati link o collegamenti ad altri siti con nomi di persone che fino a che non sono condannati sono innocenti e solamente indagati.

    Si rischia l’oscuramento del sito e la reclusione da 6 mesi a 3 anni, e penso che chi ne sara’ daneggiato da queste cose non usera’ questa legge per chiedere un risarcimento?. Inoltre ci sono riferimenti a tantissime aziende che negli articoli della stampa non figurano come mai? altri soldi da pagare, Qualcuno ha fatto indagini personali? Pensate sia consentito? Qualcuono si divertira’ 🙂

  21. Fred dice:

    Aprile Gatti detto Froid faceva i dialer per la Orange. Era molto bravo a fare i dialer. I dialer non sono illegali. Alcuni dialer sono illegali. Altri diventano illegali solo se inseriti in un contesto sbagliato, ovvero non segnalando chiaramente al potenziale utente che li potrebbe scaricare nella pagina, quali sono i costi relativi alla telefonata che il dialer effettua. Rimane il fatto che chi fa i dialer sa benissimo che uso se ne dovrà fare. Io immagino che la prima cosa che gli inquirenti hanno fatto dopo l’arresto di Froid sia stato spremerlo bene per ottenere più informazioni possibili su quanto avveniva di illecito nel business Orange con l’altra società. Sarebbe strano se non avessero fatto il contrario. Di fronte alla sua fine drammatica, non disponendo di ulteriori dettagli, mi chiedo se il suo suicidio sia dovuto allo stress da carcere, al senso di colpa per aver parlato, o semplicemente è sia stato “suicidato” perchè conosceva il giro completo di quel business. Di sicuro il business dei dialer poteva stare a cuore a lui ed al suo socio con residenza a Londra, che lavorava a San Marino (ma in realtà viveva a Rimini). Ma stava molto a cuore di sicuro – andando in verticale – a tutti i soci, alla società che assegnava i numeri premium italiani (899) alla Orange di San Marino, ed al carrier nazionale che distribuisce tali numeri a questa società. Il motivo è che tutti questi che ho citato fatturano in base a quante telefonate vengono fatte agli 899 di loro pertinenza. La mia considerazione – avendo conosciuto Froid – è che a volte nella vita si fanno gli incontri sbagliati e si è nel posto sbagliato al momento sbagliato. Difficile per me pensarlo come un pericoloso criminale, anche se non lo conoscevo bene. Difficile per me anche pensare che si potesse suicidare. Di sicuro mortifica l’idea che sia morto in carcere a 26 anni.

  22. valeria dice:

    io credo che oltre alla colpa effettiva dello stato per non aver cautelato un giovane di 26 anni, incensurato, mi addolora molto la non possibilità di poter vedere i familiari…..anche i boss mafiosi hanno dei diritti, perchè lui no? questo aiuta a far pensare ad un boigottaggio o come giustamente dice la madre, ad un “suicidio forzato ed aiutato”.
    Io non so come si riesca ad essere così forte come la signora Ornella, ha tutto il mio rispetto, per l’educazione e la gentilezza con cui risponde a persone senza cuore nè cervello e nemmeno rispetto.

  23. Silvia dice:

    Non si pretende che tutti condividano le scelte fatta da una persona quando la si difende perchè gli sono stati negati dei diritti, ma mi stupisce che non si abbia la consapevolezza che difendere i diritti civili per tutti sia un dovere e non un diritto (scusate la ripetizione)in quanto quel tutti un giorno potrebbe voler dire noi stessi un nostro amico, un nostro amato.
    E non trinceriamoci dietro il qualunquismo secondo cui se non fai niente di male non ti succede niente di male perchè non è così.
    Chi conosceva Niki come tale o Froid nel web non avrebbe esitazione a metterci la mano sul fuoco che non fosse una persona cattiva, chi non lo conosceva può lecitamente dubitarne, il fatto non è questo, ma che come la mamma grida da anni ormai è che non può accadere che un ragazzo incensurato che non era mai stato dentro una caserma od un tribunale finisca in un carcere come quello di Sollicciano che per chi non lo sa è di massima sicurezza il che vuol dire che non ci finisce il ladro di mele, che non gli venga consentito nè di vedere nè di telefonare alla sua famiglia, che non gli venga consentito di tutelarsi ma ancora più scandaloso che lo Stato non lo tuteli da altri,e come successo per tanti, non per lui, da se stessi.
    Un uomo non deve morire in carcere qualunque cosa abbia fatto.
    Lo Stato non deve consentire che nessuno possa uccidere in carcere, nè tanto meno lo Stato può uccidere.
    Finchè avrò vita sarò convinta di questo e spero che le cose cambino perchè se un domani anche io dovessi finire in prigione, qualunque motivo compreso quello di aver espresso una mia idea, visto i tempi che corriamo, vorrei non essere suicidata in cella.

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