Non sempre le storie hanno una morale
Tino è a Roma, in trasferta. Chiuso in una camera d’albergo con la febbre a 39.
Noi altre siamo a Bologna e Frollina ha deciso di inaugurare l’arrivo dell’autunno ammalandosi anche lei: febbre, raffreddore moccoloso e principio di tossone.
Io per contrastare i bacilli (che ne ho già del mio con le mute epidermiche e ci manca solo l’influenza!) mi sono mangiata un kilo di mandarini.
Lei alterna fasi di mammite collosa a fasi di intolleranza nei confronti del mondo. Per dirne una, ma solo una, stasera ha deciso che doveva fare la pipì nel vasino da sola.
Okei. Molto brava.
Se ne è andata in giro tutta sera con questo vasino e ci si sedeva sopra ogni tanto o ci ficcava sopra Belinda ordinandole di fare la cacca.
Ad un certo punto, eravamo in camera di Tino e della sottoscritta e ha deciso che io dovevo andarmene.
Mi ha cacciata. Letteralmente.
Mi sono alzata e dopo un attimo di stupefazione l’ho guardata e le ho detto
“Okei, allora mamma esce se non la vuoi…”
Ho preso il vasino e mi sono allontanata dalla stanza. Lei è rimasta un attimo immobile e poi mi è corsa dietro.
“Lo sapevo…non ce la fai a stare senza la mamma!” ho detto io con una punta di sboronissimo orgoglio.
Lei mi ha guardato beffarda, ha indicato il vasino e ha detto
“no mamma, io vojo quelo!”
Sto cercando una morale in questa storia. Ci deve essere una morale in questa storia…
Allora sei tornata!!!
Che bello!!!!!!!!!!
🙂
senti, sta crescendo e diventando autonoma. Si cominica con il vasino.
Complimenti Panz, devi averle dato non poche sicurezze, se a quell’età ti risponde così. Continuate, brave (a parte i bacilli e affini, eh?)