Piovono coccodrilli
Piove da 3 giorni quasi ininterrottamente, qui in pianura padana. Piove a tratti talmente forte che un mio vicino sostiene di aver visto scendere coccodrilli in paracadute per stabilirsi a queste latitudini.
Gli uccellini della casa di mia mamma continuano a cantare e mi sembrano davvero degli inguaribili ottimisti: qui non accenna a smettere.
Ieri sera Tino si è fermato a cena da un amico, tornava dal lavoro con la vespa, e ha dovuto rimanere a dormire sul suo divano.
La frollina ha imparato ad imitare perfettamente il rumore delle goccioline sulla strada e sulle foglie degli alberi: produce un fischio tra i denti davanti e sputacchia in giro il suo dna salivale.
Stamattina per accompagnarla dai miei suoceri ci ho messo quattro volte il tempo necessario: siamo rimaste intasate in mezzo ad un ingorgo provocato da un incidente e da un mezzo allagamento.
Intanto i lavori a casa nostra sono rallentati notevolmente: ci siamo ritrovati in mezzo ad una lotta sindacale tra i muratori e il capomastro e a farne le spese è il nostro bagno.
VillaBorghese sembra lontanissima e noi siamo un po’ preoccupati. L’idraulico maschilista che chiameremo Valmer Sarti si è rilevato un personaggio davvero simpatico e assolutamente pittoresco. Ha raccolto le confidenze dei muratori polacchi, dando loro un esimio parere in dialetto bolognese e poi si è mosso per trovare ad entrambi altri lavori (lamentano di essere scarsamente retribuiti) e addirittura una casa in affitto a prezzo equo.
Valmer è un tipo in gamba: crede che l’Internet abbia vinto il campionato e che io – in quanto femmina – sia votata all’unico dovere della riproduzione ma è un bravo idraulico e un comunista, di quelli di altri tempi.
I suoi prezzi sono sempre coerenti con il reddito dei clienti: per questo motivo ogni volta che mi vede chiede come va con il lavoro e se ho trovato qualcosa di interessante. Vuole capire quanto deve tenere basso il suo preventivo.
Valmer dice sempre di no all’inizio. Gli chiedi se puoi spostare l’attacco del cesso e ti dice di no. Non si fa. Non ha senso. Poi non solo ti mette il cesso al posto del lavandino ma ti costruisce pure uno scalino sciccosissimo a ornamento del bagno.
Valmer ti racconta storie che bisognerebbe ascoltarlo con il registratore: per ogni cliente ha un aneddoto e sospetto che anche noi saremo il sugo di future discussioni.
Adora NonnoSuocero e NonnoSuocero lo adora. Malgrado Valmer abbia 40 anni si sono trovati alla perfezione. E’ nato un amore. Mio suocero – l’elettricista self service del nostro cantiere – va tutti i giorni a fare sopralluoghi e a aiutare. La mattina aspetta che arrivi frollina per salutarla e poi gli si accendono gli occhietti neri e parte, felice come una Pasqua perché è proprio un NonnoAttrezzo di altri tempi.
Impugna la sua cassettina da MarioBros e parte, alle volte di una nuova e fantastica giornata di lavoro.
Valmer gli piace. Non solo perché possono comunicare nella lingua degli Avi ma anche perché ride di gusto alle sue battute.
Mio suocero, questo non ve l’ho mai raccontato, ha la mania di raccontare barzellette talmente brutte e talmente vecchie che nemmeno una scimmia ammaestrata riuscirebbe a ridere. Ti gelano il sangue. Giuro.
Anche perché il repertorio è limitato ed è spesso costretto a ripetersi. Valmer ride. Valmer si è appuntato sul muro di casa nostra, con i gessi, il suo numero di cellulare in caratteri cubitali.
A volte avrei la tentazione di andare a metterci un cuoricino e una freccia come sfondo.
I muratori polacchi sono due ragazzoni biondi e buoni che hanno la faccia triste. Il capomastro con la faccia bionda e buona non è tanto biondo e buono, a quanto dicono.
Noi ci sentiamo a disagio. Vorremmo aiutarli ma sappiamo che se parlassimo con il capomastro e lui capisse che è trapelato il fatto che vengono pagati poco per loro sarebbe la fine del lavoro.
Inoltre questa cosa che adesso, per scontentezza, lavorano poche ore al giorno, non ci va tanto bene e ci troviamo in una situazione di cacca. Tino ieri è andato a parlare con loro. Se le cose non miglioreranno però dovremo rivolgerci al capo.
Non vedo l’ora di tornare a casa. Ho molta voglia di ritrovare i miei libri e di risistemare i vestiti. Ho molta voglia di entrare nella mia casaborghese, con i miei debiti da borghese e questa famiglia borghese di mocciose borghesi e tini borghesi.
Adorabile, come sempre. Capace di riassumere mondi, vissuti e utopie in poche righe. Se nell’attesa di fare ingresso alla casa borghese, ti venisse voglia di un pò di mare salentino, sarei lieta di accoglierti nella mia (ancora per poco)casetta monolocula.
Un abbraccio a te e un bacino alla frolla.
la descrizione di NonnoSuocero è adorabile, come sempre quando racconti delle cose tu… dai, vedrai che tornerete presto a casa!!
Come procedono i lavori? E il tempo? Qui ormai stiamo facendo la muffa tanta è l’umidità nell’aria!
Anche io vorrei dipingere casa, ma Pulcetta si divewrte troppo ha fare gli stampini con le mani unte!
Baci, Lillibeth
Ha smesso di piovere?
un bacino
Cg
CG, risponde il meteo da Bologna: ci siamo illuse, anche io, come penso Panz, questa mattina guardando il cielo ho sperato di riuscire ad asciugarmi le ossa. Invece già verso le quattro di pomeriggio i coccodrilli sono ripartiti a scendere a catinelle. faremo presto uno zoo qui a Bologna che nel resto del mondo ve lo sognate! E verrete tutti in gita a vedere i coccodrilli acquatici sotto le due torri!
Panz forza per la casa che dopo sarà bellissima!
Maronna…qui a Roma idem cum patatas….mi sto trasformando in una ranocchia galleggiante perchè Roma, per luogo comune ,quando piove, si allaga..
remate gente… remate!!!
Grazie per il celere bollettino, Sonia!!!!
Un saluto alla proprietaria del Blog alla quale dico di tenere duro..passerà..