Ita non erit semper
Ita non erit semper
Questo motto latino “così non sarà sempre” l’ho letto il Primo Novembre su un antico palazzo a Sestri Levante.
Stavo abbracciando forte Tino e l’occhio mi è caduto su queste parole, incise nella pietra sovrastante un elegante portone del 500.
L’ho fatto mio.
Ita non erit semper. Ricordatelo Panz quando sei felice. La felicità non è un bene scontato ma un prodotto di lusso, che non bisogna disperdere o non godere in pieno per la tracotanza di pensarne altra a venire.
Ita non erit semper. Quando piangi Panz. Quando ti sembra che ogni cosa sia fuori posto e che tutto proceda con fatica. Quando gli altri ti chiedono di essere diversa da quello che sei o si aspettano che tu sia come loro vorrebbero che fossi. Quando le cose non girano. Quando chi dovrebbe amarti e sostenerti ti butta addosso cacca e frustrazione.
Quando – semplicemente – fai fatica.
Ita non erit semper.
Torna l’estate e tornano anche gli inverni. Mai dimenticarlo. Mai dare per scontato tutto il bene che si ha.
Mai dare per scontato un uomo che ti ama come Tino, che ti rispetta e a volte sopporta e con cui riesci ancora a ridere, malgrado tutto.
Ita non erit semper. Ti ricordi quando telefonasti alla tua amica Silvia per dirle che quella sera non potevi uscire con lei perché eri triste, perché il tuo padrepadrone ti aveva per l’ennesima volta distrutto il cuore?
Pensavi che sarebbe stata solo un’occasione mancata. Un rimandare l’incontro con una cara amica.
Il giorno dopo lei era entrata in coma: all’ospedale per 45 giorni. Poi se ne è andata per sempre.
Ita non erit semper.
Avevi ancora nel portafogli la lettera che le avevi scritto una notte, in cui le dicevi di volerle bene, che non glielo avevi mica detto mai, ma lei ti era stata molto vicina in un periodo particolare della vita e ti aveva sempre fatto ridere.
Ita non erit semper.
Panza. Ci sono giorni perfetti di sole, c’è tua figlia che ride ed è felice e ti abbraccia e vuole imparare e giocare. Tu sei stanca. Stressata.
Però
Ita non erit semper
Prendi tua figlia tra le braccia Panza. Goditi la perfezione della felicità che ti dona.
Ita non erit semper
Dovrei ricordarmelo e ripetermelo come un mantra anch’io. Io che ho quel brutto vizio che se le cose vanno bene ci faccio subito l’abitudine, mentre se vanno male sono catastrofica e penso che sarà così per sempre.
Non so perchè ma mi hai fatto venire in mente “Estate” di Bruno Martino:
“Tornerà un altro inverno
Cadranno mille pètali di rose
La neve coprirà tutte le cose
E forse un po’ di pace tornerà”
Ciao Panz
Quello che vorrei scriverti, non vorrei che qualcuno lo vedesse. Perché ho pudore nell’esprimere in pubblico i sentimenti. Eccetto quelli per Pulcetta. Ma so che tu ami molto il tuo spazio virtuale, come una seconda casa. E quindi qui è giusto che io ti scriva. Gli occhi puri di chi legge sono una garanzia.
Hai fatto bene a mettere nero su bianco questa tua riflessione.
Io ti sono vicina. Molto. Ti penso e ti abbraccio con il cuore. Quello arriva ovunque.
Bisogna resistere per esistere.
Ti bacio.
Lillibeth
PS= appena posso ti scrivo
Ciao Panz
Io vengo spesso sul tuo blog per sorridere ma questa volta mi hai commosso.
Come è vero quello che dici (e come sono saggi gli avi), così non sarà sempre, e noi ce lo dimentichiamo tutti i giorni come se tutto nel bene e nel male fosse così scontato.
Grazie per questa riflessione, non la dimenticherò facilmente.
Un bacio grande
Maria da Milano
A france’..
che stavolta m’hai tolto le parole…
Ci sentiamo presto…
Maria
Io che sono ragionieria e il latino non l’ho mai studiato e l’ho solo sentito di striscio durante qualche messa ho un timore reverenziale verso questa antica lingua dal suono quasi magico intrisa di saggezza così sempre attuale e spiazzante. Grazie per questa citazione che mi ha fatto venire i brividi per come l’hai commentata! Penso che la farò mia….
Ecco sei riuscita a commuovermi un’altra volta!
Scrivi Panz, scrivi! E’ la tua vocazione!
“Quando gli altri ti chiedono di essere diversa da quello che sei o si aspettano che tu sia come loro vorrebbero che fossi. Quando le cose non girano. Quando chi dovrebbe amarti e sostenerti ti butta addosso cacca e frustrazione.”
Come mi ci riconosco ..
“Prendi tua figlia tra le braccia Panza. Goditi la perfezione della felicità che ti dona.”
Questa è l’unica gioia veramente pura e grande che riempie la vita!
Ti chiamo presto!
Bacio
Grazie per i baci empatici, che ti ricambio con tutto il cuore e la solidarietà e l’affetto e la stima che provo per te. E grazie per questo post, perchè anch’io dovrei ricordarmi che “così nn sarà per sempre”, nel bene e nel male.
Hai toccato le corde più profonde di chi si è accorta troppo tardi che bisogna sempre godere di ciò che si ha, senza cercare nulla di più!
Sei davvero fatta per scrivere! Non smettere Panz!
Mi unisco all’esortazione: non smettere di scrivere.
Visitare regolarmente il tuo blog mi fa bene al cuore e all’intelletto. Questa volta in modo particolare.
Il tuo miglior post. 🙂
io sono senza parole…
Ciao Panz, ti leggo spesso, ma non commento mai. Oggi non posso però esimermi dal ringraziarti per queste parole, così sagge e così vere.
A me piace molto anche la scritta situata all’ingresso del Vittoriale (che trovo altrettanto giusta e profonda): “Io ho quel che ho donato”.
in realtà su quel palazzo di sestri, che è stato per anni e anni la mia casa c’è scritto: non ita semper erit
e non c’è niente dei più vero!
un abbraccio