VillaBorghese è tutta un casino
I lavori per trasformare la nostra modesta dimora in VillaBorghese continuano a grandi passi: attualmente siamo decisamente degli sfollati.
Pacchi, pacchetti, vestiti, cose, pagelle delle Medie, libri e altro sono ammassati nella nostra stanza a casa di mia madre: se qualcuno ha qualche dubbio circa la possibilità di concentrare una casa di 70 metri quadri in una stanza di 15, ecco io posso rispondere alla veltroniana che “si può fare!!!!”.
A VillaBorghese bagno e cucina sono attualmente un unico ambiente. Mi è venuta perfino la malsana idea di lasciarli così: secondo me mi contattano le redazioni delle riviste specializzate di tutto il mondo se lascio un open space dove lavastoviglie e water confinino in un unico, arioso, luminoso e spazioso ambiente.
I muratori polacchi sono delle forze: il primo giorno di lavoro avevano già disfatto tutta la casa e costruito le tracce sotto il pavimento.
Perché – dato che l’appetito vien mangiando – su consiglio del nostro idraulico maschilista abbiamo deciso di rifare l’impianto di riscaldamento posticcio esterno per il quale i muri di casa nostra erano un autostrada di tubi arancioni e di inserirli nel pavimento.
Se spesso accade che bisogna sempre stare dietro ai muratori come bambini che disperdono energie e lavorano quando gli pare, nel nostro caso è proprio il contrario: il professionalissimo capo cantiere ci bacchetta perché siamo in ritardo con lo svuotamento delle stanze e perché la nostra ORGANIZZAZIONE non è perfetta.
Lui gestisce tutto in un modo talmente preciso che io mi sento ancora più sconclusionata di quello che sono e che già non è poco.
Io – purtroppo – non posso aiutare molto Tino a svuotare le stanze: l’asma mi impedisce quasi di entrarci in casa mia. Troppa polvere. Ogni volta devo mettere mano al macchinino dei respiri per non rimanerci secca.
Faccio la mamma e lavo i panni del mio uomo tuttofare.
Ieri con frollina siamo state in un posto molto carino, in riva al fiume, dove hanno portato una piscina di sabbia per i bimbi.
Le ho tolto le scarpe e dopo aver sapientemente rubato secchiello e paletta ad un marmocchio presente, si è fatta prendere dall’ansia costruttiva e ha scavato una buca profondissima e trasportato sabbia per ricoprire la Babi che era con noi. Non potevo fermarla. Aveva il suo sguardo da Terminator, tutta compresa in quella difficile impresa e non la si poteva distrarre perché era troppo impegnata.
Alla fine c’aveva un bel colorito marino sia sul viso che sui piedini, dai quali svettavano due lunghissime unghie dei pollici che mi ero scordata di tagliare e che la rendevano ancora più minacciosa nella rincorsa della vittima da cospargere di sabbia.
Mia mamma è una santa. Sopporta l’accumulo di roba nella sua bella casa con pochi mobili e la lavatrice continuamente in funzione.
Io dormo sul materasso del mio lettino di verginella che è confluito nella sua stanza degli ospiti. Mi fa fare sogni infantili e sonni di piombo.
Frollina (lo dico piano) ha ripreso un sonno costante e si addormenta alle 9 per alzarsi alle 7 chiamandomi.
Si leva in piedi sul lettino, mi guarda attraverso le sbarre di protezione e con la voce roca e assonnata chiama “mamma”.
Puntualissima. Quando l’orologio segna la settima ora del giorno.
Tino è a pezzi: va a lavorare durante il giorno e alla sera corre a VillaBorghese per fare cose.
Forse domenica ci prenderemo un po’ di riposo e porteremo frollina a vedere i cavalli che l’è venuta proprio una fissa per i cavalli e vorrei farglieli vedere dal vero.
Il resto sono pezzi di umore sparsi dentro uno dei borsoni in cui abbiamo accatastato roba.
Cose che a scriverle non sono tanto capace.
Cara Fra un saluto e un abbraccio al volo… sono felice di sapere che va tutto bene! A presto 🙂 Silvia
forza famiglia Panz, che alla fine poi tutto finisce! 🙂 ve lo dice una che non si è ancora ripresa da un due settimane di lavoro intenso di quello che ti annienta fisicamente…
in bocca al lupo!
Oggi sono passata sotto il Condominio Bandiera e vi ho pensato!
Un abbraccio!!
Felice di leggerti, di sapere come vanno le cose, che tutto procede. Quei borsoni di umori sparsi lasciali pure chiusi.
Un caro abbraccio e bacini alla piccola.
Un abbraccio a tutti e tre e vedrai come sara’ bella la nuova casetta borghese 😉
zazie
Eh, la professionalità del muratore padano… ^^ dalle mie parti fanno come je pare e cantano ignudi il greatest hits di Al Bano a squarciagola in balcone. 😀
Allora, vi siete rimessi da tutto questo casino?