Il mio voto in -utile
Ho pensato a lungo a cosa fare sabato o domenica, quando mi ritroverò sola nella cabina elettorale di fronte alla mia scheda. Ci ho pensato a lungo, mentre ogni volta che alla televisione intravedevo un dibattito politico, sentivo parlare un Veltrusconi mi saliva un conato di vomito. Ho pensato a lungo all’astensione e alle sue conseguenze, soprattutto a livello di principio personale. Ho meditato a lungo attorno al concetto di “voto utile” di cui si sono riempiti la bocca i due maggiori schieramenti.
Ma cos’è – davvero- per la sottoscritta un voto utile? Posso realmente pensare di mettere una x sul simbolo del Pd che raccoglie in se’ personaggi come la Binetti e strizza l’occhiolino a chi non crede nel valore della Laicità?
Posso veramente passare sopra a questioni fondamentali come quella delle coppie di fatto, della guerra porcavaccalaguerra e dei rapporti tra libertà di fede, Stato e Chiesa?
Posso realmente sentirmi rappresentata da Veltroni e turarmi il naso, io donna che vede le donne usate come merce di scambio politico, per dare un fottuto “voto utile”?
C’è una grande confusione attorno a questo concetto secondo me. Si strumentalizza la stanchezza degli italiani che non ne possono più di governi vacillanti e sul bilico delle elezioni anticipate a ogni fischio di vento.
Un voto utile dovrebbe essere, a mio avviso, un voto dato a chi ci rappresenta. Un voto dato a chi crediamo possa portare avanti le nostre istanze e non al meno peggio. In questo senso il voto utile sarebbe una fotografia dell’Italia, delle inquietudini degli italiani e dei dubbi e delle perplessità.
Mentre il voto utile è diventato, sulla bocca delle maggiori coalizioni, un fattore di marketing, il ricatto morale al popolo. Se non votiamo per l’uno o per l’altro dei Veltrusconi, allora ecco che spingiamo l’Italia di nuovo nell’incertezza della stabilità.
Come se la Legge elettorale fosse un problema nostro, una responsabilità nostra.
Io non vorrei che andasse al governo il nano malefico. Vorrei evitare la violenza verbale di Bossi, il conflitto di interessi, le menzogne mascherate da regalie del Cavaliere e le sparate antipartigiane dei suoi sgherri. Vorrei evitare un’Italia fascista mascherata da libertaria.
Un’Italia in cui si tira il sasso e subito dopo si nasconde la mano e chi dovrebbe prendersi la responsabilità delle parole le svuota di significato, mischiano concetti come bugia e metafora in un unico calderolo.
Ma non mi piace nemmeno l’alternativa Piddì. Non mi piace perché scimmiotta il nano malefico, perché è vino annacquato per un’Italia che ha bisogno di decisioni, di scelte forti e chiare e rispettose delle libertà individuali.
Ma non cederò al ricatto di credere che il mio voto, se non sarà per l’uno o per l’altro andrà disperso.
Io voto Sinistra Critica. Voto per l’unica donna (a sinistra) candidata Premier. Per una che ha saputo sintetizzare un programma serio, deciso e chiaro su alcune questioni fondamentali che riguardano il nostro Paese.
Ecologista, femminista e comunista c’è scritto sotto il simbolo del Partito.
Io sono tutte e tre le cose. E non ho nessuna intenzione di vergognarmi perchè credo che un altro mondo sia possibile.
Io darò il mio voto utile.
io invece avevo delle certezze – e direi da 15 anni a questa parte – e da quando ho fatto il test di nonmiricordoqualegiornale mi sono ritrovata in braccio alla santachè.
ohmiodio ohmiodio ohmiodio ohmiodio.
cerca di capire il mio sconforto.
A parte questo il voto di domenica sarà la grande bazza: cambiare tutto per non cambiare nulla.
Pronostico: finirà a tarallucci e vino.
Io per la prima volta non voterò.
e per la prima volta non sento nessun senso di colpa perchè non mi sento pronta per consegnare il Paese a chissà chi e me stessa a chissà chi.
Io stavolta non mi svendo, ci ho pensato tanto tanto e non trovo alternative.
Io ho già votato. Anch’io sono finita sulla candidata donna di Sinistra critica per le stesse ragioni. Anche a me è crollata Emma Bonino per strada, che pure mi era tanto piaciuta quando era alto commissario per i profughi, unica dei nostri politici a parlare un buon inglese comprensbile, e a non aver paura di dire le cose come stavano.
E nel mio masochismo (comoda io, che vivo ell’estero, no?) vorrei potermi godere la previsione di Montanelli: che peccato che quando cadrà, che si rovina con le mani sue, io non ci sarò a vederlo. Purtroppo temo che anche fatte le dovute differenze di età e i calcoli di longevità, rischio di non vederla neanch’io la caduta, Ce certa gente sembra intramontabile (e sto solo aspttando il “Piersivlio for President”, rischiamo pure questa.
Come diceva mia nonna, come saluto alle amiche coetanee, dopo una certa età: facciamoci coraggio.
Ba
Il tuo gesto è apprezzabile, tanto, però io, finchè ci sarà il cavaliere io farò tutto quello che è in mio potere per non farlo vincere, anche se questo significa dare il voto ad uno che è quasi simile, mi dispiace. Tornerò a sognare quando cambieranno un po’ di cose.
Il problema, mia cara Panz, è che il paese bisogna governarlo. E purtroppo non basta, per questo, stare all’opposizione. Perché è lì che si troverà la Silvia, chiunque vinca. Tu sarai a posto con la coscenza, ma noi ci beccheremo altri cinque anni di nano malefico. Sempre che non muoia durante la legislatura e allora avrebbe anche diritto a grandiosi funerali di stato.
In questo senso, dico, bisogna pensarci bene. Ma veramente bene.
Tra parentesi e assolutamente Off topic, sabato comincia il programma per il quale ho fatto i video su discovery Real Time alle 22. Non te lo puoi perdere! Baciazzi
Avrà anche il mio voto,perchè sinceramente mi son stufata di tutti questi palloni gonfiati che mentono sapendo di mentire.Ed il loro voto utile se lo dovrebbero ficcare dove dico io.
Tra tre mesi diventerò papà e non posso e non voglio che nasca sotto il nano solo perchè io son duro e puro, concordo la Meringa
io questa scelta l’ho già fatta nel 2006 e a me non è parso che in Italia ci sia stato un miglioramento concreto della situazione e la sinistra al governo è riuscita non solo a omolgarsi alla destra sulle grandi questioni ma anche a farsi sfuggire un sacco di occasioni per riformare lo schifo berlusconiano.
come posso fidarmi, ora di veltroni?
e comunque, ribadisco quello che ho scritto nel mio post, questa storia che o voti il piddì o dai una mano a berlusconi non mi sembra così chiara e nemmeno supportata dai fatti, per cui non penso sia giusto teorizzare un’equazione votare altri= votare berlusconi.
anche io ho una bimba e la scelta che sto facendo la sto facendo prima di tutto per lei.
sono arcistufa di dover scegliere il meno peggio. non è giusto. e la politica che si fa non si risolve con le elezioni, anche se a loro piace farci credere così, non si risolve con una crocetta.
comunque grazie per i pareri, perché poi rispecchiano tutti i dubbi che ho in testa anche io…
Panz, le mie parole ti sembreranno dure ma cercherò di essere “comprensibile”. Finchè in Italia ci sarà il rischio che il nano-e-complici giungano al potere, occorre che tutte le persone di senno (purtroppo non sono la maggioranza, altrimeni non avremmo conosciuto una vergogna del genere al potere) facciano il possibile per evitarlo. L’unico partito che può impedirlo è il Pd: tutti gli altri, giocheranno a fare l’ago della bilancia coi soliti risultati. Capisco la tua delusione e tutto (anche se Prodi è stato appositamente penalizzato dalla legge elettorale vergogna e tu votando “sinistra critica” favorirai indirettamente chi l’ha approvata: è questo che vuoi? Non ti sembra controproducente?). Hai degli ideali più che nobili ma purtroppo l’ottimo è un feroce nemico del bene, in politica più che in qualunque altro campo. Rincorrendo il tuo sogno impossibile, favoriresti nella realtà una persona che sarà ricordata nei libri di storia di tua figlia come “molto problematica” – per non dire che sarà una vergogna ed un monito – nella storia repubblicana: ti conviene? Non si chiama “incoerenza” ma “realpolitik”; la “virtualpolitik”, nobile ed onorevole per te che la pratichi e per chiunque, lasciamola quando non ci saranno i pericoli che ci sono ora per il paese. So che non è bello da suggerire, ma turati il naso, e vota PD; non perchè “è un voto utile” – odio questo concetto – ma perchè solo così puoi fare concretamente e fattivamente il “non-male” del paese. Non puoi fare di più, così come nemmeno io, abbiamo solo un voto ma è il massimo che puoi fare come persona di senno per salvare gli italiani idioti da se stessi. Per il “bene”, aspettiamo tempi migliori – questo che ti suggerisco, credimi, è il passo più lungo nella direzione giusta che tu possa fare.
Siamo in vena di dichiarazione di voto, faccio anche io volentieri la mia. Anzi, vi prego prendetela più che altro come un mio sfogo, un’esigenza di esternare e di condividere con voi il mio percorso.
Io voterò PARTITO DEMOCRATICO, non perché come progetto mi calzi a pennello, ma perché credo che sia l’unica scelta plausibile.
Voterò quindi turandomi un pochino il naso, perché anche a me mancano, tutte le cose che ha menzionato Francesca, dalle unioni civili, alla laicità dello stato, la procreazione assistita, la Binetti.. ecc.
Sappiamo che questa politica di *sinistra* del PD è un po’ annacquata. È innegabile è così.
Ma io sono del parere, come La Meringa, che questo Paese debba essere governato, e bene, e concretamente e di corsa pure.
Non vedo altra soluzione del PD.
Le altre forze di sinistra, sono, a mio avviso, ancora troppo legate a logiche del passato, oramai inadeguate nel contesto contemporaneo, sopratutto sul punto di vista economico e del mondo del lavoro. Io non penso che tornare a rendere di Stato le grandi società industriali o adottare di nuovo la scala mobile, sia la ricetta giusta. Certo non sono una esperta e non ho la soluzione in tasca, ma non credo che un programma anticapitalista sia la risorsa spendibile. La vedo come una *ricetta utopica*, una roba da duri ma puri, come diceva Il Russo.
Credo che nel PD ci siano le risorse umane e le competenze per poter provvedere a contribuire al riassetto dell’economia del Paese.
Credo inoltre, e ci posso mettere la mano sul fuoco, che il Nano non farà gli interessi della collettività ma esclusivamente i propri. E sarà ancora peggio del 2001, perché non sarà moderato dal quel pissero di Casini, la destra e la lega avranno maggior peso e immaginatevi che potranno combinare!? qualcosa peggio della Bossi Fini?
E poi le ultime due parole sulle campagne elettorali *alla Berlusconi* (ops l’ho nominato!!).
Non è il *suo* modo di fare campagna elettorale, è il modello che lui per primo ha introdotto in Italia, non diamogli troppi meriti. Aveva gli sghei per attuarlo (e soprattutto li aveva da perde se non lo faceva!) e non ha avuto pudore di applicare le regole del mercato alla campagna elettorale.
Bhe se ora anche il PD, in parte, fa sua allo stesso modo – cosa che a me personalmente non piace – ma se questo è il modo per arrivare a chi non sente, ben venga!
Io vi chiedo di pensarci, di pensarci bene e di vedere con lungimiranza quello che ci aspetta se vince, come purtroppo è probabile che sia, il nano e la sua combriccola di ultra destra.
Scusatemi, forse sono stata troppo invadente. Sarà che proprio ieri sera ho rivisto *Uccidete la Democrazia!* l’inchiesta di Deaglio sui brogli elettorali del 2006; ne emerge una situazione veramente sconvolgente, da far temere per il futuro di questa Repubblica.
Io ho gia’ votato il piddi’. E purtroppo l’ho fatto con la motivazione primaria di non far vincere Berlusconi.
io sposo completamente quello che ha scritto giulietto e oltre al voto e dopo il voto c’è anche per ciascuno la possibilità di fare qualche cosa di più nei partiti o nella società civile mettendo un po del nostro tempo a servizio dei nostri ideali e delle nostre idee.
Io pure voterò PD, per due ragioni. La prima, ahimè, è quella uscita da più parti: è un’alternativa verosimile, gli altri no. Ciò non toglie che sul governo Prodi e sulla sua (per essere eufemistici) mancanza dicoraggio ci sarebbe molto, molto da dire. Ciò non toglie nemmeno che certe scelte a Roma siano state gravi e preoccupanti. Ma c’è anche del buono, in quel mucchio. Voglio sperare che emerga. D’altronde c’è del cattivo anche tra i “piccoli” e lo dico per esperienza diretta (passo sempre attraverso il pesante filtro degli atteggiamenti in materia di immigrazione). La seconda ragione per cui voterò Veltroni è perché mi sono fatta l’idea che sia una persona decente e presentabile. Me la sono fatta quando era sindaco, dove in più occasioni ha dimostrato serietà rispetto ad alcuni impegni presi (massima puntualità, non improvvisazione, capacità di comunicare ma anche di ascoltare). Non basta a fare il Presidente del Consiglio, specie se poi si scelgono cattive compagnie. Ma è il minimo sindacale e da altre parti non lo vedo. Non lo vedo nella becera arroganza di Berlusconi, ma nemmeno nel radicalchiccismo di alcuni rappresentanti della Sinistra Arcobaleno.
Sono completamente d’accordo con Panz, ha usato le stesse parole che ho scelto io ieri sera chattando con un’amica che voleva voatre PD turandosi non solo il naso: basta ricatti elettorali, altrimenti da questa spirale non usciremo mai. Non so se voterò, ma so di sicuro cosa NON voterò se andrò al seggio.
Due note: colgo con lieve, ma non troppo stupore che l’alternativa al PD di quanti hanno commentato non è l’Arcobaleno, ma Sinistra Critica. Ripeto, non mi stupisce più di tanto, anch’io ho capitolato di fronte alle loro troppe incoerenze, c’è qualcuno che vuole aggiungere qualcosa?
Poi vi segnalo questi link sul voto utile, anche regione per regione, vedete cosa dice dell’Emilia:
http://www.noisefromamerika.org/index.php/articoli/Il_voto_utile_%281%29%3A_introduzione
http://www.noisefromamerika.org/index.php/articoli/Il_voto_utile_%282%29%3A_tutto_il_voto_utile%2C_regione_per_regione.
Giuliana
Ciao Francesca,
hai fatto un’analisi attenta della situazione.
Noi non abbiamo la televisione, come sai, e questo ci preserva dalle tempeste mediatiche e dai vari dibattiti-duelli etc, che sono già inquietanti letti sul giornale. quello che per me è sconcertante è la visione che i paesi esteri hanno di noi.
Vedremo come andrà a finire.
Un bacio, Lillibeth
il mondo è bello perchè è vario
Naturalmente il partito dei sogni non esiste, c’è sempre qualcosa su cui, tanto per continuare sul tema, turarsi il naso. E, nel caso dei piccoli partiti di sinistra, anche per me i discorsi in tema di immigrazione sono irrealistici e pericolosi in quanto non offrono soluzioni praticabili e rischiano di scatenare sommovimenti sociali difficilmente governabili (linkerò tra poco un articolo della Stampa sullo scontro badanti – anziani a Bologna, a mio parere emblematico). Allora mi sono detta che bisogna darsi delle priorità e le mia sono il lavoro e l’ambiente, inestricabilmente legate nel nodo che potremmo chiamare “cambiamento degli stili di vita”: la bussola che uso per votare è quella.
Giuliana
Scusate era la Repubblica: http://troppagrazia.ilcannocchiale.it/post/1863005.html
Giuliana
carissima Panzallaria….
è già tanti anni che voto…avendo passato il mezzo secolo di vita…ma mai come questa volta sono disgustato da tutto ciò che è politica(qualsiasi colore abbia) non vedo nessuno che dia speranze concrete,non vedo nessuno che dica fino in fondo la verità,non vedo nessuno veramente capace a far qualcosa di concretamente utile e giusto,e non solo chiacchere buttate al vento infarcite di bugie..
non vedo nessuno realmente capace di amministrare un paese che sta scivolando allegramente verso una terzomondizzazione causata dalla cattiva amministrazione della classe politica intera…
quindi….ho deciso…di non farmi più prendere in giro…andrò al seggio e sulla mia scheda scriverò…..INCAPACI…..e questo sarà il mio voto…
sono disposto a dare la vita per il mio paese….ma sono stufo di essere preso in giro….
Solo una precisazione: nel caso dei piccoli come dei grandi partiti i discorsi sull’immigrazione non sono irrealistici, ma semplicemente non sono. Nel senso che non ci sono, non si fanno, e quando si fanno sono ipocriti perché li si fa solo se si è davvero certi di non poterli attuare. Vabbè, scusate lo sfogo. Ma non vorrei passare per una fan della Santaché, ecco.
voto PD , io che ho sempre votato la sinistra estrema..faccio bene?non lo so..aspettavo da sempre un candidato che si presentasse da solo..è per quello che lo voto ..perchè spero utopisticamente in una maggioranza vera che possa governare senza intoppi…perchè più che i programmi che tra l’altro non totalmente ma in parte condivido mi interessa un’indipendenza che da troppo manca al Governo..certo non piena, ma ci si prova..
spero nel mio come sempre voto utile..
Io a Veltroni concedo solo un merito: quello di aver deciso una linea politica diversa dai precedenti, basata sulla necessità di evitare qualunque scontro sterile e più sostanziosa. peccato che la sostanza faccia, a mio avviso, acqua da tutte le parti.
Io comunque sono diventata talmente tanto amica di Uolter che oggi mi è arrivata una lettera davvero emozionante:)
Sarò un’ingenua ma credo che nel PD ci siano persone che riuscirebbero a cambiere il paese in meglio. Ho sentito Veltroni, quando è venuto qui durante il suo giro elettorale, e l’ho trovato pratico, diretto e convincente.
D’altra parte sono convinta che un’altro governo B. per l’Italia significherebbe il colpo di grazia.
Cara panz,
trovo che la sequenza dei commenti sia davvero esemplare.
A leggerle trovo d’interessante che:
1) i tuoi lettori sembrano essere in stragrande maggioranza collocati a sinistra (oppure quelli di destra se la sono data a gambe dopo la tua dichiarazione di voto :-))
2) par di capire, se questa sequenza è un seppur piccolissimo campione degli elettori di sinistra, che frammentazione e astensionismo consegneranno la maggioranza delle camere e il governo alla destra. Per i prossimi 5 anni (+7 anni di Quirinale)
Amarezza, per il male storico della sinistra italiana.
ciao Panz!
A mio parere destra o sinistra “stupidaggini di questo genere” che sia dovrebbero restituire il maltolto sequestro dei beni come con la mafia che si autorizza il delinquere con metodo alla maniera dei politici: più o meno… se chi non saccheggia è
un cretino: allora andiamo in massa con metodo a saccheggiare… e buona fortuna a tutti.
vi ringrazio tutti per i vostri interessantissimi contributi. non voterò un partito dove dentro c’è Paola Binetti, perché penso che dentro al Pd ci siano troppe Paola Binetti e dunque che salga Berlusconi o il partito delle Binetti a me fa abbastanza uguale.
Mi spiace ma non cederò al ricatto politico e soprattutto non ho intenzione di focalizzare tutta la mia attenzione sul “liberarsi da Berlusconi” ma sul fare delle cose.
Secondo me fin quando si voterà per non far salire l’altro, allora si avrà sempre una politica distorta, con legislature dalla durata di un soffio.
scusate ma Io non sono Piddì e mi sembrerebbe francamente ingiusto dare il mio voto a chi pensa di poter mettere nello stesso calderone cose assolutamente inconciliabili tra loro.
ognuno deve prendersi la responsabilità delle proprie azioni.
grazie davvero dei contributi ma tutte le analisi proposte io le ho già elaborate prima di prendere questa soffertissima decisione, per cui difficilmente credo cambierò idea da qui a domenica.
Ok Panz,
il discorso sembra chiuso.
allora la prossima volta parliamo del programma (questo sconosciuto) e di come la politica economica e fiscale di Sinistra critica porterebbe questo paese al disastro economico, finanziario ed occupazionale.
In quel programma si parla di nazionalizzazioni, tassazione patrimoniale degli immobili delle grandi imprese, reintroduzione della scala mobile. Tutti provvedimenti che, in un contesto di economia aperta, spingerebbe alla fuga le imprese da questo Paese.
La scala mobile, poi. E’ risaputo, dagli anni 80, che è un meccanismo che innesca una spirale inflazionistica che danneggia prima di tutto le fasce sociali più basse e i loro risparmi.
Per il resto del programma, mi trovi concorde, sì. A parte un punto:
L’istruzione deve essere pubblica al 100%, dicono.
E la libertà d’insegnamento? E’ un principio sancito costituzionalmente. Davvero vorrebbero vietare alle scuole non statali di esistere? Ma non si spacciavano per libertari?
ciao Panz.
Buon voto! 🙂
@nathan: sono assolutalmente d’accordo con te e le perplessità che nutro e che mi hanno portata a procrastinare la mia decisione fino all’ultimo sono proprio quelle che denunci tu. Però diciamo che tra tutte le scelte possibili, quella di Sinistra critica mi sembra la più coerente rispetto alle tematiche a me più chiare (libertà di scelta, laicità dello Stato e finanziamento alle missioni di guerra). E se devo mettere sul piatto della bilancia una Binetti e quel che tu scrivi, il mio ago – seppur con delle perplessità – pende di certo da quella parte.
Se fosse per me, ti dico la verità, non avrebbero più senso sinistra e destra e la politica si dovrebbe giocare su un altro piano e sulla cosa più che sul suo nome, sulla riforma economica (ne’ in senso capitalista ne’ comunista ma ambientalista, per esempio), sull’immigrazione, sulla questione del lavoro e del precariato e sul legame con l’Università e il mondo della cultura (perché continuiamo a sfornare laureati frustrati che non troveranno lavoro e intanto le aziende hanno bisogno di tecnici che non ci sono??)….
L’economia capitalista si sta dimostrando fallimentare quanto quella comunista e anche su questo punto il discorso sarebbe molto complesos (e sostanzialmente al di sopra delle mie competenze) per cui lo lascio a chi ne ha.
Io credo che dare un voto forte come quello che ho scelto io sia prima di tutto un segnale.
Non è proprio possibile che il nostro governo si regga sempre sul meno peggio e che vengano pompati voti in una direzione (pur non condividendone la maggioranza delle priorità) in una maniera viziata e solo per non fare salire l’altro.
cioé: se tutti votiamo per veltroni per non far salire berlusconi, allora succede che al piddì gli sembra pure che vada bene quel che fa e che possa continuare a portare avanti una politica debole, che cerca accordi interni con il potere pur facendo l’occhiolino alla sinistra e così via…
dunque io ribalto la questione: se tutti quelli che sono rimasti delusi dal piddì e dal precedente governo ora rivotano per lo stesso, non sarà un modo per deresponsabilizzarli e per dirgli che “tanto non importa” perché è solo prioritario non fare salire al governo berlusconi? non mi sembra un modo per innescare un miglioramento ma solo per rimanere arroccati su posizioni da stadio.
Io non vorrei Berlusconi, ma preferisco senz’altro che salga Berlusconi e intanto la sinistra riguardi alle sue priorità concrete piuttosto che continuare a non sapere bene da che parte andare ma farlo con l’unico obiettivo di non far salire berlusconi.
Personalmente farò politica attiva (e senza un’identificazione politica tradizionale) anche dopo che ci sarà un nuovo governo, cercando di dare il mio meglio perché si affermino diritti e norme in cui credo.
Mi sembra che questo valga molto di più della crocetta di domenica
Cara Panz,
sono contento della tua decisione. Non ho più partecipato attivamente, ma ho continuato a seguire le discussioni. Purtroppo la discriminante che ponevo non ha avuto molto seguito e se hai capito come la penso era per me fondamentale. Ti ticordo una frase che ha detto Flavia D’Angeli in una intervista, a domanda del tipo, per farla breve, che cosa sperate di raccogliere con Sinistra Critica e lei ha risposto: “Non è tempo, ora, di raccolto. Ora è tempo della semina”. Mi sembra una delle cose più intelligenti dette in questa campagna elettorale.
Compagni e compagne, tutte al voto per essere in pace con la prorpia coscienza di non lasciare nulla di intentato per contrastare questa deriva centrista e di destra.
Un bacione
Gap
Non credo che l’espressione “voto utile” possa venire utilizzata solo in relazione alla immediata -o meno- spendibilità del proprio voto per la formazione di un governo.
Non mi piacciono gli slogan e mi annoiano le dietrologie come sport.
Il problema di fondo è il sistema elettorale stesso, per non parlare della cultura italiana. Un dibattito politico dovrebbe essere fondato sulle proposte, centrato sui problemi. E invece vediamo che siamo agli antipodi. Guarda la farsa della par-condicio.
Ecco, allora anche in questa situazione si può ammettere che esista la possibiità di utilizzare il proprio voto come investimento lungimirante, per far sì che venga introdotta in parlamento una forza portatrice di idee che si vogliono sostenere. Ovvio che una decisione simile trova senso specialmente contestualizzata in date circostanze, e cioè io credo che in questo momento votare V o B destini il Paese ad essere governato in modo piuttosto simile, e dalle solite persone che finora hanno fallito quasi su ogni fronte.
Io voterò, secondo questa prospettiva, “Per il bene comune”, perché pur essendo S. Montanari un “troppo nuovo” della politica, e non dotato di doti comunicative sufficienti, è dotato di un programma semplice, chiaro e pragmatico. Dove non si produce distanza -per i soliti motivi strumentali- tra i princìpi ispiratori e i propositi di azione (trasparenti).
Ma i miei dubbi restano, certo. Nel frattempo mi auguro che B possa tramontare definitivamente, perché V è -di poco- “meno peggio”. Beppe Grillo, oggi 10 aprile ha appena pubblicato un post intitolato proprio così, “Il meno peggio”, che pur colmo di fraintendimenti, slogan facili, semplicismi, contiene anche alcune verità. A forza di andare avanti col “meno peggio” l’Italia affonda.
Certo che se la battaglia elettorale si fosse giocata attorno alle idee, avremmo avuto un 75% degli Italiani che non avrebbe capito un’acca dei problemi trattati, ma una esposizione su base paritaria dei vari candidati. Io trovo inconcepibile che si finisca a dare un minimo di spazio a roba anacronistica tipo quella propinata da Ferrando, ma non a “Per il bene comune”. I Verdi hanno abbondantemente deluso: passi il Pecoraro Scanio, ma a livello locale sono stati flebili quando non conniventi col potere; i risultati si vedono.
Insomma siamo alle solite, rivoluzione culturale a quando? Da dove partire?
Ognuno scelga e agisca, ma in fretta e in modo serio.
FWN mi trovi completamente d’accordo con te
La D’Angeli è brava e secondo me il PD ha toppato di brutto a “correre da solo” (perché ripetere gli errori del passato? 2001…), visto che comunque chi governa deve rpapresentare una fetta piuttosto ampia del Paese, inoltre la storia del voto inutile/utile è una vaccata… però purtroppo 12 anni di Silvio penso che non facciano piacere. Fino a quando non leverà il disturbo, temo che la soluzione più pratica sia votargli contro (anche se non è molto bello a dirsi), riservando il voto “pro” ad amministrative o al limite praticando il voto disgiunto. Ciao.