Gesticolando
Viaggiare in macchina Frollina ed io è un vero incubo. Lei dietro, io guido. Lei piange, io tento di ammansirla in qualunque modo.
Ogni giorno invento qualcosa di diverso.
Ieri, tornando a casa dai nonni, mi è venuta una delle mie geniali idee creative:
con la mano sinistra guidavo l’auto, con gli occhi facevo l’altalena tra il seguire la strada e osservare Frollina dallo specchietto retrovisore e con la mano destra mi sono inventata una storia per lei, seduta dietro sul suo seggiolino.
Guarda Frollina, le dita della mamma si sono magicamente animate: questa qua è Fernando, quest’altra è Gualtiero e poi c’è anche Gennaro – dito napoletano.
Fernando, Gualtiero e Gennaro si incontrano e ricordano i tempi in cui ballavano la polca tutti quanti insieme (e qui le mie dita hanno rischiato una bella slogatura per tentare una polca per la frollina, divincolandosi tra loro).
Poi Fernando dice a Gualtiero: “ma lo sai che non sei invecchiato per niente?” mentre Gennaro si lamenta che lui a ballar la polca gli viene il mal di schiena che non è più il dito di una volta.
Frollina per 4 secondi e mezzo ha guardatoFernando, Gualtiero e Gennaro, sperando che mamma gli facesse fare cose strepitose ma quando ha capito che si trattava della solita mano della genitrice e che quei tre non erano particolarmente slogati e simpatici, allora ha ripreso la sua nenia automobilistica, fatta di mezzi pianti e mezzi lamenti.
Io ho salutato i ballerini e mi sono rimessa a guidare, rassegnata al fatto che avrei avuto il mio bel tappettino musicale piagnone per il resto del viaggio.
Non sono passati nemmeno 2 minuti che mi si è affiancata l’auto che fino a poco prima avevo di dietro. Noto subito con la coda dell’occhio che l’autista solitario mi fissa. Penso che sia perché sono una supergnoccolona e mi gaso tutta.
Lui però continua a fissarmi con insistenza e allora mi volto un istante a guardarlo.
Intanto prosegue la nenia frollinesca.
Mai uomo dallo sguardo più cattivo si è palesato così vicino alla sottoscritta. Un tizio brutto come la pece nera e dallo sguardo cattivo come il carbone della Befana mi sta fissando rabbioso.
Solleva un istante le mani a parentesi verso di me e intanto ne leggo il labiale che è una cosa del tipo ” che ca##o vuoi? brutta str[n#a di me*d=!” e continua con un “perché ca##o mi fai i gesti? ti faccio un c+lo quadrato!!!!”
Io rimango come una statua di sale (anche se dinamica, perché nel frattempo entrambi continuiamo lungo la nostra traiettoria stradale).
Poi ho una geniale illuminazione.
L’uomo nero ha pensato che Fernando, Gualtiero e Gennaro fossero dei banali ditaAculo rivolti alla sua guida e alla sua persona e ora vuole farmi fritta!!!.
Comincio a indicare dietro, la frollina, gli mimo un “sta-vo gio-can-do con mia fi-glia!” sperando di ammansirlo.
Lui mi osserva davvero schifato e crudele e poi, mentre io sento solo il tam tam del mio cuore, sgomma via verso nuove avventure.
Ora.
Capisco bene che il mondo è un brutto posto, che siamo tutti molto stressati e che la cattiveria delle genti è sempre in agguato.
Capisco anche che forse devo stare più attenta alle azioni che compio pensando a frizzilazzi e con ingenuità perché sempre più spesso c’è qualche demente che le scambia per attacchi alla di lui persona.
Però.
Chi glielo dice adesso a Fernando, Gualtiero e Gennaro che non possono più ballare la polca sulla mia auto????
Troppo carina!
Come al solito finisco con il ridere in ufficio davanti al PC…
Beh, visto l’andazzo della società moderna hai rischiato un bel po’…a me è capitata la stessa cosa solo perchè ho guardato un po’ troppo dentro una macchina mentre attraversavo la strada, solo perchè credevo fosse un mio amico…bah…che mondo di melma :/
la parola magica per la macchina è solo una: CIUCCIO!! in macchina ci vuole il ciuccio. Oppure si canta, ma mica sempre, tocca imbroccare la canzone del momento, e mica è semplice. Invece il ciuccio è sempre risolutivo!!!!
@traspa: tra le tante cose strane di questa bimba strana c’è quella di non volere il ciuccio da quando aveva 10 mesi: mai più portato! per cui io non ho nemmeno quella consolazione…
ma fai ballare gennaro gualtiero e fernando se la gente non capisc ehce sono vecchi amici che ballano la polca si meritano davvero un ditazzo. A proposito: dei tre qual’era il medio????
In questo pomeriggio mi hai regalato un sorriso con questa tua avventura!!! ^_^ Il mio per stare calmo in macchina deve “contare” gli “omini con la bicicletta” (=cartello indicante pista ciclopedonale!) 😛
Morirò dal ridere!…lo so!
Devo farti i complimenti per il modo in cui scrivi.
Baci da nonna Elena
Ma traspa, pensa se avesse fatto il gesto del ciuccio …
So che non avrei dovuto, ma ho riso un sacco (certo che la gente è proprio strana, e nn parlo di te…che coda di paglia, questi automobilisti uomini!) Grazie per il commento al mio post…Sara non sta meglio, anzi. Oggi ha fatto anche sciopero della fame, a pranzo non ha voluto nulla e a colazione anzichè il latte ha preso the al finocchio (di cui è drogata) e due cracker. Ne usciremo mai, secondo te?! A me sembra di nn vedere proprio la fine.
MA GRANDE PANZA!!! HAI SEMPRE IDEE OTTIME 🙂
Graziosissima questa!
Io una volta mi sono trovata a contorcermi mentre guidavo verso il sedile dietro dove mia figlia piangeva a squarciagola, staccare la cintura del seggiolino e tentare di passare lo stesso davanti…poi dici che non esistono madri degeneri….
Come sempre sei fortissima!!!
la musica funziona anche per noi. latest favourites:
Bollicine (Vasco Rossi)
“mamma, ma perché vuole morire?”
“mamma, ma perché impazzisce?”
Il resto però lo capiscono.
Oppure Joan Osborne, anche se mi tocca fare all’infinito il numero 6 e il numero 3. Per fortuna Frolli ancora non legge i numeri.
Boh, che csa complicata, la logistica. Ma non si addormenta?