Un pelo idiota

Sono andata a prendere la frollina alle 16.20 per andare poi, insieme a lei, al presidio davanti all’ospedale Sant’Orsola alle 17.

La frollina era molto stanca e molto mocciolosa ma – mi sono detta – questa cosa è importante, se facciamo presto arriviamo in tempo e possiamo stare lì anche se poco.

I miei suoceri abitano in un paese fuori città ma hanno l’entrata della tangenziale vicino.

Prendo la tangenziale, mi sono detta, così faccio prima.

Siamo salite in macchina la frollina ed io. Lei canticchiava smangiucchiando un biscotto.

Bene, mi sono detta, vedrai che ce la facciamo, vedrai che riusciamo a dare il nostro apporto.

Poi la Frollina aveva sete e io le ho passato il bibe, è grande mi sono detta, può bere da sola mentre guido.

Ma c’ha la tosse la frollina, il moccolo e la tosse. Quindi le è andato di traverso. Oddio mi sono detta, oddio mi si soffoca la frollina, su quel seggiolino mezzo curvo, mi sono detta.

E mentre mi dicevo queste cose mi sono girata un poco, giusto per vedere se stava bene.

A quel punto eravamo nei pressi dell’entrata in tangenziale. Ho visto un cartello tutto verde, è la tangenziale mi sono detta, io debbo svoltare.

Solo quando ero già sulla rampa di lancio verso una nuova strada mi sono resa conto che quella lì non era la tangenziale ma che stavo entrando proprio in autostrada.

Cioé avevo sbagliato. Un abbaglio, un enorme abbaglio. Ci sarà il pulsante torna indietro, mi sono detta nel panico, che poi sono entrata anche un po’ nel panico e mi sono vista su un aereo per – mettiamo – Sidney mentre mi aspettavano – mettiamo – a Barcellona.

E in tutto questo mi son detta ero bella che all’entrata dell’autostrada, che ho dovuto anche aprire lo sportello per prendere il biglietto perché tra dire e impanicarmi sono arrivata larga al casello.

Che minchia faccio – mi sono detta – dove vado io adesso???

Per fortuna il neurone che non era ancora andato in ferie (l’unico, voi direte) mi ha dato un suggerimento giusto e non ho preso per Milano che potevo prendere per Milano e poi mi toccava arrivare fino a Modena prima di poter uscire dall’autostrada ma per Firenze.

Che Firenze c’ha un sacco di scappatoie e la prima si chiama Sasso Marconi, dove Marconi faceva gli esperimenti con la radio (o con le rane? no le rane erano quelle di Galvani, non mi ricordo con tutti questi scienziati bolognesi).

Insomma ho imboccato l’autostrada per Firenze e mi sembrava proprio che la frollina mi guardasse molto male e intanto c’erano molti camioni e intanto il tempo passava veloce e implacabile e io pensavo al mio impegno di donna e anche che non ci stavo facendo una gran figura, come donna, a essere entrata in autostrada senza volere.

Siamo arrivate a Sasso Marconi e la frollina era bella che cotta. Brasata dall’auto e anche un poco incazzata.

A Sasso Marconi, mi son detta, col cavolo che riprendo l’autostrada per tornare indietro, che poi non so bene dove prenderla, faccio la strada normale mi sono detta, così mi ritrovo meglio.

Ma sono arrivate le 17.30 e per la strada normale a quell’ora lì c’erano tutti i pendolari delle fabbriche di Sasso Marconi e ci siamo messi tutti in fila in strada, nella fila dei pendolari anche io e frollina.

Lei ha cominciato a sbraitare che mi sembrava mi dicesse “mamma sei scema, mamma sei scema, mamma sei scema” e invece faceva solo delle gnole di stanchezza.

Allora le ho raccontato la storia di Manolo, la sua vita, quella che ho raccontato anche qui ma più in forma di favola, con Manolo che incontra l’uccellino ciap cip che lo porta ad una festa, nella notte in cui si perde, ma a Manolo gli manca la frollina.

E la frollina intanto si stringeva il suo Manolo (tirato fuori dal cappello per l’occasione) e mi ascoltava contenta.

Forse ce la faccio ad andare al presidio mi sono detta.

Ma poi sono arrivate le 18 ed era già un’ora e mezza che eravamo in auto, la frollina ed io e mi sono detta che quello lì diventava accanimento terapeutico di andare alla manifestazione con una bimba semiaffamata e con il raffreddore e che era entrata in autostrada per sbaglio perché la sua mamma è sempre la solita stordita.

E così, ragazzi miei, niente presidio porcavacca.

Mi sento molto affranta.

E anche un pelo idiota.

19 commenti
  1. elena dice:

    ehhh.. se ti consola io annovero svariate volte in cui sono arrivata a modena, smillanta in cui ho fatto due volte lo stesso tratto di tangenziale nei due sensi, una volta che dovevo andare in un posto e poi mi son ritrovata circa 150 km più a sud. Coraggio. Ti sono vicina. Anche rispetto al presidio.

  2. Sara dice:

    Peccato. mi hanno detto che c’è stato proprio il corteo.
    Però se ti consola io ho imboccato DUE volte l’autostrada per Imola anzichè uscire dalla tangenziale a San Lazzaro! La prima volta sono stata brava e ho preso la strada più breve, come per te Firenze, mentre la seconda volta…. beh il panico mi ha portato ha scegliere la più lunga… Almeno tu l’hai fatto perchè eri confusa dalla Frolla…
    Io che giustificazioni ho?? 😉

  3. Riccioli neri dice:

    Il sit in si è infatti trasformato in corteo improvvisato che ha raggiunto Piazza Maggiore, non eravamo pochi, c’erano uomini e anche bambini…Ma molta gente dell’età dei nostri genitori, coloro che questa battaglia l’hanno fatta e vinta e ieri erano lì per principio ma anche per noi…Mi fa sempre piacere vedere le diverse generazioni unite per una causa comune ma avrei voluto vedere tante e tante giovani donne pronte in difesa di un diritto che danno forse per scontato o di cui non si rendono conto…Non so…Comunque la dimostrazione c’è stata e anche chi non è riuscito ma ha lasciato traccia qui o la lascia quotidianamente nella vita di ogni giorno era come se ci fosse…
    Un abbraccio a tutte e a tutti

  4. Gallinavecchia dice:

    Ci sarà un altro presidio o un altro corteo, non preoccuparti. A quel punto, da mamma, non potevi fare diversamente 🙂
    Il fatto è che noi mamme/factotum ne abbiamo sempre milleuno nella testa e alla fine qualcosa scappa 😉
    Se può esserti di consolazione io, che non guido, una volta sono riuscita ad addormentarmi in autobus, arrivare al capolinea e tornare indietro, mentre mi apettavano per un appuntamento!
    baci

  5. tostoini dice:

    Una volta o l’altra ti racconterò di come del moroso che prese accidentalmente l’autostrada dopo il matrimonio di Liber e arrivammo sino a Lodi per poi dover tornare indietro a Milano..coraggio, coraggio!

  6. Aliciotta dice:

    che avventura Panza! comunque la volontà c’era ….questo è l’importante! (ti volevo dire che non sono sparita…..ti ho sempre letto in silenzio) un bacione grande Anto

  7. ba1976 dice:

    panz, io mi perdo un giorno sì e l’altro pure… io se non ci sto attenta sbaglio anche la strada per venire al lavoro (è successo già parecchie volte…e sto a 5 minuti in macchina che a volte diventano 30 se sbaglio rotonda).
    Quindi TUTTA la mia comprensione.

  8. la coniglia dice:

    Vedo tutta, tutta la scena coi miei occhi. E la Frollina che fa le gnole in auto la ricordo. E io e te che cantiamo le canzoncine…Tu con le parole e io la la la…Povera Panz…che stress!!!

  9. mammamsterdam dice:

    Panz, prova a vederla come una cosa altamente simbolica. Tu c’eri mentalmente e tra l’altro con i tuoi due post a me hai dato l’avvio per fare qualcosa anch’io. magari a quel corteo lì ci saranno state persone che lo sapevano perché allertate da te.

    Ma tu hai la Frollina. E non ci dimentichiamo che è proprio in nome del nostro potere, volere o non volere farne di Frolline e di Frollini, che si gioca questa battaglia.

    Insomma, più chiaro di così? Non poteva andarti diversamente, mettiti l’animo in pace, era destino.

    Ciao,

    Ba

  10. Chiara dice:

    Pfui. Noi con Mignolo alla guida ne facciamo anche di peggio. Di solito, sbagliamo un attimo prima di arrivare, convertendo una discreta puntualità in ritardi mostruosi 😉

  11. Poesia dice:

    Almeno tu lo sapevi 🙁 Io ieri dicevo proprio a Nex: Ah, guarda, appena c’è un corte io ci vado, eh?!
    E infatti il corteo c’era, e io non lo sapevo!
    Non è che il tuo blog fa anche servizio di sms, per queste cose? 🙂

  12. Poesia dice:

    Dottor C. tu sei di Bologna?
    No, perchè io ti pagherei in natura, eventualmente: so fare delle lasagne che nemmeno le sfogline 🙂

  13. cinzia dice:

    capita! però chissa la frllina cos’ha pensato della vostra allegra scampagnata in autostrada!

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