Che pizza
Oggi siamo andati a pranzo fuori tutti e tre. Non è che capiti spesso. Soprattutto ultimamente.
Ma oggi abbiamo deciso di provare a uscire senza pappette, senza polverine e omogenizzati per la prima volta.
Perché da un po’ di tempo la frollina mangia più o meno le cose che mangiano gli esseri umani e non più quegli intrugli papposi che a me mettevano una grande tristezza.
Da un po’ la frollina mangia i rigatoni spezzati in due con i broccoli o le polpette fatte dalle mie sante manine (non avevo mai fatto polpette prima!) con qualche sughetto di verdurine oppure altri primi piatti con carne o con pesce e pomodoro.
Tutte ricettine leggere, adatte ad una bimba di un anno ma che condividiamo tutti. Perché da quando lei può mangiare le cose dei grandi e da quando mangiamo tutti e tre insieme, ecco lei si nutre molto di più e il periodo di inappetenza che ha attraversato sembra finito.
Dobbiamo stare attenti, perché la frollina come i suoi genitori è golosa e quando vede una fetta di torta va giù di testa, ma per il momento sta sdoganando proprio bene la prima fase della sua vita e si sta avviando a diventare un essere umano che mangia cose normali (scherzo eh? ora non scrivetemi commenti del tipo “ma come? perché prima non era un essere umano? ecco vedi, tu pensi di avere un cane come ti ha scritto una in un vecchio post…)
Da piccolo sagittario però, la frollina vuole anche essere molto indipendente e così per lei mangiare diventa una missione da compiere in solitaria. Alla fine del pasto non solo bisogna lavarla da cima a fondo, ma è anche necessario bonificare tutta l’aerea circostante nel raggio di 100 metri.
Perché lei mangia e gioca e le due cose sono inscindibili. Stabilisce un rapporto veramente profondo con il cibo. Lo spiaccica, lo maciulla, lo ingerisce dopo averlo predigerito con le mani.
Ma è stupenda a vedersi e noi la lasciamo fare, in barba a galateo e pulizia della casa, perché siamo convinti che sia un buon modo per conoscere le cose, attraverso i sensi.
Solo che oggi abbiamo deciso, come dicevo all’inizio, di andare a mangiare fuori.
E abbiamo preso la pizza.
Siamo andati in questa pizzeria vicino al supermercato, che dovevamo fare la spesa, e ci siamo sistemati.
C’era il seggiolone e c’erano un po’ di persone che – ovviamente – hanno cominciato a sorridere interattive con la frollina.
Lei come il Presidente degli Stati Uniti, si è messa a rispondere ai sorrisi inclinando il volto sornione e facendo ciao ciao con la manina a tutti quanti.
Poi è arrivata la nostra pizza. Abbiamo preparato dei piccoli bocconi per la pupa e glieli abbiamo sistemati su un piattino.
Lei ha cominciato a mangiare contenta. Solo che ad un certo punto, quando aveva preso abbastanza confidenza con il cibo, si è messa a lanciarlo alle persone che le stavano più simpatiche. Non è che proprio lo lanciasse, ma si allungava per darlo ai suoi amici di pizzeria e alla fine il cibo cadeva ovunque.
Prima richiamava la loro attenzione puntandogli la forchetta e urlando dei “tataaaaaaa” da spezzare la barriera del suono e poi gli allungava il cibo che – inevitabilmente – alla fine cadeva.
E’ stato un po’ faticoso ma anche bello. Bello essere tutti e tre a pranzo fuori. Tutti e tre seduti allo stesso desco e mangiare più o meno le stesse cose. E’ stato bello poi uscire con lei che se ne camminava fuori dal locale e si specchiava nella porta a vetri e non voleva più andarsene perché a vedere la porta automatica si era talmente emozionata che continuava a sfidare il meccanismo di accesso, senza capire perché se metteva un piedino la porta si apriva e se si allontanava, la porta si chiudeva.
E’ stato bello anche andare a fare la spesa che di solito mi fa scendere una gran catena, che lei gnola, che lei si arrabbia di stare nel carrello e bisogna sempre fare tutto in fretta.
Era di ottimo umore e Tino le faceva fare un po’ di curve con il carrello e lei rideva e faceva questi versi di emozione che tutti si voltavano ma era proprio simpatica.
Oggi ho pensato che il tempo che passa quando hai un figlio lo percepisci. Che le tue nuove rughe puoi fare finta di non vederle, di dire che le hai sempre avute e non hanno a che fare con gli anni che passano, ma un figlio piccolo, quello lo vedi che cresce.
Vedi proprio i giorni che passano.
Che appena un mese fa la frollina era la reginetta del nervosismo e sarebbe stato proprio impossibile farla stare seduta in pizzeria…
Che meraviglia, sono incantato e non riesco a smettere di sorridere! Panz, in post come questi riesci a trasmettere una meraviglia profonda… Che fortuna avervi incrociati, famigliola Panzallaria!!!
Già, che bello questo post. Poetico.
immaginarvi in pizzeria è una gioia, pensare alla frollina che da il cibo è tenerissimo e anche le scoperte delle porte automatiche…Ma come crescono infretta questi bimbi…Eh, Panz?Come se non lo sapessi…non sono cresciuta in fretta io???? 😛
eh sì, la pizza è molto più buona del ciappi…
Uh, come è vero.
Lo so che non sono ancora abbastanza titolata, perchè Dafne ha solo 3 settimane.
Ma cavolo, se è vero.
Di notte, in ospedale, la seconda notte, mi guardava con gli occhi da folletto, dall’alto della sua piccolissima testolina… e stamattina mi guardava, stessi occhi, con due guanciotte così, che a me sembra già una bimba grande.
Insomma, è commovente specchiarmi nei suoi occhi e vedere che in lei c’è il futuro, e risiedono tutte le potenzialità umane. Vedere che le tutine dei primi giorni iniziano a starle strette, che impara a spingere nella direzione giusta quando deve fare la cacca, che ha capito come attaccarsi alla tetta quando è ora di mangiare…
Io mi sento completa e felice. Alla faccia di quelle esaurite delle mie amiche che mi dicevano che i primi tempi sono durissimi, e che poi è anche peggio.
Perchè non è vero. La verità è che è bellissimo. E’ tutto perfetto. E’ quello per cui ero nata.
posso dire che un po’ vi invidio???un pochino solo eh, ma un po’ sì, visto che Simo non solo non mangia le nostre cose,nè ovviamente le sue, ma neppure vuole giocare con il cibo. E andar a far la spesa con lui è un delirio…
mai fermo un attimo!uff…
ma sono contentissima per la vostra bella giornata a tre!
e grande frolli che mangia la pizza!!!
E vedrai ancora quanti cambiamenti di comportamento avrà!
Che bella giornata…e che carina la piccoletta! Un bacione, Panz!
Che bello questo post, poetico….tanto che l’ho commentato 2 volte! Che idiota rinco che sono.
già panz, è una gran goduria uscire senza portarsi dietro pappette e rob simile, noi poi siamo già arrivati al menu bimbi che gaietta gradisce… in realtà sono tutte news di queste feste, l’uscita al ristorante a 3 o l’ikea con pausa al ristorante interno…ma wowwow come crescono ste topoline!!! (e panz…per fortuna dai… che come te la vedresti a portarti dietro la pappa pronta ancora per anni????)
besosssssssssssss
Meno male che lo hai scritto tu perchè leggendo la prima cosa che ho pensato è stata “Ma povera frollina, non la tratta da essere umano!” 😀
Vedrai che le cose andranno sempre meglio.. fino a quando la frollina non inizierà a diventare una distruttrice di suppellettili da ristorante ! 😀
bellissimo andare a mangiare la pizza coi bimbi, anche noi ci divertiamo molto.
spesso andiamo da vito a san luca perchè ti danno i pennarelli per disegnare e sono molto pazienti con la prole e poi la “piccia” non è niente male 🙂
in via rivareno invece hanno aperto un family restaurant con zona bimbi con giochi annessa, i bimbi mangiano e poi vanno a giocare e dopo possono mangiare i grandi con calma. la zona bimbi è munita anche di dada, carino e complessivamente a buon mercato 😉