No anorexia
Panzallaria prima o poi lo avrebbe dovuto scrivere un bel post sui disturbi alimentari. Non fosse altro che per la sua stazza di vitellona, non fosse altro per il fatto che non va tanto d’accordo con la bilancia e ha avuto anche lei la sua bella manica di problemucci con il cibo, ma questa non è storia da Panzallaria.
Di certo questa campagna pubblicitaria di Oliviero Toscani ha scatenato un bel casotto ed arriva dritta dritta allo stomaco.
Anche di quelli che non hanno particolari problemi con il cibo.
Va bene che si faccia chiasso perché le modelle non siano tutte dei manichini, va bene pure che si pongano dei limiti alle misure di coloro che possono sfilare.
Che Armani sposi la causa.
Che la Ministra ne parli.
Che i rotocalchi di moda ne parlino.
Che la Milano delle sfilate e della settimana della moda ne parli.
Però non prendiamoci per il culo.
Fin quando persone solo leggermente in carne – e non parlo della sottoscritta a cui nemmeno l’avverbio “leggermente” sta bene accostato – ma gente che me lo ha raccontato (non ultimo sabato) entreranno nei negozi e commesse cerebrolese le guarderà male perché “no, mi spiace, ma la sua taglia non la teniamo“;
fin quando a una come me (che c’ho poi i miei anni eh?) si permettono di farmi manfrine dentro al camerino, urlando ai quattro venti che “alla signora i pantaloni non stanno, vai mica a vedere Martina se li trovi nel reparto uomini obesi?” con la collega.
Bhe, fin quando è questo, allora non si potrà – davvero – arginare il problema.
Perché noi che non siamo ragazzine e dello star system non ce ne importa una pippa, bhé allora possiamo anche fregarcene alla grande, ma ve la immaginate una sedicenne imperfetta – come lo sono tutti – che guarda alla tele “Miss Italia” (una vera aberrazione della cultura!) e il “lato B” delle colleghe in passerella e si chiede se mai potrà sentirsi accettata da questo mondo??????
ve la immaginate mentre prova gli stacchetti delle veline e si accorge che non ha le tette abbastanza grosse ma qualche rotolino di cellulite, quello lo vede anche lontano un miglio, davanti allo specchio?
vi immaginate quando questa sedicenne, mettiamo una Sofia o una Giulia o una Martina o una Matilde o una Emma o una Silvia o una Isabella o una qualsiasi come si sentirà quando entrerà in un negozio e ci sarà una imbecille poco più grande di lei che la farà sentire una vera cacca perché non porta la 42?????????
E non prendiamoci per il culo:
l’educazione dei genitori può fare molto ma i modelli proposti dall’esterno hanno sempre avuto la meglio e se anche SofiaGiuliaMartinaMatildeEmmaSilviaIsabella verranno educate con cura e con attenzione per la propria salute e con il rispetto del fatto che essere persona non significa essere perfetta e che vale più un buon cervello che un corpo da Lolita, bhé quando tutto intorno l’esempio è altro, quando MarcoEdoardoArturoFrancescoGiulioTommasoFederico saranno affascinati dalla velina di turno o dalla commessa cerebrolesa ma molto magra, a nulla varranno le raccomandazioni di mamma e papà.
E poi parliamoci chiaro: in un mondo dove iniziano ancora prima che tu nasca ad imporre a mamma e paà un sistema per cui deve essere tutto perfetto, tutto apposto, tutto a portata, tutto nuovo, tutto compratoconsumatobuttato, in un mondo così basterà una foto scioccante a farci smettere di ambire alla magrezza assoluta o ancora a non farci ingozzare di bomboloni alla crema, certe che tanto facciamo schifo uguale e allora meglio fare schifo e sentirsi contente????
C’è da meditare
Il pensiero di una che si è salvata scoprendo che l’imperfezione fa anche ridere…
Io penso che Toscani abbia fatto bene, forse non servirà a niente però, perchè viviamo in un mondo in cui comandano i media 🙁
comunque a me piacciono le donne con la carne addosso 🙂
Grazie Panza di averci dato questo spunto…è da ieri che il mio cervello frulla…da quando ho visto la pubblicità di Oliviero Toscani per il marchio Nolita. Conosco molto bene sia il marchio che l’azienda che lo produce e ti posso assicurare che i loro vestiti non sono per tutti! Jeans taglia 38, magliettine XXS …perfino la linea bambino ha una scarsissima vestibilità….è quindi mi viene da dire ma da che cavolo di pulpito viene la predica!!!! Che incominciassero LORO a produrre vestiti per donne NORMALI e a far sfilare LORO modelle NORMALI ….RAZZA DI IPOCRITI!!!! .
Ciao Simpatica,
ancora una volta mi trovo qui e mi ritrovo nelle tue parole.
Non solo perchè anch’io non sono magra, ma anche perchè mi ritrovo a meditare su quali siano i valori in cui la società ci vuol far credere e crescere. Magro è bello? Sì se uno è magro di costituzione. No se per essere tale dobbiamo guardare gli altri mangiare e noi digiunare. Sia chiaro che la salute è importante, ma mio nonno diceva che è meglio pesare 5 chili in più, piuttosto che 5 chili in meno. Ed era medico. Ed è morto di vecchiaia. E mi ha sempre detto che una fetta di torta fa meglio di un antidepressivo. Non fosse che ti lascia il gusto dolce in bocca.
Buone giornate,
Lillibeth
ti ho linkata! (come promesso)
Ne avevo sentito parlare e ne avevo letto, ma non avevo ancora visto la foto. Concordo su tutta la linea e aggiungo anche la mia.
Sono una taglia 42 grazie ai geni di mio papà, non ho fatto sforzi per essere così e a parte una normale alimentazione non faccio niente per raggiungere chissà quale forma. Ho i miei punti così così e i miei punti che mi piacciono. Ma detto questo va anche aggiunto che quando vado in un negozio normale, nè fighetto nè straccione, ho il bel da fare a trovare qualcosa che non solo mi stia, ma mi faccia sentire bene. Lo penso spesso, ma se a me che son piccolina e magrolina ci vogliono cinque prove prima di trovare un pantalone che contenga il mio sedere e che in contemporanea non mi stringa sulle cosce, le altre cosa devono pensare?!?! Forse bisognerebbe andare alla cassa e comunicare alla spocchiosa di turno che mi dispiace, sul manichino la sua gonna e il suo pantalone mi piacevano, ma addosso fanno schifo e forse sono loro a non saper fare i vestiti!
sonia
Sottoscrivo parola per parole, Panz. L’anoressia si combatte a partire dalla testa e dal rispetto che si ha per sé, indipendentemente da quanto si pesa. Anche a me i confronti con le commesse han sempre fatto venire prima i complessi di inferiorità (a causa della superiorità ponderale 🙂 e poi il latte alle ginocchia. Visto che il messaggio “magro è bello” non passa attraverso le parole, ma attraverso gli esempi, sarebbe bello che in televisione e al cinema si vedessero anche donne normali e non sembe manichini che ancheggiano su tacchi che nessuna, nella vita vera, mette dal mattino alla sera.
Visto che il cinema sotto casa, comincia a perorare la causa…io dal canto mio domani sera sono in TV alle 20,30 (vedi blog)…!
Baci
Giuliana
Sottoscrivo. Per la mia storia, per le commesse (!), per tutto..
Che dire? Hai detto tutto perfettamente tu!
Il sistema è profondamente malato e la tragedia è che la cura c’è, ma non la si vuole usare.
Fino a quando si manderanno programmi televisivi in prima serata, sulle reti di Stato, e per più sere di seguito, che elogiano e assurgono i vari A e B sides come unico segno distintivo qualificante, NON ABBIAMO SPERANZA. Purtroppo.
pero’ tocca anche dire che i genitori ci mettono del loro (sbagliando).
io tutta la mia vita mi sono sentita grassa solo perche la prima che mi tratava da grassa era mia madre. e io si ero precocemente diventata formosa ma fino ai 28 anni la tagli apiu grossa che ho indossato era una 46. figuriamoci quanto potevo essere grassa a 14 anni quando mia madre mi disse che il bikini per me nn andava bene perche avevo la pancia. infatti il due pezzi lo messo solo quando ormai sono diventata oggetivamente grassa ma quando finalmente la mia testa e mio corpo si sono alineate. sono grassa e mi acceto come tale, me ne frego il giusto (anche se sono dovuta calare per via del colesterolo 🙁 ).
piu che altro secondo me si dovrebbe fare molto nel educazione psicologica dei ragazzi, ma so che è quasi imposibile. io non mi sono mai omologata (perche dove abbitavo nn c’era un modello da seguire se no che tutti dovevamo essere attivi politicamente), ma da adolescenti si è fragili. ho scritto i pensieri confusi di una cosa piu grande di tutti noi, che non credo riusciremo a cambiare mai.
Allora, secondo me c’è da fare una distinzione: un conto è voler mantenere un certo peso per questioni di salute (il colesterolo, come diceva Ves, ma anche la struttura muscoloscheletrica, come dicono le mie ginocchia), decisamente un altro rovinarsi la salute per via del peso.
Il problema però non si pone solo nei confronti delle adolescenti: il problema comincia prima, nell’associazione cibo-amore che le nostre mamme cominciano a fare appena si nasce.
Per fortuna, io sono abbastanza immune da questo binomio. E meno male, perché Amelia fino ai 3 mesi mangiava davvero poco, e sarei potuta uscire di testa. Invece io serena, sostenuta da Mignolo, mentre mia madre tuttora si dispera perché Amelia è magrolina, mangia (con gusto e piacere) solo quando ha fame e lei invece vorrebbe che si rimpinzasse di qualsiasi ben di dio e diventasse 20 chili prima dei due anni.
Peccato che mia madre sia la stessa che da quando ho 14 anni mi rompe le scatole appena metto su qualche chilo di troppo. Ma come, quando si è bambini bisogna essere obesi e poi tutto d’un botto sfinarsi?
Il brutto è che mia mamma è una persona colta e intelligente, ma su questo argomento agisce in modo del tutto irrazionale. Come si può pensare che siano più equilibrate le mamme che vogliono le figlie veline? È un bel casino.
io sono stata una bimbetta magrolina, una ragazzina con le prime curve proprio dove servono, un’adolescente decisamente in carne, una donna in abbondante sovrappeso. Perchè mi piace mangiare. E il buon cibo è uno dei piaceri della vita (viene un po’ dopo il sesso a dire la verità, prima di una buona nuotata purtroppo). Non ho mai desiderato “fare la modella”. A me Miss Italia (o la velina o la letterina o la ditalina – quelle che ammazzano le farfalle sulla rai) non mi ha mai sconfinferato. Non mi interessa.
Il problema del peso l’ho sentito NON perchè ci sono questi messaggi dal mondo vuoto futile e ignorante del mondo della moda. A me di mettermi un vestito rosso valentino taglia 40 non me ne frega una cippa lippa. Con quei soldi preferisco farmi una vacanza. Non mi interessa essere all’ultima moda. Campo lo stesso anche se non ho lo strizzatette firmato, campo benissimo lo stesso anche se non giro con magliette attillatissime con scritto armani sopra. (che poi non ho mica capito perchè devo pagare un bordello di soldi per fargli pure, girando per l’italia con il suo marchio addosso, pubblicità aggratis)
Mi interessa però vestirmi decentemente senza spendere i milioni (si sa, per spendere i milioni ci sono le scarpeeee! elio docet!).
In sintesi, le modelle sulle riviste sono lontane da me. Dolce e Gabbana fanno una vita totalmente diversa dalla mia, non ho nulla a che spartire con loro, se ne stanno in giro per il mondo mentre io sono a modena, emilia romagna. E con questo non so se rendo bene l’idea. E non mi interessa sicuramente andare in giro per il mondo con il didietro di fuori.
Se invece giro per negozi – a Modena – per vestirmi (bisogno primario dell’uomo) e vedo esposti solo taglie XS S e M, ecco questa sì che è una cosa vicina a me. Ed è proprio questa cosa che mi fa sentire inadeguata.
E’ il dover chiedere una o due taglie in più (e scoprire che manco quelle bastano). E’ il dover aspettare come una scema in mezzo al negozio, è il dover chiedere per spendere i miei soldi. Come se non fossi in grado, per via del peso, di fare nemmeno quello. E signori stilisti, allargate un po’ le camicie sulle tette. Che io grosse ce le ho naturali ma poi i problemi di trovare i vestiti ce li hanno anche le magre con i seni dopati.
E chi invece vuol fare miss italia che è un concorso di bellezza estetica/esteriore e mica un quiz sulla fissione nucleare (ricordiamo però che gran parte delle ragazze sono tutte laureate) è giusto che se richiesto fai vedere il tuo popo’. Se nella vita vuoi raggiungere il successo e vuoi andare in tivvù allora accetti le regole. Perchè qui non ti è richiesto essere bella dentro, ma solo di mostrare il didietro. O il davanti. Altrimenti a miss italia c’ero io con i sistemi di equazioni differenziali.
La scorsa settimana ho avuto una piccola riscossa… un negozio “in” del centro di modena ha chiuso. Era uno di quelli con le taglie striminzite. La commessa manco si prendeva il disturbo di dire “non c’è la tua taglia”. Al di fuori era affisso un cartello con su scritto “Vestiamo fino alla taglia 46”. Per la serie non si servono negri, cani ed ebrei*.
Per quanto riguarda la pubblicità di Toscani, invece io ho notato che la modella anoressica era praticamente una vecchia. E io con i miei chiletti n più ho una pelle ancora con meno rughe. E Ho notato anche che le modelle “più normali” della collezione erano, in confronto alla prima, piacevolmente rotonde. E se poi mi dice che il mrarchio (per me un benemerito sconosciuto, una delle tante ditte che magari si appunta sul petto il made in italy di qualità e poi chissà cosa succede davvero) prevede taglie striminzite…. deduco che il messaggio è “vestiti per le magrissime ma non anoressiche”
Ok Panz, potevo astenermi?
Penso proprio di no! E’ tutto vero, accidenti alle commesse!!!! Però è vero anche che, come ha detto qualcuno di voi, se a 14 anni mia madre mi avesse accompagnato nei negozi e non si fosse incazz… con me perchè la taglia che mi serviva non c’era, forse la mia vita sarebbe stata più semplice. Forse avrei deciso prima che dovevo pensare a me stessa amandomi e non odiandomi in quanto incapace di corrispondere a “normale”. Forse se mio padre avesse pensato che avere voglia di un peso normale (non anoressico, ma normale) non doveva essere necessariamente collegato alla voglia di avere un fidanzato (ovviamente uso un eufemismo, la voglia era di altro….), ma a quella di stare bene con me stessa e vedermi come io desideravo vedermi, forse avrei sofferto meno e probabilmente avrei scoperto prima chi ero e cosa volevo essere. E non sarei ancora qui a combattere per pensare che se all’uomo che hai davanti piaci, piaci anche se non sei perfetta (sempre fisicamente, ovvio. Per il resto non ho dubbi di esserlo!! SGRUNT!). Naturalmente riconosco loro tutta la buona fede del mondo.
Il cibo è un mezzo attraverso il quale passa l’amore o l’odio, o l’indifferenza. Nostra e degli altri.
in quanto mamma di una SofiaGiuliaMartinaMatildeEmmaSilviaIsabella quindicenne giunonica, posso confermare parola per parola quello che scrivi, cara Panz.
lei è così costituzionalmente, ed è da quando è nata che è così, ed è da quando è nata che le dico che è bellissima così e che non siamo tutte uguali. non so se perchè ho lavorato bene o anche perchè lei è una tosta, sta il fatto che è serena e felice e se ne impippa delle magre.
concordo con sonia, bisognerebbe cantargliele anche a chi tratta da diverso chi diverso non è e anche se lo fosse non andrebbe trattato da diverso. posso dire però anche che ci sono molte commesse carine e sensibili che non fanno un plissé davanti a qualche chilo di troppo.
quanto alla campagna di toscani, mi fa venire i nervi perchè è sempre la stesas storia: toscani fa campagne shock per far parlare di sè, come faceva per la benetton. non lo sopporto.
r.
dunque, concordo con robbi, perchè l’esperienza mia è la stessa.
Quando ero adolescente,dopoun primo periodo, poi mi sono rifiutata di andare a fare shopping (sono una donna a metà ahahah lo so) … semplicemente perchè non trovavo mai nulla che mi stesse bene… mai! e dopo millemila prove e dopo millemila sguardi miei sconsolati rivolti verso lo specchio e dopo gli sguardi di mia madre…. beh, alla fine le dicevo “sai la mia taglia… prendimi tu qualcosa!”
A me piace mangiare, non sono magra di costituzione (non lo sono mai stata! a differenza di mia sorella… accidenti le fortune sempre agli altri!!! ehehe) … e questo fatto mi ha sempre complessato. Ora vivo la cosa un po’ più serena, ora me ne frego e al mare uso pure il due pezzi (mentre fino ai 20 anni viaggiavo per la spiaggia completamente avvolta nell’asciugamano!) … anche se è sempre imbarazzante andare per negozi e dover sempre far fatica a trovare qualcosina di decente!
😉 grazie Panz per questo bel post… uff! mi sono sfogata un po’ eheheh
Quanti bei commenti:-)
Quoto Sonia per il profilo generale in cui mi riconosco e che stimola la domanda: ma per chi cazzo sono disegnati questi vestiti??
Quella di Toscani però mi sembra una provocazione vuota. O meglio, mi sembra assurdo che sul tema si debba ancora “fare della provocazione”. Che, le morti non bastano?
Più che dal cinema, che in questi giorni ripropone Hairspray, versione zuccherosa e paraculista di Grasso è bello, partirei dai nostri acquisti. Boicottiamo, rifiutiamoci di comprare chi non tratta equamente i clienti, siano cicci o magretti (vogliamo parlare di chi è costretto a servirsi nei negozi per bambini? Quello non è umiliante?). Quello si sarebbe un inizio
Come sono d’accordo con te cara panza!!
Io che, nonostante qualche kiletto l’abbia buttato giù ma sono comunque costretta a comprare nei negozi per taglie grandi….
….che entro nel favoloso negozio per taglie dalla 42 alla 52 e trovo le commesse ossute che mi dicono che i loro vestiti calzano a meraviglia.
Se va beh, la fanno facile loro….
E comunque io, nonostante la 46 non trovo uno straccio di camicetta neanche a pregare….solo perchè ho il seno abbondante…
E condivido anche chi parla dei vestitini per i bambini: ci sono delle marche che “restringono” le taglie….
Mi pare assurdo che per mia figlia, per alcune marche, porti la 3 anni e per altre saliamo a 6 anni…..
Un abbraccio!
grazie a tutti davvero per le vostre testimonianze. anche io come robbi odio andare a fare acquisti perché trattata da “diversa”.
io temo per la generazione di mia figlia, delle ragazzine che hanno l’età della figlia di rebecca: che ce ne sono alcune come la figlia di rebecca ma purtroppo non sempre basta l’amore, l’intelligenza e la sensibilità a farti sentire che anche tu sei speciale nel mondo, con molti kili, con pochi kili, con la ciccia al posto giusto e la ciccia fuori posto.
con gli occhiali, il burka, la sottana lunga, la kefia, nero, bianco, giallo, rosso, verde, arancione, le orecchie a sventola, le labbra grosse e quelle sottili, gli occhi verdi e storti e marroni e dritti…
insomma: imperfetto come tutte le cose che non vengono fatte in fabbrica.
grazie davvero a tutti
mi è piaciuto molto leggere i vostri commenti
io una mail a Oliviero Toscani (dal sito indicato nel post) l’ho scritta…
ah, sì?
e che gli hai scritto?
che è un borioso presuntuoso opportunista?
Panz, parli sicuramente da mamma.
Ma perchè dobbiamo cercare la perfezione? E’ evidente che non è di questo mondo e francamente ho i miei dubbi anche sull’aldilà.
Cerchiamo di essere le persone migliori che possiamo essere, sia esteticamente che fisicametne che moralmente.
Per prima io – che è giusto che dimagrisca, non è che perchè la tizia nella foto fa senso allora vado bene io perchè sono grassa, no eh!.
E per secondo ‘sti stilisti o modisti o addetti alla pianificazione della produzione tessile. Fateci contente, trovate un modo per allargare ‘ste camicie sul davanzale! eh, cribbio!
Scusate se mi intrufolo in questo post; volevo esprimere due pensieri.
Il primo è che ciò che mi potrebbe far desistere dal ritenere che Toscani sia una merda assoluta è il fatto che, in fondo e purtroppo, le pubblicità commerciali sono il veicolo che arriva a più persone, con cui pertanto i propri messaggi riescono ad avere la massima diffusione.
Del resto, se continuano a chiamarlo significa che i prodotti che pubblicizza vendono, per cui alla prova dei fatti questa sua scelta del contrasto mostra la corda.
Il secondo è che fino ai 15 anni ero un bimboragazzino grasso, e in quel periodo niente mi feriva di più dei commenti insoddisfatti che di tanto in tanto sfuggivano a mia madre.
Il seguito psicologico e psicologizzante, nonché quello pedagogista, lo lascio intuire.
Io ho fatto un giretto su you tube e di video su anoressiche pentite o meno se ne vedono di impressionanti…
Ho pensato che deve essere veramente drammatico non VEDERSI nello specchio….
io penso che in realtà a queste merde del problema non glie ne importa niente, perchè in realtà una modella morta è comunque pubblicità, e perchè fino a quando non si ammala la figlia per loro è solo mercato.