Il matrimonio dell’anno
Primo fine settimana senza allegato filiesco a carico. Primo fine settimana che si dorme, che si mangia o non, a orari da adulti consenzienti e che si cazzeggia.
Matrimonio di LL e del suo QuasimaritoOrmaiMarito a Milano. Guidati dalla SignoraMaria, il Tom Tom che ci ha prestato NonnoSuocero e che – montato sulla nostra punto faceva la figura che avrebbe fatto un frigo bar montato su una Uno, negli anni ottanta – siamo giunti a destinazione senza colpo ferire.
Dopo.
Dopo aver istruito NonnaMagretta su ogni infimo dettaglio della quotidianità della frollina e aver preparato minestrone di verdure per la sdentata da riempirci una portaaerei.
Dopo aver sbaciucchiato la pupa e averle spiegato in frollinese che non la stavamo abbandonando ma si andava ad assolvere all’arduo compito di divertirci un po’ in un contensto alieno da frignate filiali e da orari spaccailminuto, quali sono i suoi.
LL e compagno erano molto carini nei loro spolveri da matrimonio e con un sorriso pieno e grande che anche io – cinica per eccellenza in queste romantiche occasioni – mi sono un po’ commossa. Sto invecchiando.
C’erano tutti gli amici delle mie amiche del con-sesso, quelli che spacciano i libri, di cui ho sentito tanto parlare e che ho conosciuto solo in sparute occasioni.
Simpatici, davvero simpatici, si è stati bene in questo gruppetto accogliente e solare. Milano mi fa sempre un effetto strano: le voglio bene, un bene quasi viscerale, di quelli che riconosci l’odore e i colori come parte della tua vita, ma allo stesso tempo mi schiaccia.
Con l’asfalto e tanta gente incazzata sempre, che corre in auto al sabato e la domenica come se avesse un serial killer che la sta seguendo e se tu ti trovi sulla sua traiettoria, o sei morto o – per lo meno – vieni guardato con un portato tale di riprovazione da rimanere incenerito sul posto.
Milano è grigia e c’è poco verde. Almeno nella Milano che conosco io. Milano è piatta e mi soffoca lo sguardo che vedi fette di cielo così piccole da pensare di essere in una prigione. Una prigione abbellita con pubblicità ovunque, un tripudio di cartellonistica e imput markettingari da mandare in corto circuito i neuroni di tutti.
Però Milano è anche la festicciola in oratorio, dopo il matrimonio, nel grande cortile della chiesa di LL, confinante con una casa dalle terrazze quasi a ringhiera, in un angolo tanto “adrianocelentano”, con gli sposi che ballano in mezzo al piazzale.
Durante la cena ho riso molto. C’erano tante persone interessanti e simpatiche.
Alcune di esse – che saluto – ho scoperto che leggono anche questo blog. Un misto di imbarazzo e di vanità femminea di blogger.
Tino mi ha detto che qualcuno lo ha presentato come Tino e che lo ha portato da qualcun altro e lo ha continuato a presentare come Tino, in un’incursione di digitale nel reale molto divertente.
Perché Tino, nella vita reale, mica si chiama Tino eh??
Ho passato tanto tempo con Adele che ci voleva, sono riuscita a chiacchierare con la Broke e con i suoi pargoli che pargoli ormai non sono più.
Gli sposi erano molto impegnati con l’etichetta da matrimonio e così non sono riuscita a godermeli per bene, ma torneremo.
Anche se Quasimaritoormaimarito mi ha sconvolta: 3 minuti prima di sposarsi è arrivato da Tino e me e ci ha parlato di un lavoro per suo padre di cui ci aveva accennato in vacanza ad agosto…quando si dice: aplomb (o una parola molto simile…)!.
Domenica abbiamo cazzeggiato alla grandissima, passando praticamente tutta la mattina alla Feltrinelli di Piazza Piemonte, comprando libri che ho la fila per i prossimi 13 anni e cercando di far tornare in equilibrio i nostri neuroni.
Io., ogni tanto, sentivo la mancanza della frollina e allora telefonavo a mia mamma (però non ho mica esagerato eh? la chiamavo solo in prossimità dei momenti chiave, tipo mangiaredormiresvegliarsi) che mi diceva che andava tutto bene. Solo ieri mattina, pare, l’ha guardata un po’ storta quando si sono svegliate, del tipo “e tu, cosa ci fai ancora qua?” ma è stato un attimo.
Prima di partire siamo passati anche da Pinaccapì e la Vale (i miei vecchi coinq.) alla casa dei carelli. E sono rimasta sconvolta. La tanto ventilata vita borghese di pinaccapì è giunta: niente più carrelli o brande sgaruppone o tavoli in plasticafintomarmo.
Niente più catafalchi sparsi in giro. Niente più vita frikkettona ad oltranza. Una casetta che si potrebbe mettere sui cataloghi. Un gioiellino di ordine, pulizia e oggettistica da gente che abita la sua casa e la ama pure.
Un gatto.
Perfino qualche quadro alle pareti e l’armadio fashion ikea.
Perfino la targhetta sulla porta del cesso con un nobile e aristocratico “privé” scritto sopra, che l’ho vista solo a casa di qualche amica della bolognabbene!.
Insomma. I tempi cambiano, qualcuno filia, altri sistemano casa. Per fortuna che poi nella ciccia, siamo sempre gli stessi ed è bello ritrovarsi e parlareparlare delle nostre vite e di quel che stiamo combinando.
Per finire cito qualcuno dei blog delle persone che ho conosciuto sabato al matrimonio che meritano. In rigoroso ordine sparso e con la gioia di non essere l’unica ad avere un blog – come spesso mi accade nelle frequentazioni bolognesi…
- Ioerek de Il bisonte insaponato
- Pelo di vuoto spinto
- Tostoini e le sue creazioni
- 46emmequ (che conoscevo già)
- Mizzy
Ringrazio tutti quelli che mi leggono e non commentano e che ho trovato davvero simpatici e tutti quelli che non mi leggevano e dopo esserci conosciuti mi leggeranno.
Grazie perché ho passato una splendida serata milanese.
Ovviamente il grazie più grande va, come sempre alla AdeleZazie che adoroamosbaciucchio e che su sottotomo ha postato una nostra foto con Iorek
Torno dalla mia piccola, che ieri sera, quando ci ha visti, ci ha guardato come si guardano due sconosciuti molto emozionati e sembrava proprio che con la nonnaMagretta avesse passato un splendido fine settimana di vacanza da noi…
bella esperienza e brava la Frolly che si emancipa da papy e mamy!!!
evabbè, ma allora ce l’hai con i milanesi!
ti assicuro che milano non è come la descrivi tu, avrà i suoi difetti ma è MOLTO meglio di come la descrivi tu!
e non siamo tutti incazzati…
e non è tutta grigia….
manco pe’ gnente!
r.
mi crolla un mito…..veramente Tino non si chiama Tino?
ma come? però per noi sarà sempre Tino e se mai un giorno lo devessi incontrare lo chiamerò anch’io Tino “Cartoncino” (come un tuo vecchio post..) :-).
Dai Rebecca non te la prendere….diaciamo a panzallaria che questa settimana Milano è piena piena di modelli strafighi per la settimana della moda e ci sono un sacco di eventi modaioli e non…
Ci rifacciamo gli occhi anche per lei…..
oh ma io non ho mica detto che siete TUTTI incazzati eh?
ma in macchina molti milanesi sono incazzati. se pensassi che milano fa schifo e che i milanesi sono schifidi, probabilmente non sarei piena di amici milanesi.
e poi nel post, mi pare, ho specificato che la milano con cui ho avuto a che fare io – quando ci ho vissuto – è grigia, non ho detto che milano è COSì
VI PREGO, NON PRENDETEMI TROPPO SUL SERIO…E LASCIATEMI LA LIBERTà DI DARE PARERI, NON VOGLIO MICA ESSERE NORMATIVA EH?
a me milano non piace, è vero.
ma le voglio bene, ci torno sempre volentieri e molti dei miei amici più cari vivono lì, sabato ho conosciuto persone fantastiche e ho dei ricordi milanesi molto belli.
ma credo di non dire falsità se affermo che a milano vivere da fuori sede, vivere con uno stipendio da 1000 euro e senza appoggi, NON è FACILE, bisogna farsi una scorza che chi non è milanese, spesso non ha.
questo non significa che non veda i difetti della mia città: la bologna di oggi è crudele, falsa e ipocrita.
ma ancora, rimane più umana – in generale – di milano.
e le case sono rosse, cosa a cui noi bolognesi siamo talmente abituati che ovunque andiamo ci sembra tutto più grigio…
ma i punti di vista, i punti di vista, i punti di vista, non sono categorici.
se ho offeso qualcuno mi scuso.
ma il blog è mio e ci scrivo quel che penso di solito e quel che penso non fa sempre piacere a tutti.
per fortuna
mica mi sono offesa, figurati (già ti scrissi peraltro che sono milanese per modo di dire… ma simpatizzo per i milanesi)
semplicemente dissentivo (sei o non sei la paladina di noi dissenzienti?)
mo’ non puoi mica fare due pesi e due misure, eh!
me racumandi!
;-P
dissentire è sacrosanto.
spiegare le proprie ragioni pure eh? e io non facevo altro che confrontarmi con te, cercando di spiegarti certe frasi del mio post che forse non erano abbastanza esplicite.
un blog non è ne’ il bidoncino della spazzatura di chi lo scrive (almeno per me) ma nemmeno il luogo dove vige la completa anarchia e come si ha diritto di dissentire, si ha diritto di spiegare.
e non credo proprio di aver usato due pesi e due misure, proprio perché non ho fatto cadere il tuo commento nel nulla ma ho articolato il mio sentimento nei confronti di milano.
se no, anche il dissenso, fine a se stesso non è molto costruttivo, non trovi??
qui potete anche mandarmi a cagare se avete delle ragioni valide ma allo stesso tempo credo sia giusto aver diritto di replica
😉
buona giornata
usti che peperino che sei
ma ceeeeeeeeeeerto che puoi – e devi – spiegare! anzi grazie.
sai cos’è, con i commenti scritti non si sente il tono scherzoso, che era il mio intento, ma che purtroppo non era chiaro, evidentemente.
figurati che io associo ancora i milanesi con quelli nella metropolitana del film yuppidu di celentano (visto da una bambina settenne – io – arrivata a cinque anni da roma e che ha pianto per giorni interi perchè a roma c’era il sole e a milano nebbia e smog, ed era – APPUNTO – tutto grigio)!
a distanza di quasi 40 anni le cose sono un po’ migliorate, per fortuna.
mi sono capita?
😀
ma ciaooooo!!!! sono stata davvero felice di conoscerti! già sapevo (perchè ti leggevo!) che tu e Tino eravate simpatici… ora ne ho proprio la certezza! 🙂
Sì, condivido, è stata una piacevole serata milanese! Ho riso parecchio e mi sono divertita! 🙂
Spero di rivedervi, magari anche con la piccola frollina, molto presto! un abbraccio! mizzy
e poi Tino fa benissimo la faccia da Frollina con la faccia sbalordita 😀
Sì vabbè ma io intanto voglio capire cosa hai letto di me e dove!! 😛
Gattaccio virgiliesco!
lettrice pregressa a rapporto 🙂
é stato un piacere conoscerti di persona, anche se non s’é riusciti a scambiare più di qualche parola…
..comunque per me ogni volta andare a milano é un pò un trauma, già solo cominciare a non vedere più il sole attraverso lo strato di schifezza nell’aria ben prima del casello dell’autostrada mi fa sempre tanta paura..