Nuovo lavoro
Oggi sono stata ad un appuntamento ed inizierò una nuova collaborazione – che si aggiunge ai miei mille ciappini – con un’agenzia di comunicazione di Imola.
Per la prima volta ho mollato frollina dalla NonnaSuocera per un giorno intero (vado a ritirarla alle 16.30!).
Sono arrivata a Imola, che è una splendida cittadina a misura di omarini, con un sole scintillante e il cielo limpido.
Un po’ in anticipo che – come al solito – la mia ansia mi fa arrivare sempre prima ovunque!.
Mi sono presa un caffè e ho passeggiato, prima del mio appuntamento.
Ho provato delle cose nuove, totalmente nuove.
Misto di senso di colpa da abbandono di minore a casa dei nonni, unito a emozione per il nuovo lavoro e miscelato con una bella gioia di avere a mia disposizione la giornata.
Il tutto in cocktail con la stupefazione tipica delle sciroccate come la sottoscritta.
L’appuntamento è andato proprio bene e c’avevo un entusiasmo che credo abbia fatto molto piacere alla persona con cui ho parlato. A me di sicuro mi ha fatto sentire galletta e soprattutto mi ha dato la conferma che i miei neuroni non sono scivolati via tutti con il latte materno.
Ho parlato a macchinetta di progetti e di proposte e di cose da vendere e di cose da scrivere e di “dovremmo fare” “andare da questo e quello” e così via.
E a parte in qualche piccola occasione, mi sono impastata le parole in bocca poche volte.
Sono uscita che mi è venuta la solita voglia di fumarmi una paglia, quella istintiva che mi viene fin quando non mi ricordo che fumare di giorno mi dà la nausea; perché una sigaretta dopo un colloquio di lavoro è sempre stata un must per la sottoscritta.
Ricordo le migliori fumate. Quelle più godute perché ti senti proprio in pace con il mondo. Ricordo quando con la Adele si fumava fuori dalla terrazza, a Torino, dove facevamo lo stagenonpagatomadigrandeimpattocurriculare che ci ha lanciate nel mondo delle professioniste del web che ora siamo 😉
Ogni oraequindici noi tabagiste si usciva a fumare sul terrazzo e si parlava di uominipantofola e di progetti per il futuro.
Poi si andava di nascosto ai colloqui per cercare lavoripagati e allora si usciva e si fumava la paglia del “ho fatto tutto quello che potevo per dimostrare quanto sono professionale” e minchia, se ce la godevamo!.
Oggi ho avuto quell’attimo che volevo accendermi la paglia ma poi mi sono ricordata che non fumo più e allora ho preso un caffè.
E ho passeggiato un bel po’ per Imola che è proprio carina e tutti vanno in bicicletta e mi è venuta in mente quell’altra volta che poi ho incontrato Tino a Bologna e mica stavamo ancora insieme e io mi sono innamorata un po’ di lui.
Che la mattina ero andata a Imola in biblioteca per Tabucchi, per la mia tesi su Tabucchi a dire il vero e poi era venuto a nevicare.
Io avevo ripreso il treno ed ero andata anche all’archiginnasio in biblioteca a Bologna dove Tino mi aveva fatto i complimenti per la collana che indossavo e avevamo parlato un’ora di Tabucchi e Dante Alighieri che in comune hanno che sono toscani.
La neve di Bologna mi bagnava i capelli lunghi ed era una giornata in cui mi sentivo a posto con il mondo e mi fumavo le sigarette allora, un bel po’ di sigarette, ma erano altri tempi e io mi sentivo a posto con il mondo perché mi era venuta l’ideona per la tesi, perché Imola è proprio carina e a misura di omarino e perchè Tino cominciava a darmi il batticuore ma non volevo mica ammetterlo.
E così quando vado a Imola sono sempre un po’ felice che mi viene in mente quella volta lì e entro sempre a prendere un caffè nello stesso bar di quasi sette anni fa e penso a Tino e penso che se lavorerò con gente di Imola non può mica andare male che a me, come alle Ferrari, quella città lì portafortuna.
E poi oggi sono andata in trattoria con Tino. L’ho prelevato dal lavoro in pausa pranzo e siamo andati ad amoreggiare in trattoria, una di quelle bolognesibolognesi che la zdaura vecchia che cucina le tagliatelle ci ha chiesto com’erano le sue tagliatelle, tutta soddisfatta nei capelli cotonati alla moda delle zdaure bolognesi e mentre le rispondevamo che fa un ragù spettacolare, lei non ci ascoltava già più che alla tivu c’era “Liscio come l’olio” ed era partita una folka saltata da farla ballare nella sala, anche se l’avevano appena operata all’anca destra.
Oggi è stata una bella giornata e ora vado ad iscrivere la silvia in piscina e poi me la spupazzo e poi penso che finalmente le mie anime tornano a respirare, tutte insieme, quella del lavoro e quella della mamma.
Delizioso.
Ottima notizia davvero! Prima o poi partorirò, allatterò, manderò la bambina all’asilo, e ritornerò al lavoro… io lo so! Veeero?!
Ah, intanto potrei andare alla trattoria. Dov’è? 🙂
Ciao ogni tanto ti scrivo ma ti leggo tutti i giorni perchè il tuo blog è veramente delizioso.
Mi hai fatto commuovere con questo post e sai una cosa? dopo una giornata così sarà bellissimo coccolare la frollina, ancora più bello del solito.
Un bacio grande Panz
P.S. io sono sempre maria quella dei “10 anni fa” scusa se preciso ma è la sindrome delle marie pensiamo sempre di passare inosservate per il nome comunissimo.
🙂
che bello leggerti, bello bello.
Cara Fra, ma è una notizia bellissima!!!
E poi a Imola si sta proprio bene (molto più che a Bo)….
Silvia
bellaaaa la panza in versione romanticona…che tenera che sei!
immagino la faccia di Tino quando legge queste cose…
Questo sì che è un Signor Post. Commovente, spiritoso, vagamente malinconico, ma di quella malinconia che allarga il cuore anziché stringerlo.
che bel post e che bella giornata… diversa dal mio grigio e immenso ufficio, ma domani è venerdì! 🙂
LaFra che aspetta Nath
@poesia: ce la farai!!! anche io mi sentivo ferma fermissima quando ero incinta….
e invece è un flusso e prima o poi partorisci, anche se alla fine ti sembrerà di essere incinta da sempre (soprattutto, immagino, quando la gravidanza è dura come la tua!)
forse ho appena scoperto che io e te ci conosciamo, guardando il tuo blog…sarebbe davvero una gran carrambata!
grazie a tutti per i complimenti al post, mi devono aver ispirato le tagliatelle.
la trattoria è SANDONI a Castenaso
Bellissimo post 😉
Mi hai fatto ricordare romanticamente del mio primo giorno “da sola”, a lavorare… con le tette (si può dire?) stracolme di latte che mi facevano un male, ma un male perchè dovevano essere svuotate, mentre la piccola era con papà a casa, e il tiralatte pure!
Vero, un misto di tante sensazioni che potrei riassumere in euforia melanconica… 😉
kusje ^.^
Guarda che la bambina dai nonni sta benissimo !! Il problema casomai è un’altro… che un eccesso di nonni (e quindi di vizi) ti può creare problemi quando torna a casa 🙂
Il mio lavoro, come ormai sanno anche i sassi, mi annoia e non dico che “mi fa c….are” solo perché mi dà cmq da mangiare e non è bello mordere la mano che ti nutre.
Ieri ho ascoltato una vecchia canzone di Dido che mi ha fatto venire voglia di tornare a rischiare, di essere libera: non nel senso di single, come invece è nella canzone, ma nel senso di “libera di trovare un lavoro che davvero mi faccia battere il cuore”, senza sentirmi vincolata dal mantenere la famiglia o che.
Mi sono detta: tra 2 anni. Ora scodello il pupo, resisto fin quando è più indipendente e poi, se non succede nulla, lo faccio accadere io.
Tieniti stretta la passione per il tuo lavoro, Panz: è così bello sentirti entusiasta!
Un bacione
Chiara
Ciao!
Anche per me inizia un momento di colloqui. Spero siano produttivi o quantomeno soddisfacenti come il tuo! Purtroppo dopo, causa distanza, niente pranzetto puccipucci. Andrò con un’amica e ci faremo quattro risate che mica è male!
sonia
Ciao,
letto il post tutto d’un fiato.
Io purtroppo ho poche soddisfazioni dal lavoro, che dopo la maternità sono diventate nulle. E non perchè penso solo alla mia Pargola, ma perchè qui al lavoro le mamme sono considerate peggio delle cacche di cane sullo zerbino. E la cosa peggiore è che le peggiori mie nemiche sono le donne senza figli.
Comunque mi tiene viva l’idea che anch’io un giorno farò un lavoro che mi dà soddisfazione. Intanto aspetto.
Un abbraccio, Lillibeth
Mi da un gran senso di pace questo tuo post…mi fa pensare che tutto può andar bene, magari anche per me che mi sento così incasinata e fuori rotta adesso…
Ottimo!
Ma dici che quando si smette di fumare si può continuare a bere il caffè? No perchè mi sembra impensabile.. Cioè è come separare crik e crok, pappa e ciccia, culo e camicia (ma che vor dì poi?)…
Sarà che per me tabagista è sinonimo di caffeinomane… :-)))
Che dire… fumare non è mai stato più lo stesso:-(
Che meraviglia di post. Inoltre dimostri la validità dell’eterno teorema al quale noi single (non ancora marcite ma sulla buona strada) crediamo e non crediamo: “quando sei in pace con te stessa incontri l’uomo della tua vita”….sei sempre deliziosa!