Ikea…II parte

Ormai un anno e mezzo fa, scrissi un lungo post sull’Ikea e sui suoi strani abitanti…
L’Ikea è per noi famigliole precarietrentenniconprimofiglio quel che era la Nutella per noitrentennibambini…

Non ne puoi fare a meno.
Perché tutto ha prezzi abbordabili. Se hai in dotazione un “uomo attrezzo” come Tino, puoi anche risparmiare sul montaggio e perché questi svedesi ne sanno una più del diavolo in fatto di mobilio e arredamento caldocaldo comodocomodo convenienteconveniente.

Nell’altro post, scrivevo come non sopportavo di andare all’Ikea durante il fine settimana.
Quando intere famiglie di paeselli lontani scendono a valle per accapparrarsi il maggior numero di montasmonta possibili, quando anche i più integerrimi integralisti del mobile brianzolo si lasciano sedurre dal paradiso nella tundra e abbracciano con fiducia il vocabolario svedese-italiano per tradurre nomi altrimenti impronunciabili…tipo Kazzil, Ammazzschien, Stallaprofumos, kakkaliqd, minkarrotolat…

Nell’altro post guardavo con disprezzo alle neomamme che in queste occasioni – preferibilmente sotto natale!- conducono i neonati all’ikea, in mezzo a marasma di ikeani in calore, che bramano il loro posto al sole alle casse.

Quindi mi vergogno un po’ a dirlo.
Ma stamattina sono stata all’Ikea.

Piovigina qui, alla fine della pianura padana.
Il cielo è plumbeo e frollina fa le gnole.

E poi questa insana idea (la mattina infrasettimanale non c’è praticamente nessuno, questo lo scrivo a mia parziale discolpa…) non stava covando solo nella mia mente, ma mi ha dato manforte anche la Sofi, che mi ha telefonato disperata perché Salsiccia non smetteva di piangere e lei voleva uscire di casa…

Insomma, cariche di fiducia e qualche senso di colpa, siamo andate all’Ikea.
Dove abbiamo ceduto alle meraviglie dello spazio “Ikea piccoli”.
Dove abbiamo fatto incetta di pupazzetti (animali che – invero – si trovano solo in Svezia, perché non saprei dirne il nome…) che se gli tiri il collo parte il carillon, di catarifrangenti da attaccare ai vetri, palline colorate da appendere alle tende e scatole e scatoline di ogni tipo e misura.

Di quelle che sembrano facilifacili da montare. Ma poi ci perdi la giornata intera.
All’Ikea stamattina c’erano:
gruppi di donne – che forse si erano prese un giorno di ferie per l’otto marzo? – che girovagavano tra i soggiorni;
famigliole con piccoli figli;
donne gravide;
noi.

Le signore ci fermavano per ammirare i nostri fagotti; inutile dire che i capelli di frollina hanno fatto gran colpo.

Le donne incinta ci guardavano tra il trasognato e la strizza…come d’altronde facevo io fino a tre mesi fa!.

Noi sembravano due piccole del Biafra di fronte a cibo fresco: avremmo comprato di tutto.
Entrambe pur avendo nelle orecchie le voci dei nostri compagni/mariti che ci rimproverano di questa maternità consumistica…

Ma chi se ne frega!
Possiamo fare a meno dei catarifrangenti per i vetri della stanzetta?
E la giraffa che se le tiri il collo suona? Più realistica una gallina, però..

Mai più senza!!!

Gli spiriti della Tundra, a cui, tra l’altro, mi devo ancora far perdonare per bene l’incauto acquisto nell’altro mobilificio, devono essere molto orgogliosi di noi.
La nostra piccola frollina sta crescendo ikeodotata.
E non mi preoccuperò fin quando non mi chiederà il suo “guttanslçà” preferito…

Allora, si, capirò che il nostro gap generazionale è davvero troppo!!!

AUGURI A TUTTE LE DONNE!!!!!!!!!!
E ANCHE AGLI UOMINI CHE LE AMANO.

11 commenti
  1. Quasimamma dice:

    oddio! Anch’io adoro IKEA e Sara ha la sua bella cameretta tutta made in Sweden 😉 tra qualche settimana spero di riuscire ad organizzarmi e portarla di persona 🙂 Mi ha fatto effetto trovare anche questo punto in comune (mi sa che farà più effetto a te adesso che lo sai)

  2. stregacciabuona dice:

    Purtroppo le mie visite all’ikea sono sempre state nel we perchè da queste parti quello più vicino era napoli o roma e quindi bisognava farsi una bella passeggiata!! Adesso che lo abbiamo più vicino (più precisamente bari) potrei provare pure io l’emozione dell’ikea durante la settimana!
    TANTI AUGURI di buona festa della donna a te e alla frolly! Ti mando una mimosa virtuale

  3. Miss Quarrel dice:

    Come ti capisco… in quanto giovaneneosposatrentennechedeverisparmiarepermettersufamiglia(ma per dire la verità, ANCHE PRIMA!!!) io e l’Ikea siamo praticamente un parto gemellare! 🙂

  4. Sir_James dice:

    E poi l’Ikea è il regno degli studenti fuorisede che vogliono personalizzarsi il proprio appartamento in (carissimo) affitto a prezzi abbastanza popolari e secondo le più sfrenate fantasie!
    c’è tutto, e dico tutto! e lo sapete meglio voi donn..ehm..signore che me!

    Tra le altre cose ho un simpatico cosino targato Ikea, è quasi il maschio di Frollina…
    …beh, non proprio Frollino, ma frullino per schiumare il latte. ed è pure corredato di pile made in Sweden!! 😉

    anche se ormai il mio orologio segna 9 marzo volevo rendere omaggio a tutte le donne che seguono Panz, (lei compresa!)

    Sir

  5. Chiara dice:

    Ammetto di nutrire un crescente rancore nei confronti dell’Ikea da quando ho acquistato il divanetto futon. A parte il fatto che se malauguratamente qualcuno deve dormirci bisogna assaltarlo in quattro persone per varie ore (e non è detto che non vinca lui), ma nella versione divano è quanto di più scomodo possa esistere (e via via che la pancia cresce la scomodità ovviamente aumenta). Ci siamo interrogati su questo quesito: ma gli svedesi hanno la schiena diversa? La risposta che più mi ha convinto è stata: “No, ma gli svedesi i mobili Ikea li esportano tutti”.
    Chiara

  6. Chiara dice:

    E qui il mio outing: anch’io ho calpestato i miei principi per mero consumismo.
    Fino all’ultimo giorno di gravidanza (e fino a quando sono riuscita a portare Amelia nel marsupio), ho giurato che mai e poi mai sarei andata al mercato con un passeggino.
    Dall’estate scorsa ho infranto il giuramento. Prima timidamente, e poi sempre con maggiore baldanza.
    Ecco, ora conoscete la mia vergogna 😉

  7. silbietta dice:

    Ah beh, io all’ikea ci vado, e mio marito è diventato un fan accanito delle polpettine svedesi.
    Anche noi abbiamo comprato alla vitellina il suo bel lettino che ci siamo montati da soli, il gradino, la lucina a forma di fiore, il tappeto con il pulcino, le mensoline grezze che abbiamo colorato verde acqua e un sacco di strani pelouche….
    Uno sicuro è uno struzzo…
    Un altro sto ancora cercando di capire se si tratta di una rara specie di mucca rosa o se è un cane rosa obeso….

  8. Francesca dice:

    inutile resistere, l’ikea per i bambini, con tutte quelle forme e tutti quei colori accende l’allegria, anche ai grandi.

  9. la coniglia dice:

    Panz non puoi scrivere minkarrotolat……Ho le lacrime agli occhi!!!!!!

    Ah io bramo e sospire,voglio ikeaaaaaaa!!!Se no come arrederò la mia futura casetta?

    Qui in Sardegna non l’hanno ancora aperto,ma già da un anno si vocifera che sta arrivando anche qui….
    Chissà!!!!
    Sai cosa fanno i sardi che vogliono casa arredata ikea?(più che altro non hanno miliardi da spendere per arredare casa)

    Prendono la nave vanno a genova col furgoncino e tornano coi mobili belli che impacchettati!!!

    P.S.
    Grazie per l’aiuto di ieri, ora provo a postare con la musica…E…grazie a Frolly che ti ha permesso di scrivermi 😉

  10. Rox dice:

    ehm..io sto ikeizzando la casa al mare..ora mi dovrò fare 900 km in macchina con uno specchio 70×70 e una valanga di altre cretinat..cose bellissime..che abbiamo comprato in questi giorni 🙂 Non ho saputo resistere a comprarli quì anzichè a Bari dove per la mia gioia Ikea ha aperto un altro paradiso!!

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