Storie di quartiere
Oggi sono venute a me un sacco di storie. La mattina quando esco con la Frollina è come se lei catalizzasse racconti.
Perché mi fermano in tanti, soprattutto persone anziane, per guardarla, per raccontare dei loro nipoti, dei figli, dei tempi che cambiano.
E poi c’è il Bar Billy: fonte inesauribile di storie.
Oggi, con il caffè d’orzo e la ciambellina in mano, il barista anziano mi ha raccontato tutta la storia del bar, da quando negli anni trenta il proprietario lo chiamavano “baffi di ghisa” per via del look dei mustacchi.
Era un uomo burbero, casa e bottega, che abitava sopra al bar. I ragazzi di allora, poco prima della guerra, gli facevano scherzi ogni giorno.
Una volta lo hanno murato dentro al bar, che lui apriva dall’interno tutte le mattine.
C’è una foto dell’epoca al bar billy. Con le signore in abito lungo davanti all’entrata. Il loro sguardo è perso nel vuoto di una macchina fotografica che non riconoscono come oggetto consueto.
Campeggia uno specchio. I tavolini.
Le lunghe vetrate tuttora esistenti.
Mi ha raccontato di quando lui e la moglie hanno comprato il bar. Della Madonna di San Luca, che scende a Maggio e loro hanno imparato a fare il caffè come piace alle suorine.
Poi ho camminato per le vie del mio quartiere.
Mi ha fermata una arzilla ottantanovenne impellicciata.
Con la badante e l’amica della briscola pomeridiana.
Mi ha raccontato del bisnipote che non è mai nato, perché la nipote ha avuto un aborto. Mi ha raccontato che è stata in coma, ma ora vuole pensare, vuole vivere. Con gli occhi vispi guardava la frollina “gliela rapisco, sa signora!” mi diceva.
Mi ha raccontato che legge molto, perché così rimane sveglia, che non vuole mica finire al manicomio, che poi il manicomio lo hanno anche chiuso e che – grazie alla sua badante – quella donna super, lei è quasi indipendente.
Mi ha detto di riempirmi gli occhi di frollina, il naso del suo odore. Perché è un attimo e passa tutto. Che lei abita davanti all’asilo e li vede crescere i bambini.
Poi c’è la briscola. Quella della parrocchia. Lei a volte bara, ma in buona fede.
Quando ho ripreso a camminare sono arrivate altre storie a me. La baby sitter spaventata, perché i dentini del bambino stanno crescendo storti, che mi chiede una consulenza, come se fossi un’odontoiatra.
Le avrei voluto dire “guarda che io sono mamma quasi per caso, vado un po’ a occhio, mia figlia poi, è ancora così piccola” e invece mi sono messa a sparare teorie, che mancava solo che citassi i marziani dentisti…
Il bisnonno mi ha raccontato del piccolo Tommy. Che ha avuto gli orecchioni. Che va all’asilo ed è tanto bello.
“Sembra ancora che abbia pochi giorni, la sua bimba…” e invece no, caro nonno.
Ormai sono volati due mesi.
Con l’aria frizzina, quasi di primavera, oggi mi sono arrivate molte storie, ormai come tutti i giorni.
una per ogni capello di frollina. Perché mi fermano soprattutto per i capelli. Perché “ai miei tempi i bambini naSevano pelati, guarda invece questa bimba quanti capeLi…” (il gruppo sc e le doppie, a bologna sono un po’ una conquista dei nostri tempi…).
Storie che mi riempiono il cuore. In questo momento in cui io ne sto vivendo una sola, così intensa ma così personale.
Il mio quartiere, come tutti i quartieri del mondo, è un luogo pieno di cose da scoprire, angoli di storie, racconti narrati e anni che passano negli occhi dei bambini che crescono.
Come il quartiere dove sono nata. Che ancora, nella notte, nel sonno, mi vengono a trovare le storie e i personaggi che ho incontrato da bambina…
con quello odore che sento ora, nel naso di frollina.
I bimbi sono catalizzatori di storie, io a passeggio con la bimba della mia amica ne becco tantissime,qualcuna allegra, altre tristissime come quella di una signora che non sapeva perchè, ma le figlie non andavano più a trovarla e lei ci soffriva tanto, ma dopo una bella occhiata alla bimba mi ha detto’Per fortuna che ci sono loro, i bimbi, sono l’unica cosa che mi tira su di morale’ ma mica parlava dei suoi nipotini che non vede mai…Parlava dei bimbi dell’asilo di fronte casa sua…
Il tuo post mi ha fatto ripensare a questa signora…Scusa se ho scritto una cosa un pò triste…
Baci alla frolly
Panz, è davvero bello leggerti. Hai davvero un modo bellissimo di vedere le cose e poi di raccontarle. Frollina è una bimba davvero fortunata.
Cara Panz, proprio ieri mi sono fermata io a fare i complimenti a due splendidi gemelli, nipoti di una mia amica. Pensa, lei è mamma di un compagno di scuola del mio secondo, che però è il suo figlio più piccolo, l’ultimo di 4. Uno dei suoi due figli più grandi, gemelli, ha avuto a sua volta due gemelli, che ora hanno un anno. Mi sono fermata e uno di loro mi ha preso la mano e mi ha sorriso: sono tornata indietro di una marea di anni, quando i miei figli avevano la stessa età e mi sono commossa! Mi mancano davvero tanto quelle passeggiate al parco, e tutti i riti del ritorno a casa, i giochi che inventavo per loro quando non si poteva uscire perchè pioveva…Goditi Frollina più che puoi!