Piccole cose
Piccole cose. Concentrati sulle piccole cose Panzallaria. Oggi mettete le lucine di natale in casa.
Non pensare Panzallaria, piccole cose, piccole attività. Per stare serena, per il count down della Frollina nella pancia.
Ieri ho avuto dei dolori e le perdite non finivano, siamo stati al pronto soccorso. Mi sembrava di non sentire più frollina muoversi. Tutto bene. Lei sta bene.
Al pronto soccorso, il destino ha voluto che rivedessi R.: la stavano trasportando in un altro reparto. Non aveva più la pancia e il suo compagno piangeva.
Piccole cose, Panzallaria. Concentrati sul mare. Quest’estate, con Tino. In Puglia.
Un mare azzurro e immenso. Voi vi abbracciate. Tu nuoti, tu stai a panzallaria e guardi il cielo e il mondo ti sembra perfetto.
Piccole cose. Momenti di serenità che DEVI regalare a frollina che lì dentro ci sta ancora per poco, poi esce. Stai tranquilla Panzallaria.
Apro i cassetti del fasciatoio dove – semiordinatamente – ho riposto le sue tutine.
Prima ci vedevo lei dentro, la mia frollina. Ora riesco a vedere solo tutine, finché non saprò che sarà andato tutto bene.
Piccole cose Panzallaria.
L’ultima canna che ti sei fatta a Milano con i tuoi amici. Il giorno che ha preso fuoco la gonna di Adele. Le risate matte per il taglio estremo di capelli al tuo amico Pinaccapì…
Piccole cose Panzallaria.
Sarò capace di fare la genitrice? avrò la forza, le capacità?
commetterò cazzate che pagherà mia figlia? sta già pagando le sigarette che mi sono fumata fino al 5 mese di gravidanza.
Una ogni tanto, è vero.
Ma pur sempre sigarette.
No Panzallaria, vedi che non impari. Piccole cose, pensa alle piccole cose.
Le lucine, il film di AldoGiovanniGiacomo che avete rivisto ieri per la milleeuno volta. Per staccare il cervello. Per non guardare nelle rispettive angoscie: tu e Tino.
Per non rivedere la faccia di R. al pronto soccorso senza pancia.
Per pensare che tutto questo non sia esistito.
Perché siete umani. E dovete cercare di stare sereni. Anche se intorno qualcuno soffre e un sogno si è spezzato. Una vita non è nata.
Ma come facciamo Tino a rimanere sereni? come faccio a non farmi domande? a non bestemmiare dio – che per la verità non l’ho mai fatto – e a non pensare che non c’è una logica razionale?
Piccole cose Panzallaria.
Le pulizie: bisogna aggiustare l’asse del cesso che si è rotta.
Piccole cose Panzallaria: la colazione al Bar Billy. I baristi che ti prendono – affettuosamente – in giro perché frollina non è ancora nata e hai la pancia come un cocomero.
Tu che ti immagini una delle tue storie che forse, un giorno, scriverai. Frollina e il tavolo da bigliardo. Tu che partorisci tra antiche sputacchiere, club di tifosi e suorine che vanno a San Luca.
Piccole cose Panzallaria.
La tua creatura si muove. Scalcia.
Il mare. Non pensare a questi giorni. A chi sta peggio, alla carrozzina vuota che hai sognato stanotte.
Pensa solo al mare.
A quando avete passeggiato per Gallipoli, romanticamente, mano nella mano. Tu e Tino.
Piccole cose.
La nostra casa, la libreria.
Il giorno della mia laurea che ho camminato scalza in facoltà perché ero ubriaca ancora prima di uscire.
Gli amici. Capitan Carlock che ieri sera ha fatto due regali: uno a me e uno a Tino.
A tutti coloro che mi chiamano e mi sono vicini per sapere come va.
Non pensare al natale. Pensa che presto la stringerai. Si. Credici. Dai fiducia alla vostra squadra.
Sulla barca c’è Tino che fa da timoniere. Tu sei la vela Panzallaria. Frollina è l’isola a cui arriverete.
L’isola è vicina. Come la Sardegna, quando vi siete svegliati da quel traghetto scoperchiato, la mattina alle 6 e l’hai vista. Vicina, vicina, brumosa nel caldo di quell’estate.
Ti sembrava di toccarla con un dito. E invece ci sono volute altre 2.30 per attraccare.
Piccole cose panzallaria
Piccole cose.
Non chiudere gli occhi. Respira profondo. Estrania la mente.
Scriviscriviscrivi panzallaria.
delle piccole cose.
La Sardegna potrebbe anche essere la mia isolachenonc’è! Quante volte l’ho vista apparire all’improvviso all’orizzonte, con un senso di profonda gioia e riconoscenza per la fine imminente di un viaggio che puntualmente veniva rovinato dal mal di mare! Voleva dire la fine delle mie sofferenze e finalmente il poter riempire il mio povero stomaco di qualche cosa di solido e buono! E voleva anche dire una marea di coccole da parte dell’innumerevole stuolo di zii e zie e cugini che ci aspettavano al porto. La nave si avvicinava piano piano alla costa (sempre troppo lenti per me questi traghetti!) e all’improvviso mi appariva davanti il monastero di Bonaria, bianco e immacolato, e un pensiero andava a salutare nonna Elvira e nonno Eugenio, che riposano lì accanto. E poi c’erano quei 10 giorni felici di mare, sabbia, sole, parenti e gite in macchina, dolci e cassate gelato di cui la zia Gisella rimpinzava noi bambini, e di pollo al mirto mangiato insieme alla sabbia nei casotti del Poetto, stanchi del troppo nuotare, con le dita grinzose e gli occhi brucianti per la salsedine.
Ti abbraccio e spero che frollina si decida proprio!
Difficile non pensare in una situazione come la tua e difficile non commentare di fronte ad un post del genere.
Mettiamo le cose in chiaro: tu non sarai una cattiva madre (genitrice è un bel termine, ma manca del calore basilare che un rapporto fra essere umani deve avere). Io non ti conosco personalmente, ma basta vedere quello che scrivi per capire che persona sei. Per capire che a te della creatura che porti in grembo importa. Per capire che Frollina non potrebbe nasce con un padre ed una madre migliori.
Certo, qualche errore lo farai, prima o poi, è inevitabile. Ma quale madre non ha mai commesso degli errori? Non preoccuparti di non sbagliare nulla, ma pensa ad amare Frollina con tutta te stessa. Cerca di costruire un rapporto sincero ed aperto con lei, cerca di farle capire quanto è importante. Pensa alle piccole cose, appunto, che per le grandi ci sarà tempo e luogo.
Sarai la migliore madre possibile, tranquilla. Magari non sono la persona migliore per dirlo, ma ho un intuito che difficilmente fa cilecca.
Auguri, auguri e ancora auguri. : )
Mi dispiace tanto per la tua amica, e mi dispiace per la tua tensione di questi giorni. Non so perché, visto che non ho figli (ma ne vorrei), ma sento di comprendere fino in fondo le tue angoscie che credo normalissime e comprensibilissime. Però credo anche che tu sarai un’ottima madre (mi sono letta gran parte del tuo blog sà??) e Frollina, che non per niente si chiamerà come me, una bambina stupenda, intelligente e felice! Stai serena Panzallaria, va tutto bene!
Sono una mamma e ti leggo da qualche giorno. Non posso fare a meno di commentare perchè il tuo ultimo post mi ha fatto venire una specie di crampo, ma non allo stomaco, più dentro.. in quell’utero che ha ospitato anche mia figlia. Ricordo perfettamente gli ultimi giorni di gravidanza, ero anche io divisa tra mille sentimenti: la voglia di vederla e tenerla tra le braccia, la paura per il parto, la paura mista alla gioia per il futuro. Dai tieni duro, pensa positivo. Un abbraccio a te e alla tua frollina.
Tesoro, non aver paura: nessuno insegna alle gatte ad essere mamme, eppure non esistono cattive mamme gatte. Se seguirai il tuo buonsenso e il tuo istinto, e non le mode pedagogiche, Frollina sarà felice e serena.
Purtroppo la paura è un sentimento con cui noi mamme dobbiamo imparare a convivere, da ora e per sempre. Quando Amelia aveva 2 mesi, una mia compagna di danza è arrivata in lacrime e mi ha abbracciata perché aveva appena visto una bambina della stessa età malata di leucemia. Certo, ti prende un’angoscia terribile, ma che si può fare? Si può solo imparare a prendere il meglio di ogni istante e difendersi con le povere armi dell’ironia e dell’ottimismo.
Ti abbraccio forte, anche se Pavia e Bologna sono lontane.
Un bacione
Chiara
Tutto ok amica?
un bacio
Slim
Dai Panzallaria… Come si può dar torto a Frollina??? Dentro al tuo panzone si sta bene, è calduccio, si può dormire quanto si vuole e c’è qualcuno che ti procura il nutrimento “aggratis”… Mi sa che Frollina è furbetta come la sua mamma ;)! Però tra un pò sfrattala, che deve nascer saggitario!!!
Cara Francesca…non ho potuto lasciare un commento perchè ti giuro io che straparlo rimango ammutolita…lo spauracchio di chi fa i figli tardi è questo o che nasca malato.
Ma io che sono cresciuta con il racconto in lacrime di mia madre che si vide mettere in braccio mia sorella morta solo venti minuti prima è il mio incubo.
Lo è stato mentre aspettavo Micol e lo sarà quando le darò un fratellino.
Da mia madre me lo sono fatto raccontare un milione di volte per esorcizzarlo e ripetere a me stessa che a me non sarebbe successo perchè non siamo più negli anni ’60 e adessso queste cose si possono evitare…e invece tu mi stai dicendo che no, non è detto, erediti questo destino come ogni altra cosa che costella la tua vita:anche quello di perdere un figlio.Cos’è peggio non lo so.
Comunque ora concentrati su ogni piccolo segnale del tuo corpo e se percepisci qualsiasi cosa che non ti torna costringi i dottori a fare i controlli, una ecografia pressali come ho sempre fatto io.Per loro sei una mamma tra milioni.Per te Frollina è unica.
A presto
Con amore
Graziella
Mi hai commosso. In bocca al lupo e viva il miracolo della vita, sempre! ;-*
Cara Panzallaria, ti leggo oggi per la prima volta, in una mattina d’agosto in cui sono al pc a cercare su google una cura alle mie ansie, in cui anche io mi aggrappo alle piccole cose e cerco di pensare al mio futuro di mamma, ormai prossima, con le stesse paure, quelle legate alla nascita, alla salute del mio bambino che si muove sempre troppo poco per i miei gusti, quelle legate a me, alla paura di non riuscire ad essere nè madre, nè donna, di non riuscire a riprendere il controllo della mia vita, soprattutto quella lavorativa (anche io sono una free lance), che le cose non girano tanto bene da quando sono incinta, e temo di non riuscire a reinventarmi, di non realizzare i tanti sogni che ho, quelle legate alla paura di restare soli, io e mio marito, di essere fatti fuori da ogni “contatto sociale” con gli amici che di figli per ora nemmeno ne parlano e di essere infelice per questo. Da quando sono incinta, questo momento, quello che precede il parto, è il più angosciante di tutti. Mi dico che quando sarà tra le mie braccia, il mio piccolo Polipino, sarà tutto diverso,che andrà tutto bene, ma da qui a quel momento mancano ancora 4 interminabili settimane. La notizia buona è che le passerò leggendo il tuo blog (direi che ne ho di arretrati!) e sono sicura che mi farà bene. Leggere nelle tue parole quello che provo io in questo momento mi fa sentire meno sola e più felice. Un grande bacio a te e alla tua Frollina.