Le contrazioni

Stanotte ho creduto che fosse giunto il Frollina Moment.
Ho avuto 4 giorni di vita sociale intensa e poi sto lavorando molto.

Giovedì cena con le amiche di infanzia: bellissima e con un’atmosfera di confidenze che mi è piaciuta molto, contando gli anni trascorsi senza vederci. Come se ci fosse un comune stampino. Non so definirla diversamente.

Venerdì sono arrivate Broke ed Adele. Una sorpresa, anche se Con-sesso monco e si è sentita la mancanza di LL.
Siamo state bene e abbiamo fatto tante cose. Passeggiate in centro e in mezzo alle foglie secche e dai colori autunnali. Abbiamo parlato molto. Della vita, dei cambiamenti. Delle relazioni che iniziano e quelle che finiscono. Della depressione post parto. Della singletudine.

Abbiamo visto gente e fatto cose.
Ieri pomeriggio sono ripartite alle volte di Milano.
Tino ed io siamo stati a cena dai miei compagni di classe.
Non prima avere constatato di aver perso le istruzioni per montare il Trio.

Che non è una bella cosa, perché si trattava di un libretto tipo quello per l’esame di scuola guida, una roba da laurea in ingegneria meccanica.

E in questa fase di fisime preparto, questa cosa mi ha un po’ messa in ansia. Mi sono vista che non riuscivo ad aprire il passeggino; che dovevo tenere frollina avvoltolata nelle fascie, che non potevo usufruire della nostra tecnologia…

La cena dai miei compagni è andata bene. Tigelle e crescentine. Un piatto forse un po’ pesante per una gravida ma molto buone.
E poi c’erano tante cose da festeggiare, e poi c’era il bimbo dueenne della mia compagna di banco del liceo che era assolutamente affascinato dalla mia pancia enorme e non faceva altro che starmi intorno e toccarla.

La magia di una bimba lì dentro.
Abbiamo bevuto, scherzato, mangiato.
Al ritorno ho guidato io. Perché Tino, che sempre più spesso si trasforma in Monco Boy, aveva la tendinite ad un piede e non riusciva a camminare.

Giunti sotto casa mi stavo apprestando a parcheggiare. Pesantemente cercavo di girare la testa per fare retro. Con questa pancia mi sento snodata come la Raffaella Carrà oggi, che c’ho bisogno dei ballerini di sostegno per voltare il collo all’indietro…

Proprio mentre inserivo la marcia me ne è partita una.
Una contrazione – fortissima e intensa- tra la pancia e l’inguine.
Un dolore intenso.
Ho mollato la macchina a Tino.
Mi sono avviata, lentamente, verso casa.

Dopo circa 10 minuti è arrivata la seconda. Un po’ meno intensa. Ma diversa da tutte quelle che ho avuto in questi ultimi mesi.
Frollina ballava il tango nella pancia.
Io mi sentivo completamente stordita.

Dopo questa seconda botta ho seriamente pensato che poteva essere giunto il momento.
Anche se è presto. Ma in realtà non ci sarebbe nulla di strano.

Alcuni pensieri hanno attraversato la mia mente, ma principalmente uno ha tenuto banco tra gli altri: NON SONO PRONTA!!!
E mi riferisco ad ordine di cose varie: non sono pronta a fare la mamma (paura irrazionale e mia atavica inadeguatezza); non sono pronta praticamente (dove ca**o sono le istruzioni per la carrozzina, non ho stirato nulla, mia figlia avrà le pezze al culo come il resto della famiglia); non sono pronta (accidenti ho sonno, come cavolo farò ad andare avanti tante ore); non sono pronta (dove diavolo ho messo il deodorante e le camicie da notte?) e “guarda che sfiga potevano essere ancora qui le mie amiche del consesso”…

Insomma: pensieri maturi di una donna che sta per diventare madre.

Dopo aver fatto il generale con Tino e avergli spiegato tutta una serie di cose che probabilmente sapeva già da solo, tipo dove trovare questo e quello, come sistemare la carrozzina nel caso, in che ordine tengo i miei esami e le ecografie, cosa dire al dottore e alle ostetriche (manco il mio cervello con il travaglio si potesse disconnettere!), ho deciso di farmi una doccia e vedere cosa succedeva.

Ero abbastanza tranquilla.
Ci sono state altre due contrazioni, ma molto più deboli.
Così ho deciso di stendermi a letto. Con Tino che mi massaggiava la schiena, amorevole e accorto.
“Io ho una teoria” mi ha detto ad un certo punto, “queste sono solo le tigelle, tu non devi partorire…”

“e perché Tino? cosa ti fa pensare che siano solo le tigelle?”
“perché se no io sarei svenuto no? lo sai che quando sarà il momento io probabilmente svenirò, per cui se invece sono così attivo e lucido è perché non devi partorire…”
“e poi ho le contrazioni anche io, quindi non possono essere altro che le tigelle che spingono…”

Insomma, un compagno che sa dire le cose giuste al momento giusto…

Inutile dire che Tino, come al solito, ha avuto ragione. Le contrazioni si sono interrotte e io sono caduta in un sonno agitato e sudato. Forse davvero lo stomaco (che ora non so bene in che posizione sia esattamente) ha contribuito alle contrazione, insieme alla iperattività e alle giornate in giro, degli ultimi tempi.

Ho fatto sogni assurdi, come una figlia dei fiori che si è fatta troppi cannoni.
Frollina si è mossa come non mai.
Non so se per suggestione o che, mi sembrava raddoppiata di peso e grandezza rispetto alla notte precedente.

Alle 4.15, come al solito, mi si sono spalancati gli occhi.
Le 4.15 sono il nostro orario. Quello in cui lei calcia e io penso.

Penso che non sono pronta ma sono pronta.
Devo mettermi tranquilla.
lavorare fin dove arrivo e poi fermarmi.
stare serena.
avere fiducia in noi.
tutti e tre.
e non mangiare tante tigelle…

7 commenti
  1. Broke dice:

    se il travaglio fosse davvero iniziato a poche ore dalla nostra partenza, non te l’avrei mai perdonato 😛 scherzo nè ( ma un po’ offesa sarei stata ;))

  2. Labelladdormentata dice:

    I miei tre figli sono nati tutti e tre dopo pantagrueliche mangiate! E ti assicuro che è stato una meraviglia, ho partorito in uno stato di grazia favoloso!Mettendoci solo un’ora di travaglio per il primo bambino e tre o quattro spinte. Stai serena, cerca di non stancarti e pensa che Frollina ha solo bisogno di te e di Tino, non importa se il passeggino non è montato!
    Ti abbraccio!

  3. slimmingdown dice:

    Dai tesoro che ci sei quasi e non mi dire che non sei pronta perche’ il passeggino non e’ montato che non ci credo. Non si e’ mai pronte se e’ per questo. Io ero andata in crisi perche’ non avevo comprato il fasciatoio: adesso cambio Isa sul letto e mi sento anche piu’ tranquilla. Una cosa pero’ e’ importante:quella di tenerti in forma cioe’ di dormire e
    mangiare in questi ultimi giorni,che il parto si affronta meglio. ( subito dopo la nascita di Isabella , una delle prime cose che ho detto a mia madre e ‘ stata:” Ma’, c’ho una fameeeee”).
    Ormai manca cosi’ poco…
    Ci pensi che fra qualche giorno tra le tue braccia ci sara’ tua figlia??
    un bacio

  4. Anonymous dice:

    Penso che non siano state contrazioni, da come le descrivi: io le contrazioni le sentivo proprio al collo dell’utero (e così ho scoperto dov’è), mentre tra la pancia e l’inguine sentivo dolori quando Amelia si muoveva in modo non gentile.
    Ora devo andare, ho ospiti in ufficio, ma ci risentiamo presto!
    Chiara

  5. Roby dice:

    questo genere di panico mi sta prendendo già ora, a ben 2 mesi dal lieto evento!
    un sogno di qualche settimana fa, così ci facciamo due risate: la bimba nasceva ma in realtà era un bimbo, non avevo nemmeno un pigiamino o una tutina da mettergli e così l’avevo infagottato in un asciugamano.
    disperata chiamavo mia cognata per farmi prestare qualcosa ma mentre provavo a vestire il pupo (appoggiato sopra uno stendipanni) lui si trasformava nel mio pappagallino ciccio e volava via….
    ma dico, datemi qualche numero per il lotto!!!!!!!!!!

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