La nuova moglie del gelataio matto: III puntata
A Condominio Bandiera ultimamente succedono delle cose strane.
Il gelataiomatto – nano di settantanni che gira con il fido pappagallo sulla spalla – ha abbandonato i panni del vedovo tristo per riprendere donna in casa.
Un anno fa non si dormiva più la notte. Perché l’allora signora Gelataiomatto passava il tempo a litigare con il proprio pargolo: un trentacinquenne balordo, detto dalla gente del quartiere “il droghello” per le sevizie a cui da anni sottopone le sue vene. Litigavano per tutto, ma soprattutto per i soldi. Il droghello, con il suo tono di voce pacato – che lo senti fin da Largo Vittoria! – le urlava contro una rabbia sorda e cieca (perché non si è mai accorto di Panzallaria e Tino appostati alla finestra a osservar la singolar tenzone!) e si accaniva soprattutto con la dedizione della donna nei confronti del marito e con la voce rauca del pappagallo, che sa dire “stracciatella” in cinque lingue diverse, per via del loro lavoro, di gelatai all’angolo.
Noi, fini psicologi dirimpetto, abbiamo sempre pensato che i problemi maggiori derivassero dal rapporto conflittuale padre – figlio.
Perché nel quartiere si narra che il Gelataiomatto, da giovane, fosse uno scapestrato motociclista sciupafemmine e che la moglie ai suoi tempi fosse bellissima.
Poi il Gelataiomatto l’ha sposata, ingravidata e lei si è ritrovata con 40 kg di troppo, un marito matto, una gelateria da gestire e tante corna in testa.
Ma lei il gelato lo faceva bene.
Peccato che fosse condito con veleno di serpe, che tutte le volte che ti fermavi, prima di pagare eri costretto ad assistere alle loro diatribe familiari che finivano invariabilmente con una gara di insulti degna di uno scaricatore di porto.
Poi hanno venduto la gelateria. Il droghello, con l’eredità, ha comprato un’intera piantagione di pere. Il padre si è fatto la moto nuova. La madre ha pensato bene di mangiare fino ad estinguersi.
Quest’inverno ha tirato la crepa, puf! deceduta, puf! sparita.
L’estate scorsa, più di una volta abbiam pensato fosse il caso di chiamare le forze dell’ordine deputate, perché le urla e gli insulti e il rumore di piatti facevano pensare ad omicidi imminenti, di quelli che leggi sulla gazzetta del paese.
Che poi mi aspettavo anche un’intervista della Rai, come “persona informata dei fatti” visto che vivo alla finestra di fronte.
E invece è successo tutto a riflettori spenti. Persa l’occasione di un po’ di macabra gloria condominiale…
Lei è morta d’inverno. Pare un malore.
Ci aspettavamo un’altra estate del terrore, ora che la coppia padre-figlio era stata abbandonata al proprio destino.
E invece il droghello, quest’estate, ha riversato tutto il suo odio su squadre di calcio viste alla tivù e sul Berlusconi nostrano.
Padre e figlio d’amore e d’accordo.
Sembrava quasi una storia a lieto fine. Niente giallo, niente omicidio passionale.
E invece ieri, alla finestra è apparsa una donna.
Molto somigliante alla moglie deceduta, solo con 20 kg e qualche anno in meno.
Apparecchiava per il gelataiomatto, il droghello e se stessa.
Ho pensato che non poteva essere una colf.
Una colf non mangia con i suoi datori di lavoro.
Una colf non guarda la soap in cucina.
Lei è qualcos altro…qualcosina di più, per il gelataiomatto.
E d’improvviso la mia mente di investigatrice si è messa a frullare vieppiù…
e se non si fosse trattato di morte accidentale????
Se questa donna-colf facesse già parte della vita del gelataiomatto e dopo aver incassato i soldi della gelateria lui avesse deciso di farsi la bella vita senza dover lasciar nulla in eredità alla moglie???
Devo assolutamente indagare….
Nelle prossime puntate vi farò sapere cosa ho scoperto.