Dottor giechil e Mister aid
Stanotte non ho chiuso occhio: Tino si è preso un mal di gola e raffreddore pazzeschi e ha intonato un concerto di tamburi e gran cassa con il naso. Credo che anche i vicini rognosi di fronte lo abbiano sentito russare e deve essere per questo che, oggi, hanno tolto la bandiera della pace dal terrazzo!.
Io mi sono aggirata come un fantasma per casa, valutando se trasferirmi sul divano, come la più esaurita delle mogli sull’orlo di una crisi di nervi, ma la mia pigrizia mi ha instupidito a letto: mi faceva troppa fatica alzarmi, aprire la cassapanca e prendere una coperta per non morire di freddo.
Quando anche i gatti, che di solito dormono sul piumino ai nostri piedi, se ne sono andati e -giuro – li ho sentiti sbuffare ;-), ho capito che non ci sarebbero state speranze e che mi sarei avvoltolata nel piumino e nei pensieri/pippe notturne, cullata dalla dolce musica del mio fidanzato.
Lui delirava, forse gli è venuta la febbre e a un certo punto ha cominciato a urlare “tu mi vuoi vendere al mercato degli schiavi usati e tenuti male!”. Mi sono seriamente chiesta se non fossimo su Candid Camera e se a un bel punto comparisse Jerry Scotti con le telecamere puntate sulle mie caccolette degli occhi!!! 😉
Dopo qualche ora il mio rapporto sentimentale, saldo da quasi 5 anni è entrato in crisi: la sindrome pre-emme si è impossessata di me e ho cominciato a chiedermi se potevo reggere tutta una vita di gran cassa e se lo avrei mai perdonato per la notte in bianco.
Pur essendo NO la risposta al quesito, ho deciso che cucina troppo bene e mi fa troppi bei regali per abbandonarlo così 😉
e poi dopodomani è capodanno e avremo già tante cose per cui essere tristi e tante valutazioni sull’anno che sta finendo che non volevo trasformarmi in Crudelia sotto le feste.
Inoltre devo dimagrire ancora qualche Kilo per tornare ad essere competitiva sul mercato dei single 😉
Mi sono alzata presto e la gatta ha cominciato la sua quotidiana questua per il cibo, come se non gliene importasse molto dell’imminente divorzio di Panzallaria!. Senza occhiali mi sono diretta in bagno e ho tentato di agguantare spazzolino e dentifricio (avevo un alito, dopo la notte insonne, da stendere pure King Kong!) e nel rintronamento del mattino, non mi sono avveduta di aver perso la facoltà delle dita opponibili ( miliardi di anni di evoluzione spazzati via da Tino e da questa maledetta notte!): lo spazzolino da denti, quello elettrico, mi è caduto nel posto meno indicato: la lettiera dove i gatti esercitano i loro diritti fisiologici…
Non potete capire quanto abbia imprecato sulla genia dei felini, quanto non abbia desiderato fare una strage e liberarmi, in un colpo solo, di compagno e animali domestici.
Ahhh quanto ho compreso il mio vicino rognoso, ahhh quanto ho sperato che si compiesse un miracolo e non fossi costretta a ravanare nella cacca di gatto per recuperare uno spazzolino che, probabilmente non userò mai più.
Dopo una notte del genere in Panzallaria si è compiuta una trasformazione e come dottor giechil e mister aid, ora anche io ho una doppia personalità:
da una parte c’è la simpatica (almeno per me) Panzallaria: ridanciana, sorniona, ironica e anche un po’ imbranata, dall’altra c’è una seriosa laureata in lettere che – in un momento di possessione da parte di un dantesco demonio – ha aperto anche un altro blog, ingessato come pochi, con smanie erudite e sindrome da prof., su web writing e interconnessioni tra scienze umanistiche e informatica.
Per i pochi interessati (il blog sta già ammuffendo), l’indirizzo è: Tessere la rete
Per i molti che pensano che la rete sia solo siti porno e sproloqui senza senso…questo è il blog che fa per voi!!!