Design demosadico

Per chi volesse approfondire le nobili origini dell’Ikea, può visitare il Blog di Adele alla pagina: Design Demosadico

3 commenti
  1. talkingfish dice:

    L’Ikea è sempre stato un sogno proibito. Vivendo dove vivo, è come una sorta di Mecca, il paradiso proibito dello scapolo senza speranza (come il sottoscritto).
    La prima cosa che ho intenzione di fare non appena avrò una macchina è andare a Genova e perlustrare metro a metro tutta l’Ikea. Vogliono inebriarmi del profumo neutro dei legni svedesi e annegare in un mare di foglietti con la scritta “Istruzioni per il montaggio”.
    E chissà che nel mentre non mi rifaccio anche l’intero appartamento. : )

  2. Panzallaria dice:

    Caro Talkingfish,

    se come ho ben capito dal tuo blog, tu abiti in quel posto meraviglioso sul mare che si chiama Liguria e Golfo di Laspezia – tesoro caro – che te ne fai di una casa e soprattutto del legno svedese?????

    Nutro profondissima invidia per te che alla mattina ti svegli e vedi il mare e tutto quel verde, quelle colline intorno.
    Ma lo sai che in Svezia c’è il tasso di suicidi più elevato al mondo??? eppure quelli all’ikea, praticamente, ci vivono!!!

    e vuoi mettere l’odore di legno dei boschi della liguria???

    o no; non dirmi che sei stato anche tu rapito di notte e gli Ikeani, sulla loro navicella montabile (ci vogliono circa 5000 anni solo per le frecce e gli abbaglianti!) ti hanno fatto il lavaggio del cervello e ora sei diventato anche tu uno di loro!!!!!!!!!!
    nOOOOOOOOOOO

    AIUTO, SONO GIA’ ARRIVATI AL MIO BLOOOOOOOOOOOG!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    😉

  3. talkingfish dice:

    Cara Panzallaria,

    purtroppo, pur vivendo in provincia di La Spezia, il paesino dove mi trovo è ben più nell’entroterra, e il mare lo vedo solo quando vado a scuola (non esattamente il momento migliore della giornata, quindi).
    Il verde delle colline è, ahimé, coperto dalle oscure sagome delle industrie e dall’autostrada che circonda la mia cittadina. Non parliamo dei boschi: ci sono andato due volte quando ero all’asilo, e da allora essi sono solo un ricordo lontano. Mi piacerebbe andarci, ma non essendo motorizzato, la scalata delle colline su cui si trovano risulterebbe decisamente sfiancante.
    Grazie al cielo riesco a vedere le stelle. Mi confortano sempre.

    Non ero a conoscenza della minaccia degli Ikeani. Vorrà dire che d’ora in poi uscirò sempre con una confenzione di Lego in tasca: almeno, nel caso mi attacchino, la offro come dono di benvenuto e approfitto per fuggire mentre sono occupati a costruire seguendo rigorosamente le istruzioni (chiaramente scritte dal sottoscritto e senza alcun senso logico). 😛

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