Parrucco malmostoso e soldini da mangiare

La frollina da una settimana è a casa con una tosse del diavolo. Che ovviamente è stata offerta a tutta la famiglia. In dono dalla scuola materna, infestata di bacilli, come ogni buona struttura scolastica durante un inverno rigido come questo.

Io non posso stare a casa con lei. Per la prima volta non sono io ad accudirla durante l’influenza. Quando ero libera professionista, uno degli indubbi vantaggi era certamente quello di gestirmi il tempo e le malattie della figlia.

Lei soffre di questa cosa,  è assetata di mamma e quando me ne vado, al mattino, spesso entra in crisi. E il mio cuore tonfa in fondo ai piedi.

La palta di catrame moccoloso riveste i miei polmoncini e al mattino mi sveglio che ho una voce stile Brenda. Vorrei stare a letto ma non si può: il lavoro chiama, gli impegni familiari chiamano, le mie 8 vite parallele chiamano.

Ieri sono stata dal parrucchiere. Come i lettori più affezionati sanno, vado dal parrucchiere una volta all’anno. Due quando sono in buona.

Prima che Medusa si impossessi della mia capigliatura, cerco di porre rimedio ai disastri dell’incuria. Ho scelto il parrucchiere più blasonato della zona. Ho prenotato una settimana prima. Mi sono fatta il lavaggio del cervello per non farmi prendere dalla voglia di fuggire non appena, varcata la soglia del negozio, comincio a sentire le chiacchiere da parrucchiere.

Perché diciamolo: dal parrucchiere le donne danno il peggio di loro. Bisogna davvero armarsi di istinto sociologico per uscire indenne da una seduta sotto il casco.

Anche perché – quando una femmina entra dal parrucchiere – potrebbe anche essere Rita Levi Montalcini, ma come in una sorta di incantesimo maledetto, viene assimilata ai rumors di fondo e finisce per parlare con gli astanti di:

  • culi, pance, tette e labbra rifatte
  • matrimoni della cugina
  • vacanze in posti esotici che sono sempre le Maldive
  • nomi veramente “IN” per i figli. Robe come Shannon e Eros o Alan
  • serate in discoteca
  • colore di capelli
  • maschere per il viso
  • et similia

L’avanzamento dell’età mi ha reso intollerante a tutti questi argomenti e, non fosse che mi piace pensare di uscire dal negozio con un nuovo e rivoluzionario look, non potrei sopportarlo.

Ieri poi, dal parrucchiere blasonato, mi è capitata una di quelle scenette che mi pensavo si trattasse di una candid camera pro domo mea. Per non farmi uscire dal preconcetto snob di cui sopra.

A un certo punto ha chiamato una cliente che voleva prenotare per la prossima settimana. Si capiva che era una di quelle affezionate che si fanno lavare e pettinare ogni settimana. Mentre con la parrucchiera discutevano sul quando, sentivo che c’era un problema di orari, dovuto al fatto che la parrucchiera era disponibile solo contemporaneamente all’ora in cui la tizia doveva andare a farsi “il ritocchino” alle labbra.

Mi ha attraversata un brivido a pensare a questa poveretta che si deve dividere il tempo tra messa in piega e botulino. Deve essere una vita ben faticosa la sua!

Detto questo, sono uscita dal parrucchiere con un diavolo per capello. Oltre a essere stata inebetita dal blablabla, siccome sono ciecata e senza occhiali non vedo una cippalippa, non mi sono accorta dello stato della mia capigliatura.

E quando ho messo gli occhiali sul naso e mi sono guardata, ero troppo rimbambita e spaventata dall’idea di passare altri dieci minuti là dentro a sentire donne che odiano le donne e parlano di culoni e tette cadenti altrui, che me ne sono scappata di corsa a casa, tanto che probabilmente quando ho solcato la porta, loro erano ancora lì a sparlare del mio, di culone.

In pratica, la parrucchiera blasonata, dei vip di provincia, talmente decantata che bisogna prendere appuntamento come con il Papa, mi ha tagliuzzato si e no 8dico8 capelli (e meno male che le avevo detto che vado poco e voglio che si veda, che mi sistemasse e mi rendesse in grado di pettinarmi da sola con un risultato decente!) e mi ha fatto una frangetta talmente blasonata che non appena mi sono guardata allo specchio, mi sono resa conto che è tutta una roba post moderna che non ha un senso e che non appena mi fossi lavata i capelli, col cavolo che sarei riuscita a riottenere il risultato fantagnocca della parrucchiera!

E infatti poi, che mi aveva pure fatto 5 boccoli che sembravo una versione in menopausa di Scirlitempol, mi sono lavata i capelli, che io e i boccoli proprio non andiamo d’accordo e alla fine sembravo un carciofino con dei peli dispersi sulla fronte, in cerca di una posizione precisa.

E allora con un incazzo da iena sapiens, soprattutto nei confronti di me medesima che non c’ho mai cuore per dire a una che mi fa i capelli “guarda che hai scazzato alla grande” e spero solo si tratti sempre dell’annoso problema che ho con la mia immagine,  ho preso le forbici e mi sono sistemata la frangia da sola.

E una se ci pensa che ha passato 3 ore dal parrucchiere per parrucarsi e colorarsi, ha lasciato la bambina a domandare di lei, è corsa via dal lavoro, si è sciroppata un Everest di idiozie e alla fine deve pure sforbiciarsi da sola, finisce che è un po’ malmostosa come me ieri sera, che non si può mica essere sempre malmostosi solo per le cose importanti eh?

Poi dopo, quando mi sono passati i 5 minuti di malmosto, devo dire che frollina che mi porta sul lettone a giocare a lei mamma io figlia e fa finta di vestirsi e andare al lavoro e quando torna ha in mano un pugno di monetine e mi dice: “Tieni, mangia i soldini!” perché il nonno le racconta che la mamma deve lavorare per i soldini per mangiare, ecco una frollina così

mi riappacifica con il mondo

con il botulino e le tette e i culi della cugina del marito dell’Antonia

e che vadano tutti a cagare!

17 commenti
  1. sononera dice:

    Io ODIO andare dal parrucchiere..fosse per me me li taglierei da sola..ma avendo al posto della testa un cespuglione informe, sia pure sotto forma di finto capello liscio, io lo devo arginare..ho trovato una soluzione..vado sempre e solo in abruzzo, poichè a Roma è scientificamente dimostrato che sotto i 700 euro per un taglio e messa in piega, non esistono parrucchieri bravi..e vado da una donnina di mezza età tanto caruccia, che taglia da Dio e i cui tagli durano per 6 mesi…avercene sotto casa di donne così!
    baci alla Frolla che è troppo troppo …beh tutto!

  2. mamma di malta dice:

    come ti capisco… io vengo assalita da un assurdo terrore per il parruchciere e non oso dir nulla… se non un “fai tu” e puntualmente esco piangendo perchè sono senza soldi ho perso tempo e sono una perenne mammaincolpa.

  3. Panzallaria dice:

    @mammamalta: ne cerchiamo uno bravo insieme, ci andiamo insieme e poi – nel caso – io lo cazzio per te e tu per me. magari così ce la sfanghiamo 😉

  4. Enrica dice:

    Che tenera tua figlia!! :)))

    Io vado dalla parrucchiera una volta al mese, perche’ ho i capelli cortissimi. Ci sto giusto 20 minuti, cosi’ non faccio in tempo a sentire chiacchere. 😀

  5. Marlene dice:

    Io mi taglio regolarmente la frangia da sola, sarà che alle volte è un pò stortina, ma quando mi ha vista il parrucchiere mi ha anche detto che fà moda inquanto la porto con disinvoltura. In effetti ammetto di essermi auto sfreggiata piu volte, ma in società mai ammettere nulla e difendere a spatatratta tutto. “sbaglio o la fragia eè storta?” ” Ma scherzi’!! è proprio cosi che la volevo”

  6. monica - pontitibetani dice:

    ho scoperto che la palestra alle 13.00 fa la sua porca figura, in quanto a cXXXXXte udite …
    cose tristissime, gente infoiatissima a parlare di come puzza una carta cliente avvocata di grido … che nessuna parrucchiera vorrebbe acconciarla e via dicendo!
    ahivboh!

  7. Micol dice:

    Sai, spero che la tua bimba si rimetta in fretta!
    In quanto a parrucchiere e chiacchiere la penso come te.
    Solo che io, per arginare il mio cespuglio di boccoli ormai rovinatissimi e sempre in disordine, ci vado spesso dal parrucchiere.
    Ma ho un trucco, facile ma serve per estraniarmi da tutti : mi porto un libro da leggere, alzo lo sguardo solo quando mi dicono “ecco, finito, come si vede?”
    odio i pettegolezzi da sempre, anche io!

  8. Silvia dice:

    Io invece adooooro andare dal mio parrucchiere.
    Anche perchè di solito mentre mi taglia i capelli mi racconta barzellette blasfeme oppure parliamo di viaggi, ma seri, tipo Londra, USA, Sud america, Asia, e non Maldive o simili.
    E poi i giornali che trovi nei suoi portariviste sono La Repubblica e D, al massimo, esagerando, ci trovi un Donna Moderna.
    E anche le ragazze che ti fanno lo shampoo non tentano la chiacchera estrema ad ogni costo per forza, a meno che non sia tu a fare il primo passo.

    A quanto ne so è uno dei più cari di Imola, ma non lo cambierei con nessun altro (e poi tanto anche io ci vado raramente, circa 3-4 volte l’anno, non di più), anche perchè una volta sono andata per sbaglio dalla parrucchiera di mia madre e … apriti cielo!
    Mi sembrava di stare nel tipico salone di parrucchiera da film, con la signora di fianco a me al lavatesta che mi faceva vedere le foto del nipote che teneva nel portafoglio, tentando di organizzarci un appuntamento e la shampista che mi raccontava dettagli della sua vita amorosa che nessuno le aveva chiesto e che pretendeva che anche io mi confidassi con lei riguardo ai rapporti sessuali con il mio fidanzato… aiuto, un vero incubo!

  9. Francesca dice:

    Tutti uguali questi parrucchieri/e!! Solo chiacchiere inutili e stupide. Sarà mica perchè …..
    Io credo che presto proverò quelli cinesi. Almeno non parlano!!! 🙂
    … o se lo fanno, tanto non si capisce nulla.

  10. Mamma Cattiva dice:

    Se lo sapevo…sabato vorrei andare dal parrucchiere dove vado rarissimamente per zero tempo ma se potessi ci andrei ogni settimana. Ci vado dal 94 sempre lo stesso e da qualche anno ha allargato con un piano in cui c’è saletta riservata x 1) bambini con giochi 2) donne con bambini per non disturbare le donne che odiano le donne coi bambini 3) uomini che al piano terra si vergognano di farsi vedere mentre si tingono.
    Lo adoro perché 1) taglia e quando li rilavo da sola vengono alla grande 2) se sto zitta nessuno mi parla 3) se parlo conduco la conversazione 4) mi portano riviste di moda perché loro dicono non sono da gossip (bello lasciare questa idea) 5) stracoccolano tutti noi perché alla fine ci porto tutta la famiglia. Credo che dopo aver letto questo post sabato riderò tra me e me e loro si chiederanno perché. 😀

  11. Sara dice:

    Lì a Bo funziona alla grande fare “da cavia” alla scuola parrucchieri, il taglio lo fa il maestro e il resto gli allievi… costa sicuramente meno e subisci meno l’atmosfera, se chiaccherano lo fanno per imparare 😉
    da quando non abito più lì non ci sono ancora riandata dal parrucchiere (ringranziando il casino di ricci che ho in testa non si vede proprio se sono un po’ storti)

  12. jole dice:

    in 12 anni che sto a bologna non ho trovato un parrucco decente, sia tra i blasonati che tra quelli di provincia! L’ultima volta ne ho consigliato uno ad una amica…mi sembrava bravo… però con lei ha scazzato completamente taglio! Non mi ha ancora perdonato

  13. Francesca dice:

    ah ah ah! uguale io! non sopporto andare dal parrucchiere, non sopporto i loro saloni, le chiacchiere di circosyanza, le idiozie, e siccome ho i capelli mossi e fini nessuno riesce a farmi mai nulla di decente e esco sempre incacchiata per aver perso tempo e quattrini!

  14. M di MS dice:

    Anch’io due settimane fa sono andata dal parrucchiere.
    100 euri toìndi tondi.
    Appena a casa ho messo la testa sotto il rubinetto.
    Avevo i colpi biondi ma ero incaxxta nera.

  15. Mammamsterdam dice:

    Io ho ritrovato dopo 10 anni Miss Sheree, vedi mo cosa avevo in testa al monologo del calzino. Il resto condivido tutto, ci deve essere gente che con il parrucchiere ci sa parlare e gente che no, ha un distrubo di comunicazione.

    Ma a te non ti legge nessun parricchiere, che poi ci facciamo tutte l’abbonamento?

  16. Panzallaria dice:

    @mammamsterdam: tu ci scherzi ma ho pensato seriamente di lanciare un appello per trovare un parrucchiere, che magari viene pure a casas.
    non fosse per lo spam, non fosse. giuro che lo farei!

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